Da quando nel 1987 fu chiusa, la ferrovia Sicignano degli Alburni – Lagonegro non è stata mai più riattivata. Sono stati presentati vari progetti per la sua riattivazione ma nessuno di essi si è mai concretizzato.
La linea in questione attraversava il Vallo di Diano, affiancando in quasi tutto il suo percorso l’Autostrada Salerno – Reggio Calabria e la statale 19 del Vallo di Diano. Il percorso partiva da un bivio, denominato Bivio Sicignano, posto a 1+677 km dalla stazione di Sicignano degli Alburni, lungo il tratto Sicignano – Buccino della linea Battipaglia – Potenza e si svolgeva quasi del tutto in provincia di Salerno, sconfinando in Basilicata soltanto con il suo capolinea estremo, cioè Lagonegro.
Da diverso tempo se ne sta riparlando. Nell’Ottobre scorso il Governo Conte II ha affidato lo studio di fattibilità per la riattivazione della ferrovia Sicignano-Lagonegro per farla diventare la prima «green» in Italia. L’auspicio dei promotori era di dar vita ad un treno «ecologico» per far rivivere la ferrovia Sicignano-Lagonegro. Il Governo Conte II è caduto un paio di settimane fa e per il momento è caduta anche l’ennesima opzione di riapertura della tratta ferrata.
Secondo Luca Cascone, consigliere regionale della Campania oltre che Presidente della Commissione Trasporti “la ferrovia non è indispensabile per il Vallo di Diano, ed in ogni caso sono da valutare bene costi e benefici”.
Corrado Matera, Consigliere Regionale, già Assessore al Turismo della Regione Campania, in merito al ripristino della strada ferrata, il 12 febbraio ha scritto un lungo post sul suo profilo facebook: “La Sicignano Lagonegro, una grande opportunità per il Vallo di Diano. Anni di lavoro, che iniziano a prendere forma e sostanza, una priorità in questi anni alla quale non mi sono mai sottratto. Ho ringraziato la dott.ssa Fiorani per il progetto presentato alle commissioni Ambiente e Trasporti della Camera dei Deputati che tiene conto del Vallo di Diano, chiedendo di individuare velocemente una stazione di riferimento. Inizierà una nuova era che riconoscerà al Vallo la dignità che merita. Ho chiesto, inoltre, di considerare adeguatamente anche il Cilento e la Piana del Sele, nell’ambito delle tante opportunità previste dal Recovery Fund e dal Green Deal: un ulteriore intervento che rafforzerebbe ulteriormente il sud della provincia. La lotta tra territori ha determinato solo povertà. È giunto il momento della grande coesione territoriale, per far crescere in maniera integrata il sud della provincia di Salerno, per renderlo protagonista dello sviluppo dell’intero mezzogiorno. Solo insieme, difendendo le nostre ragioni, potremo scrivere una pagina di storia importante per il nostro territorio. Un lavoro che continua”.
Ma i treni torneranno davvero nel Vallo di Diano? Il nuovo piano dell’alta velocità delle ferrovie pare che interessi davvero pure il Vallo di Diano. Alcuni giorni fa è stato presentato dall’amministratore delegato di RFI, Vera Fiorani, alle Commissioni Ambiente e Trasporti alla Camera dei Deputati, il progetto della nuova ferrovia tirrenica meridionale Sa-Rc di cui parlava nel suo post Corrado Matera. Il nuovo progetto coinvolge gran parte della provincia di Salerno collegando la rete ferroviaria da Battipaglia a Praia a Mare, con innesto a Sicignano per Potenza. Si prevede anche la costruzione di una stazione nel Vallo di Diano che verrebbe attraversato dalla nuova linea contrariamente a ciò che aveva annunciato non più di un mese fa il consigliere regionale Luca Cascone.
Il territorio nelle sue sfaccettature con i suoi rappresentanti politici saprà fare sintesi per sfruttare le opportunità offerte dal Recovery Fund e dal Green Deal? È un dubbio che ci tormenta. Forse stavolta ce la faremo. Solo il tempo ce lo potrà dire se per il nostro territorio sarà un’occasione finalmente colta o l’ennesima occasione buttata al vento.
Massimiliano De Paola