Quanto fino ad oggi previsto dal Governo in sostegno al settore – calcolato in base al differenza di fatturato del mese di aprile 2020 con quello di aprile 2019 – con conseguente sperequazione di trattamento e intense problematiche alle nostre aziende che vivono di stagionalità – pare essere figlio di una strategia fondata sull’improvvisazione e sull’assenza di dialogo con le Associazioni di Categoria maggiormente rappresentative che, da subito, hanno indicato concrete soluzioni e preziosi suggerimenti a tutt’oggi rimasti inascoltati.
Dalla stampa abbiamo appreso che la volontà del governo Draghi sembrerebbe quella di utilizzare parametri simili a quelli precedentemente utilizzati dal Governo Conte, utilizzando la differenza di fatturato dei mesi di gennaio e febbraio 2021 sullo stesso periodo 2019.
Se così fosse deciso, esprimiamo la massima contrarietà per la sperequazione di trattamento che interverrebbe nei confronti delle nostre aziende e, conseguentemente, dei nostri lavoratori.
Per realizzare l’intento perequativo che più volte era stato annunciato nei mesi scorsi riteniamo necessario che il calcolo dei sostegni venga effettuato considerando il danno subito nell’intero periodo pandemico, cioè da marzo 2020 – febbraio 2021.
Per il Pubblico Spettacolo il dramma non è la perdita di qualche mese di produzione, ma il completo e già conclamato default per gli anni 2020 e 2021. Il Governo dovrà necessariamente tenere conto delle peculiarità e delle particolari criticità delle nostre attività che non possono in alcun modo essere considerate e valutate alla stregua delle altre realtà produttive.
Si auspica che vengano finalmente abbandonate soluzioni incoerenti ed estemporanee e vengano diversamente previsti concreti interventi per il nostro settore da attuarsi in collaborazione con le Associazioni Nazionali di Categoria per meglio cogliere le dinamiche del settore e giungere ad interventi appropriati.