Una delle immagini associate a questo scritto, è un riconoscimento, targa della manifestazione organizzata, nel 1980, da Radio Salerno City. Vi furono centinaia di partecipanti a tale concorso; risultai terzo classificato, la poesia, illustrata con un acquerello ed un brano musicale, si intitolava LA GUERRA, definita dalla giuria esaminatrice <
Mi recai presso la loro sede e fui intervistato; narrai i miei studi ingegneristici (ero iscritto alla Facoltà di Napoli) e i miei grandi amori artistici, l’intervistatore era incuriosito da tale connubio scientifico ed artistico coinvolgente le mie elaborazioni nelle quali confluivano il verso, la musica e la rappresentazione grafica; in effetti -sosteneva- esisteranno in Italia rari esempi di giovani studenti d’Ingegneria praticanti le due culture, la cultura scientifica e quella artistica. Ma io seguivo soltanto la mia natura -esposi il mio pensiero- e d’altronde non mi costava alcun sacrificio tenerle entrambe per amiche, in una forte, per me assolutamente non strana, “complicità”. Ho ereditato da mio padre Luigi e dal suo genitore Giuffrida, l’amore per la musica: di mestiere gestivano entrambi una macelleria, erano assai appassionati di musica, suonavano il mandolino. Nonno Giuffrida addirittura “si esibiva” con il suo complessino, nel corso di sagre organizzate dai Comuni della Valle dell’Irno. Relativamente a mia madre Antonetta, molto brava, alle Elementari, nello svolgimento dei temi ed assai espressiva nella lettura dei brani letterari; pensate che scriveva “in nome e per conto” di sue compagne, analfabete, lettere indirizzate a parenti ed amici d’esse. Devo dire di esser stato molto fortunato ad avere genitori che non soltanto mi portavano nel cuore, ma nel quale DNA scorreva l’amore per l’arte, in fondo ho assorbito la fonte energetica creatrice “sprigionata” dai miei cari. Altra meravigliosa rievocazione: con la pittolirica musicata LA FARFALLA ADDORMENTATA CON L’USIGNOLO, rappresentata integrandola con la coesistente forma grafica/musicale, conseguii l’affermazione (era il periodo estivo 1980) nella manifestazione Europa Duemila, organizzata da Gallery Art Club di Marina di Carrara. Di seguito un brano di recensione apparsa su Rassegna Musicale Italiana, Luglio/Settembre 1999; autrice, Claudia Antonella Pastorino.
“Un quarantatreenne ingegnere salernitano, Giuffrida Farina, ha ricavato note e intere frasi musicali da grafici, equazioni, formule ed espressioni di alta matematica. Combinando e sviluppando questi singolari intrecci, collegamenti, geometrie di numeri e formule, Farina ha ottenuto brevi composizioni musicali che hanno anche avuto, in ambito ancora limitato, la soddisfazione di essere eseguite in pubblico da gruppi cameristici. Alcuni raggruppamenti creati da questo estroso ingegnere,capace persino di ricavare dalle combinazioni numeriche la “pittomatematica musicale” (quadri “da ascoltare”, con simboli e allegorie che esprimono la musica applicata su tela): LE MUSIEQUAZIONI e LE MUSINEQUAZIONI, ovvero riportare in musica la risoluzione di equazioni e disequazioni matematiche; LA GRAFOMATEMATICA MUSICALE, ossia l’associare a grafici disegnati sugli assi cartesiani X ed Y, la musica; LECONCARMONIE equivalente a CONCATENAMENTO DI ARMONIE, un modo di “costruire” musica fondato su uno sviluppo armonico di catene musicali (i brani sono costituiti da accordi,non presentano dunque alcuna linea melodica).
Giuffrida Farina