A Capaccio Paestum i cantieri sono aperti e avanzano nella direzione che Franco Alfieri, il “sindaco che sa fare il sindaco” aveva indicato in campagna elettorale e che ricorda con i manifesti affissi ad ogni apertura di cantiere.
Sono stati avviati i lavori più importanti come il rifacimento di via Magna Graecia, la sostituzione della condotta sottomarina a Varolato e la costruzione del lungomare nella contrada Laura. Altre opere, che un tempo avrebbero conquistato gli onori della cronaca, sono state realizzate o avviate sotto silenzio come il rifacimento del manto stradale della Capaccio Paestum, l’asfaltatura di altre decine di Km di strade, l’abbattimento dell’ex cinema Myriam e la progettazione della “nuova” piazza Santini, la riapertura della biblioteca comunale, si è avviato l’ammodernamento dei minibus che effettuano il servizio di trasporto pubblico in ambito comunale …
Sono in tanti quelli che apprezzano l’iperattività del primo cittadino, altrettanti che tentano di dimostrare che, al contrario, è quasi tutto sbagliato … questo fa parte del gioco delle parti contrapposte e che sono proprie di un sistema democratico che si garantisce un governo tramite libere elezioni.
Ovviamente, le esigenze di ammodernamento urbanistico della Città dei templi, sono talmente tante che ognuno di noi potrebbe elencare decine e, con un po’ di analisi puntigliosa, anche centinaia! Ma, resta il fatto che non si può che iniziare dalla prima, andare avanti con la seconda e via così.
Ci sono anche molte sensibilità da tener conto nel programmare i lavori pubblici di una città e pertanto ognuno ha il diritto dovere di segnalare all’attenzione di chi amministra cosa, a suo parere, potrebbe essere prioritario …
Già da tempo e soprattutto a Capaccio Scalo, è aumentato sensibilmente il numero delle persone che si spostano a piedi, soprattutto per fare moto sia camminando o correndo, ma sono ancora pochi quelli che scelgono di utilizzare la bicicletta per gli spostamenti brevi e si continua a utilizzare i mezzi a motore nonostante che il territorio è piatto con innumerevoli strade anche secondarie che si potrebbero utilizzare.
A dimostrazione di ciò basta osservare la superaffollata pista ciclabile (anch’essa rifatta e ben tenuta) che porta dal campo sportivo alla contrada Laura.
La pista, pur essendo definita ciclabile, è utilizzata soprattutto da pedoni; mentre il marciapiedi di fronte è del tutto scansato dagli utenti! Il motivo è semplice: la prima è confortevole e posta all’ombra d’estate e ben esposta al sole d’inverno!
In questo momento di sta realizzando l’ammodernamento della via Magna Graecia che collega la città “moderna” dello “Scalo” a quella antica di Paestum. Già si intravede l’impatto che si avrà al termine dei lavori e, in alcuni tratti, si può già provare la bella sensazione di muoversi a piedi in sicurezza e protetti dalla striscia verde che si frappone tra il marciapiedi e il parcheggio e, più in là, la strada carreggiabile.
L’unico inconveniente è che i pedoni dovranno stare attenti alle bici e i ciclisti concentrarsi su come evitare chi cammina a piedi. In ogni caso bisognerà evitare che possano essere percorse da bici a propulsione in parte elettrica … i ciclisti che usano la bici per fare sport continueranno ad occupare le carreggiate delle strade perché hanno altre esigenze: andare veloci, fare gruppo per sfruttare la forza di “inerzia” soprattutto nei tratti pianeggianti.
Eppure si parla di pista ciclo – pedonale!
lo stesso è accaduto per il collegamento pedonale tra Paestum e località Torre! Evidentemente c’è del metodo nel realizzare opere che possono essere utilizzate solo per un servizio …
Per ovviare si potrebbe individuare percorsi alternativi ben segnalati che consentano a chi si sposta in bici di sentirsi “protetti” sia dalle automobili sia dai pedoni distratti. Con una buona segnaletica si potrebbe anche indicare ai turisti ospiti nelle strutture ricettive di potersi spostare con tranquillità per raggiungere sia l’area archeologica sia la città moderna dello Scalo. Inoltre, anche i residenti adulti, i bambini e i giovani che vanno a scuola potrebbero prendere la bella abitudine di utilizzare il mezzo ecologico per eccellenza in sicurezza.
In fondo per svoltare verso una mobilità sostenibile ci vorrebbe solo una piccola parte delle ingenti risorse che sono necessarie per realizzare i grandi e necessari lavori pubblici che pure sono stati avviati.
Basterebbe utilizzare il 50% dei ribassi proposti sulle basi d’asta dei lavori (sappiamo bene che quelli in atto sono l’inizio del pacchetto ben più corposo previsti nel piano triennale approvato in consiglio e che vale oltre 300 milioni di Euro!
Biesse