Ho ricevuto e letto con piacere il resoconto integrale della seduta-audizione della Commissione Consiliare Speciale presieduta dal presidente, Michele Cammarano (5 Stelle) con all’O.d.G. la Fondovalle Calore tenutasi il 25 marzo del 2021. A inviamela è Vito Roberto Gerardo, di Roscigno, che ha fatto del completamento della strada a scorrimento veloce che dovrebbe accorciare le distanze tra i comuni abbarbicati sulle pendici delle colline che si alzano a destra e sinistra del fiume Calore (ma anche del Sammaro e del Fasanella) e l’autostrada del Mediterraneo, una volta del “Sole”.
Dei sindaci invitati (sembra che molti inviti non siano arrivati a destinazione. Cammarano chiederà conto alla segreteria della commissione …) sono presenti e chiamati ad intervenire Franco Alfieri, di Capaccio Paestum, Pino Palmieri di Roscigno, Elio Guadagno di Ottati, Antonio Forziati di Castelcivita.
Invitato di riguardo, e l’unico in grado di parlare del prosieguo dei lavori a ragion veduta, è Domenico Ranesi che dal 2015 è responsabile dirigente dei lavori pubblici della Provincia.
Ed è proprio Ranesi che rivendica il grande risultato di aver rimesso in “carreggiata” i lavori della Fondovalle fermi da immemore tempo. I Dirigente provinciale nel suo intervento introduttivo rivendica il fatto di aver recuperato il finanziamento “revocato alla fine del 2015”. Ricorda, poi, che “nel 2017, dopo il cambio dell’impresa, il licenziamento dei progettisti, il licenziamento del direttore dei lavori, il licenziamento del collaudatore, tutti sostituiti con funzionari e tecnici valenti e bravi della Provincia, abbiamo ripreso i lavori a luglio 2017. Questi lavori si sono protratti con alti e bassi e saranno conclusi alla fine del mese di giugno 2021”.
Ranesi, a questo punto, parla del futuro del progetto informando i presenti che “con il nuovo finanziamento di 25 milioni di euro sarà realizzato il lotto di 4,8 chilometri che da Mainardi collegherà la SS 166 a Ponte Calore.”
Sull’altro fronte, e cioè da Castelcivita a Serra e poi fino all’imbocco dell’autostrada a Campagna, permangono difficoltà enormi che lo stesso Ranesi ha ben presente: “il passaggio di una strada ad alta velocità davanti all’ingresso delle Grotte di Castelcivita è fuori discussione! ha ripetutamente puntualizzato l’attuale soprintendente, l’Arch. Francesca Casule”.
Sia Palmieri sia Roberto oltre a rifare un po’ la storia della Fondovalle che affonda “nella notte dei tempi” recenti della nostra storia, ribadiscono la necessità della nomina di un Commissario che riesca a dare un’accelerata alla realizzazione della strada nella sua interezza. Un commissario, precisa Roberto che “potrebbe anche assicurare al progetto i fondi del Recovery Fund!”
Mentre, Palmieri chiede “che fine hanno fatto i 15 milioni di euro destinati alla realizzazione del lotto Castelcivita Serre che ci ha promesso De Luca nel 2017?”
Il Sindaco di Ottati, Guadagno, chiede un “rammaglio” per i comuni più a monte per collegarsi in modo diretto alla fondovalle”.
Il sindaco di Castelcivita, Forziati, interviene ricordando a tutti che “La Fondovalle Calore è un’opera che è nel progetto definitivo, della Comunità Montana Alburni, prevedeva l’inizio al Km zero, nel Comune di Serre, e arrivava al Km 21° Ponte di Calore tra Controne e le Grotte di Castelcivita. Pertanto, sarebbe importante spendere le risorse disponibili per collegare il tratto già (quasi) completato all’autostrada ed evitare di avere una strada monca!”
Le somme le tira Ranesi che sottolinea “Avremo bisogno di un progetto solido e robusto e di pareri veloci per fare la gara d’appalto sull’altro lotto Mainardi – Ponte Calore. È Su questo che ci dobbiamo concentrare ora e dobbiamo essere tutti uniti. Per quanto riguarda il tratto Castelcivita – Serre, è stato incaricato un ingegnere di studiare come risolvere il <
Nel resoconto dell’audizione, emergono tre elementi che vanno sottolineati e commentati:
· L’infinito calvario dei tempi biblici necessari per realizzare un’opera pubblica alle nostre latitudini; infatti, fatto salvo tutti i problemi tecnici, amministrativi e giudiziari che non mancano mai, restano immutabili di tanti vizi e le poche virtù dei nostri amministratori che hanno sempre pronta la manina per infilare qualche altra cosa “necessaria” nel progetto. In questo caso, è esemplare la dichiarazione di Fronzuti che ricorda il progetto originale della CM degli Alburni che prevedeva il primo lotto da Serra a Ponte di Calore. Probabilmente, se fosse stato realizzato quel tratto non saremmo oggi di fronte ad una strada che inizia nel nulla e finisce nel vuoto!
