Sono a casa di Bruno Mautone, in un pomeriggio piovoso invernale. Uno di quei pomeriggi dove non ti va di uscire, ma la lettura del libro dell’Avvocato agropolese è stata troppo avvincente. È uno di quei libri pieni di mistero. Uno di quei libri che quando arrivi alla fine vorresti conoscere l’autore, vorresti saperne di più ma non hai la possibilità di approfondire gli argomenti trattati, vorresti capire quali sono stati gli intrecci che hanno portato alla morte del cantautore calabrese.
Per fortuna non è così’. Ho la possibilità di potermi confrontare con l’autore, di porgli delle domande.
Avvocato Mautone, Lei è ormai autore di una trilogia di libri che parlano del grande cantante calabrese? Quali sono le differenze con gli altri due libri già scritti?
Nel primo libro che ho scritto nel 2013, “La tragica scomparsa di un eroe” edito da L’Argolibro, analizzo i testi di Rino Gaetano e poi evidenzio come il cantante calabrese parla di fatti inquietanti nella storia dell’Italia repubblicana. Nel secondo libro scritto nel 2015: “Chi ha ucciso Rino Gaetano”, faccio un’indagine tra: massoneria, servizi deviati e poteri economici .Nel terzo libro: “Rino Gaetano-Segreti e Misteri della sua morte”, evidenzio un parallelismo tra la morte di :Pasolini ,Pecorelli e Rino Gaetano.
Come e quando le è venuta l’idea di scrivere e di indagare su Rino Gaetano?
Da circa dieci anni svolgo ricerche. Sono appassionato di musica da sempre. Negli anni ottanta, conducevo un programma su Agropoli web radio che si chiamava: “A horse with no name” (Un cavallo senza nome), celebre canzone degli America. A furia di ascoltare le canzoni di Rino Gaetano, mi sono accorto che c’erano parole chiave, che queste canzoni svelavano i grandi misteri della vita italiana, che non erano semplici ritornelli ma in quasi tutti i brani c’erano verità nascoste che ho cercato di rivelare.
Ci può fare un breve excursus delle canzoni di Rino Gaetano dove si parla dei grandi misteri italiani?
Ce ne sono tantissime. Rino Gaetano in un concerto del 1979 prima di eseguire “Nuntereggae più” disse: “C’è qualcuno che vuole mettermi il bavaglio! Io non li temo! Non ci riusciranno! Sento che, in futuro, le mie canzoni saranno cantate dalle prossime generazioni! Che grazie alla comunicazione di massa, capiranno cosa voglio dire questa sera. Apriranno gli occhi, anziché averli pieni di sale! E si chiederanno cosa succedeva sulla spiaggia di Capocotta”. Sulla spiaggia di Capocotta, si era consumato nel 1953 il delitto di Wilma Montesi. Il processo per la morte della giovane, vide imputati politici e ricchissimi nobili della così detta Roma bene, che si concluse con una incredibile sentenza; la 21enne era deceduta per una sincope al seguito di un pediluvio. In pratica la giovane aspirante subrette, si era vestita in abito elegantissimo, aveva fatto 40 chilometri in piena notte senza dire niente in famiglia, e poi era stata trovata morta. Rino Gaetano in “Nuntereggaepiù” canta di “auto blù… sangue blù” lasciando intendere che, in realtà, nella morte della ragazza vi fu il ruolo di persone legate al potere politico Piero Piccioni figlio di un ministro democristiano dell’epoca (auto blù) ed esponenti della nobiltà Ugo Montagna (sangue blù). In un’altra celebre canzone “La Berta Filava” si parla dello scandalo Lockheed che fece dimettere il Presidente della Repubblica Leone. La Berta era in realtà Robert Grass fondatore della Lockheed. Mario e Gino erano i ministri Mario Tanassi e Gino Gui, semplici capri espiatori (per il bambino, cioè la tangente) che era stata data ad una lista di politici citati nella canzone Standard del 1977.
Lei sostiene che Rino Gaetano era vicino ad ambienti massonici?
Due sono le ipotesi; o ne faceva parte, o ne era molto vicino (ipotesi respinta dalla sorella Anna), comunque Gaetano conosceva della massoneria tutto, storia e fenomenologia. C’è poi un altro brano che fa pensare, “Al compleanno della zia Rosina” si legge: “ Vedo già la mia salma portata a spalla da gente che bestemmia, che ce l’ha con me”. In quella canzone c’è una emblematica citazione storica di Cleme, che sta per Clemente, Rino Gaetano si voleva riferire ai tre papi (Clemente V, Clemente XII e Clemente XVI) che in momenti storici diversi emanarono provvedimenti religiosi restrittivi nei confronti della massoneria. Uno di questi papi emanò il primo editto contro la massoneria, l’ altro aveva sciolto la Compagnia di Gesù ed il terzo sciolse i Templari. Lui in sostanza sta dicendo: me ne frego se verrò portato a spalla da gente che bestemmierà, evocando queste figure che avevano scomunicato per prime alcune diramazioni massoniche.
I suoi libri hanno avuto un buon successo editoriale. L’ultimo libro da oltre due mesi e mezzo, è ai primi posti nella speciale classifica dei testi più venduti on line, per quanto riguarda il genere musicale. Per quanto riguarda la classifica generale compete con scrittori di prestigio? Che effetto le fa?
È un effetto che fa piacere. Ritrovarmi con il top degli scrittori italiani mi dà la forza per continuare nelle mie ricerche. Ricevo richieste da radio, TV e giornali per parlare delle mie opere.
Rino Gaetano come si collocherebbe oggi musicalmente e politicamente? Ha eredi?
Rino Gaetano non sarebbe legato a nessun partito era anarchico anche musicalmente. Eredi non esistono, ci vuole coraggio per scrivere certi testi.
Ultima domanda. Quali sono le novità dell’ultimo libro rispetto agli altri due?
Attorno alla vita di Rino Gaetano gravitano varie persone risultate poi essere organiche a servizi segreti italiani e statunitensi nonché ben inseriti in potentati politici e in ambienti diplomatici, spesso collegati alla galassia della tentacolare loggia massonica P2. I testi dei brani gaetaniani assumono rilievi tangibili e focalizzano in modo univoco episodi inquietanti della storia italiana contemporanea. In questo libro vengono portati alla luce punti di contatto tra Rino Gaetano, Pier Paolo Pasolini e il giornalista Mino Pecorelli.
Roberto Scola