Indispensabile un adeguato sistema di protezione che ponga in sicurezza una generica struttura ed i suoi occupanti da un triplice effetto: termico (enorme riscaldamento), meccanico (violentissime sollecitazioni), elettrico (elevatissime correnti e tensioni); ci riferiamo a ripercussioni inesorabilmente associate alle scariche elettriche atmosferiche. Dunque, il sistema protettivo deve agire in maniera che la scarica elettrica possa “esser deviata” onde farla penetrare nel terreno dove in esso possa agevolmente fluire, evitando si instauri nelle strutture il devastante effetto dell’”attraversamento” dei suoi occupanti e delle parti interne. Danni ed incidenti a persone e strutture da ridurre al minimo rischio (auspicabile risultasse pari a zero, evenienza purtroppo non attuabile, un minimo percento di rischio esiste ed esisterà sempre) con adeguate tecniche protettive e con l’impiego di idonei mezzi ed affidabili strumenti di sicurezza. I quali non rappresentano una barriera di blocco totale: non possono prevenire la formazione di fulmini; non evitano il transitare d’essi dall’originaria area di formazione; non impediscono il raggiungimento della zona dove è ubicata una generica struttura. Quel che si può attuare è il creare un opportuno percorso dove vadano comodamente a farsi benedire, spianando loro il tragitto e consentendo l’efficace disperdersi nel terreno. Per concretizzare questo, occorre un “direttore d’orchestra” che guidi ed opportunamente indirizzi la scarica, “maestro d’orchestra” costituito da un dispositivo convogliatore dotato di bassa resistenza in maniera che la terrificante corrente di scarica possa senza problemi accomodarsi nel sottosuolo. In termini esemplificati, un sistema antifulmine deve esser costituito da: organi di captazione del fulmine; un sistema convogliante essa scarica nel terreno; dispersori di terra diffondenti nel sottosuolo l’energia distruttiva. Benjamin Franklin (1706-1790) fu il primo a manifestare rigorose elaborazioni; tipografo, poi giornalista e politico, è l’uomo al quale dobbiamo 2 geniali idee. La prima: attirare i fulmini (sì, proprio così, “invitarli” ossia “farli convergere”) attraverso l’utilizzo d’un conduttore appuntito (il sistema antifulmine, volgarmente “parafulmine”); lo scienziato americano dunque intuì la qualità di forme acuminate d’attrarre l’energia del fulmine, per poi farla disperdere nel terreno con un -opportunamente dimensionato- sistema di deflusso. La seconda: l’effetto protettivo di una gabbia metallica; cosa significa questo? Equivale al fatto che un uomo, inserito all’interno di una gabbia di materiale metallico, si trova in condizioni di sicurezza, non viene fulminato. Come mai accade questo? L’evento avviene in quanto un sistema elettrizzato (ossia caricato elettricamente), qualora venisse immesso in una gabbia di metallo, le sue cariche elettriche si disporrebbero distribuendosi tutte sulla superficie dunque esse occuperebbero soltanto l’involucro esterno, l’interno risulterebbe neutro ossia non vi sarebbe alcuna carica elettrica disposta dentro la “gabbionica” rete metallica. Franklin, primo scienziato ad inquadrare la reale natura elettrica dei fulmini, attuò un esperimento: librò in volo un aquilone al quale aveva legato una chiave metallica; una folgore impattò sulla chiave, l’urto provocò la nascita di cariche elettriche sull’oggetto. Ma non soltanto idee, studi e lavori scientifici erano indirizzati alla conoscenza e dominio dei fenomeni elettrici: all’epoca, l’ambiente elitario parigino era “elettrizzato” da divertenti giochi di salotto, nel corso dei quali dame e signorotti cosa sperimentavano? Lo scoccare di scintille da dita e naso allorquando questi organi venivano elettrizzati, dita e naso elettrizzati procuranti l’accensione di vapori infiammabili, inoltre fenomeni attrattivi o repulsivi tra getti d’acqua oppure insorgenti tra bolle di sapone… Adesso spostiamoci dalle frivolezze di bontemponi ed oziosi perdigiorno, ad argomentazioni di concreto rilievo. Il meccanismo di formazione d’un fulmine: in condizioni atmosferiche perturbate, l’aria precedentemente neutra, si ionizza (si elettrizza); le nubi temporalesche caricate elettricamente, trovano nell’aria un corridoio (formatosi tra nube e terra) da percorrere, vengono indotte centinaia di microscariche tra nubi adiacenti, nascono enormi potenziali che danno luogo alla formazione del fulmine. Un primo aspetto da considerare: la propagazione del lampo è favorita ed il transito è agevolato dalla presenza di elementi in posizione nettamente sopraelevata rispetto al suolo (alberi, pali, tralicci, ripetitori, rocce ferrose…). Come comportarci e proteggerci qualora venissimo sorpresi dalla improvvisa nascita d’un temporale? 1) Nelle nostre abitazioni: spegniamo il televisore e stacchiamo la spina dell’antenna, non tocchiamo rubinetti ed evitiamo di fare la doccia, inoltre non usiamo telefoni ed alcun elettrodomestico. 2) In auto: chiudiamo per bene finestrini e porte, evitiamo il contatto con parti metalliche e con l’autoradio; teniamo presente che la carrozzeria dell’auto funge da “gabbia di Faraday”, ovvero soltanto sulla sua superficie esterna si addensano le cariche. 3) Abbandoniamo zone dove esistono strutture elevate (campanili, torri, alberi); non stare in posizione eretta ma accovacciarsi a piedi uniti. 4) Disfarsi di oggetti metallici (orologi, catenine, braccialetti) oppure nasconderli. 5) In montagna, qualora non ci fossero grotte o generici ripari, percorriamo la discesa ossia scendiamo di quota e cerchiamo un rifugio ma non sotto gli alberi. 6) Al mare, se stiamo in acqua necessita uscire -risulta pericoloso qualunque contatto con l’acqua- ed occorre allontanarsi dagli ombrelloni; alcuni anni fa si verificò una atrocità, una morte assurda: in spiaggia una ragazza allontanatasi dall’ombrellone a questi ritornò avendo dimenticato un oggetto, insorse un temporale improvviso ed una folgore si abbatté sulla punta dell’ombrellone provocando la morte della ragazza. Qualora stessimo in barca, dovremmo calare l’ancora e far passare la catena attorno all’albero, in tal maniera l’ipotetico deprecabile fulmine si scaricherebbe in mare. 7) Precauzione in campeggio: non rimanere in tenda. Oltre indurre lutti, il catastrofico evento provoca ingenti costi: negli Stati Uniti ogni anno perdono la vita migliaia di persone con danni a strutture stimabili in miliardi di dollari; sulla Terra si abbattono all’incirca 9 milioni di fulmini al giorno, in media ogni anno muoiono 20.000 individui. Il sistema antifulmine scongiuratore di tragedie, è stato il primo importante riscontro “utile” di studi condotti sulla elettricità. Nell’associata elaborazione grafica, la foto di Franklin è tratta da wikipedia.
Giuffrida Farina