· La perenne contrapposizione tra gli attori istituzionali che tirano acqua al proprio mulino;
Ancora oggi comuni, provincia e regione hanno visioni divergenti su come mettere fine ad un’opera che ha ampiamente superato anche i tempi biblici necessari per completare i lavori pubblici nella nostra Italia. Basta ricordare la Cilentana, la Bussentina e la variante alla frana tra Ascea paese e Pisciotta. Quest’ultima ancora abbandonata a se stessa, mentre ogni tipo di mezzo si inerpica per il vecchio tracciato che sarebbe riservato solo a “Protezione civile e mezzi di soccorso” senza che nessuno li faccia rispettare!
· La speranza di vedere risolvere tutti i problemi di una comunità allargata con la realizzazione di un’opera. Anche nell’audizione alla quale si riferisce questo articolo tutti gli interlocutori non hanno fatto a meno di addebitare alla mancata realizzazione della Fondovalle Calore il fatto che nella Valle la desertificazione demografica è seconda solo a quella ambientale causata dai lavori a ridosso del fiume Calore tra Mainardi e Castelcivita. I motivi per cui la gente parte dai piccoli comuni sono da addebitarsi ad altri fenomeni che non la mancanza di strade veloci: non c’è capacità di attrarre offrendo buoni motivi per restare o per far venire …
Dopotutto, nel nostro territorio sono stati attivati 4 GAL (Gruppi d’Azione Locale): Vallo di Diano, Sentieri del buon vivere, Regeneratio e Casacastra. Anche in questi casi si è giunto alla loro terza edizione con investimenti importanti e con la partecipazione massiccia di imprese, comuni e soggetti culturalmente rilevanti. Non sono mancati progettisti e tecnici impegnati e ben retribuiti e le risorse sono state tutte spese. A leggere le motivazioni alla base dei progetti (anche questi molto articolati e graficamente molto attraenti) c’era, e c’è ancora, nell’ultima riproposizione la necessità di affrontare il problema del decremento demografico.
Nonostante i voluminosi investimenti e i roboanti risultati esposti in fase di relazione finale, i numeri danno loro torto ai GAL su quanto fatto in merito al decremento demografico: il numero dei residenti nelle aree interne cala ad un ritmo “crescente” senza soluzione di continuità. Dopotutto, basta guardarsi intorno per capire che non sono le strade ad alta velocità a stimolare “demografia”, ma i buoni motivi per restare o per attrarre:
In Costiera Amalfitana non si ci va per turismo e per viverci perché c’è una strada veloce, anzi … ogni borgo è preso d’assalto nonostante una strada che meno veloce e soggetta a continue frane non può essere.
Nella Valle del Sele, attraversata dall’Ofantina, sono decine i paesi collinari che, pur essendo stati interamente ricostruiti e dotati di una o più “bretelle” di accesso all’alta velocità, si stanno svuotando …
E per tornare all’area Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni ci troviamo di fronte a tre grandi arterie: Autostrada del Mediterraneo, Bussentina e Cilentana. Sono decine i borghi che si affacciano sulle colline “bucate” dalle gallerie di queste strade e ben collegate a valle con “rammagli” di tutto rispetto. Ma il risultato è sempre lo stesso: case vuote, parchi giochi deserti, chiese serrate anche chi vorrebbe sposarsi, e scuole (tutte ristrutturate) chiuse.
Per cui, nulla vieta ai sindaci e ai cittadini che vivono nella Valle del Calore di chiedere il completamento della “Fondovalle” ma almeno non si dica ai “valligiani” la verità sulla “fine” che faranno i loro paesi e cioè che è dietro l’angolo c’è una “Roscigno Vecchia” diffusa a macchia d’olio.
In tutto ciò, la pandemia da Covid19 ci ha fatto capire che c’è qualche speranza: il mondo ha smesso di cercare più “velocità” e ha cominciato a cercare più “spazio”! Quindi, se chi ha responsabilità di governo, ad ogni livello, saprà prenderne coscienza in tempo, potrà cogliere l’occasione di rovesciare la tendenza ed aprire nuove occasioni di futuro per chi ancora non ha perso la speranza ed è rimasto … ma, soprattutto, ridare linfa vitale ai borghi che sono la vita vissuta dei nostri padri.
Link al testo integrale dell’audizione: https://eu.docworkspace.com/d/sIKni2L15yKzYhgY
Bartolo Scandizzo