“E al popolo stava a cuore il lavoro” è il titolo della veglia di preghiera e riflessione per il mondo del lavoro presieduta da S.E. Mons. Ciro Miniero, vescovo della Diocesi di Vallo della Lucania, e organizzata dal Movimento Lavoratori Cattolici (MLCA), dal progetto POLICORO e Azione Cattolica tenutosi in uno dei capannoni della TESI, azienda aerospaziale, che ha sede nella zona industriale del comune di Cicerale in località Mattine.
L’appuntamento fissato per le 16:30 di venerdì 21 maggio 2021. Sono presenti Arturo Sessa, Gerardo Ceres, Gerardo Pirone, Daniele Manzolillo, Luigi Bisogno e un delegato della Confindustria e tutti i vertici dei sindacati Salernitani.
Ospiti anche i sindaci Franco Alfieri di Capaccio Paestum, Adamo Coppola di Agropoli, Giuseppe Orlotti di Giungano;padrone di casa Giuseppe Anselmo di Cicerale.
Le presenze più gradite da Luigi Punzo, Ceo della Tesi Srl, sono le rappresentanze delle maestranze che si sono presentate, sia pur in numero limitato nel rispetto delle regole in vigore che richiedono di garantire il distanziamento tra gli astanti a causa della Pandemia di Covid19.
Gli ampi spazi messi a disposizione dalla Tesi, garantiscono all’evento un adeguato numero di presenti che rendono l’incontro non del tutto simbolico.
Introduce i lavori Don Angelo Tabasco, direttore PSL diocesano, che richiama l’attenzione sulle sofferenze e le fatiche causate dalla pandemia e affida a San Giuseppe lavoratore, unitamente a Papa Francesco che lo ha voluto indicare come esempio in questo anno di sacrifici per tutti.
Soprattutto invita tutti a pregare in favore di quanto vivono in condizioni precarie per mancanza di lavoro.
La Pastorale per i problemi sociali e il lavoro richiama tutti alla solidarietà verso uomini e donne che hanno paura di perdere quello che si era o si deteneva con certezza e il nuovo che si impone con prepotenza senza andare per il sottile …
La pandemia ha indotto lo stato a mettere in campo risorse importanti per dare sollievo a molte categorie in difficoltà. Purtroppo ha peggiorato le condizioni dei disoccupati cronici, gli inattivi e, soprattutto chi lavora in nero il che peggiora, se è possibile, le condizioni di sfruttamento degli ultimi.
Durante l’incontro è stato posto l’accento sul fatto che la cosa peggiore che può succedere ancora è di sprecare l’occasione di rivedere il modo di concepire i rapporti tra datori di lavoro e dipendenti come indicato dall’enciclica “Fratelli tutti” indicando la “fraternità” come stella polare da seguire anche nei luoghi di lavoro.
“La conversione che viene richiesta è di passare dalla centralità della produzione – dove l’essere umano pretende di dominare la realtà – a quella della generazione – dove ciò che facciamo non può mai essere slegato dal legame da ciò e con chi ci circonda, oltre che con le future generazioni.(https://rosarioonline.altervista.org/index.php/LiturgiaDellaParola/biblioteca/BibbiaCeiGerusalemme/ne/3) “E al popolo stava a cuore il lavoro” tratto dalla Bibbia in cui si esalta il lavoro dell’uomo perché lo eleva in una condizione superiore agli altri esseri viventi, è la scelta fatta dagli organizzatori per puntare il dito sia sulla necessità di garantire un’occupazione a tutti ma anche per denunciare anche la necessità che l’impegno lavorativo sia dignitoso per tutti.
Purtroppo, ancora oggi, sono migliaia i lavoratori che sono costretti a subire l’umiliazione di essere “ricattati” da chi, per “ingordigia” di profitto oltre il giusto, scarica su chi ha necessità di un reddito per garantire un “tetto e il pane” per sé e la sua famiglia.
Sono in tanti, in troppi e sotto gli occhi di tutti noi i lavoratori italiani e stranieri che devono sottostare a condizioni “tristi” sotto il giogo della necessità.
Per cui, onore agli imprenditori, pur nelle difficoltà del momento garantiscono dignità e reddito ai loro dipendenti ed è giusto pregare affinché anche gli altri aprano gli occhi e facciano tesoro dell’insegnamento biblico che viene da lontano …
Biesse