L’anno appena conclusosi, il 2020, che probabilmente tra qualche tempo troveremo descritto nei libri di scuola come un annus horribilis, ci ha visti nella sua gran parte spettatori, inermi, di accadimenti fuori dalla nostra comune facoltà immaginativa. La diffusione pandemica del virus Covid-19 ci ha fatto assistere, nel chiuso delle nostre case, ad uno spegnimento graduale delle nostre attività più comuni, da quelle lavorative a quelle sociali, determinando una brusca interruzione dei ritmi quotidiani di ognuno di noi e limitando fortemente le possibilità di spostarci da un luogo all’altro.
Una sciagura tanto arcana quanto distante geograficamente che, ben presto prima ancora di rendercene conto davvero, ci siamo ritrovati ad affrontare, indirettamente o in prima persona.
Cosa raccontare, dunque, di questo 2020 che ci siamo appena lasciati alle spalle?
Chiuse tutte quelle attività definite non primarie, annullati gli eventi sociali e culturali che implicano uno stare insieme, ridotti al minimo e comunque fortemente sconsigliati sia i viaggi che gli spostamenti in generale…forse ben poco. Per le località balneari, che puntano la loro fortuna annuale proprio sui vari elementi di attrazione e di aggregazione, potrebbe essere stato un anno davvero horribilus.
Nel tracciare un breve bilancio di quello che è stato il 2020 nel Golfo di Policastro, ovvero il tratto costiero tirreno che si estende da Punta Iscoletti nel comune di Camerota a Capo Bonifati nell’omonimo comune in provincia di Cosenza, e volendo iniziare con una notizia positiva, possiamo dire che, nonostante l’apertura posticipata della stagione balneare, le spiagge del golfo di Policastro, in controtendenza con i dati nazionali, hanno registrato un incremento del 5% di presenza di turisti, che hanno prediletto strutture extra alberghiere come B&B, case vacanze e villaggi.
Inoltre, alcuni comuni del tratto costiero comprendente tre province di tre regioni diverse, rispettivamente Salerno (Campania), Potenza (Basilicata) e Cosenza (Calabria) hanno ottenuto o si sono visti riconfermare la bandiera blu per la qualità delle spiagge e del mare come, per esempio, i comuni di Ispani, Vibonati, Sapri, Praia a mare e Maratea.
Per quanto riguarda, invece, la situazione Covid, dopo la prima ondata dei mesi invernali che ha lasciato questi territori del tutto o quasi estranei ai contagi e alla diffusione del virus, c’è stato un cambio di rotta notevole a ridosso dell’estate, proprio con l’apertura della stagione balneare, rappresentando quest’ultima l’altra faccia della medaglia. Le conseguenze degli spostamenti di persone e l’incremento dei contatti verificatisi durante l’estate hanno avuto, infatti, come diretta e logica conseguenza in linea con le tendenze regionali e nazionali, l’aumento e la diffusione dei contagi. Alla fine delle vacanze ci si è ritrovati così a fare i conti con casi di positività in buona parte dei comuni dell’entroterra e della fascia costiera.
Santa Marina, Torraca, Vibonati, Caselle in Pittari, Sapri, Palinuro, Torre Orsaia… In questi comuni entro la fine di ottobre si sono superati i 70 casi complessivi, con Sapri in testa, che da sola contava una cinquantina di casi.
Il mese di novembre è stato per il golfo di Policastro il peggiore in assoluto di tutto il 2020 per l’aumento dei contagi e dei decessi per/con covid, in particolare nei comuni di Casaletto Spartano, Sapri, Santa Marina e San Giovanni a Piro mentre negli altri comuni dell’insenatura tirrenica la diffusione dei contagi è rimasta abbastanza sotto controllo, anche per il rispetto rigido delle norme e l’attenzione sempre alta, data la situazione allarmante dei comuni limitrofi.
Sfortunatamente, come se il covid da solo non fosse già abbastanza, a incoronare novembre come mese più buio del 2020 è stato il violento nubifragio avvenuto nella notte tra lunedì 16 e martedì 17 che ha causato ingenti danni e notevoli disagi alle persone.
Le incessanti precipitazioni che si sono abbattute su quasi tutti i comuni del Golfo, da Vibonati a Santa Marina, da Ispani a Sapri, hanno procurato danni enormi ad abitazioni, aziende e negozi, con famiglie sfollate e con le principali vie di comunicazioni invase dai detriti e allagate a causa delle esondazioni dei fiumi.
Fiumi di fango per le strade, frane e smottamenti hanno messo in ginocchio il territorio, in particolare i comuni di Santa Marina con la frazione di Policastro Bussentino, di Ispani e Vibonati per la fascia costiera e di Torre Orsaia per le aree più interne. Sono stati stimati danni per milioni di euro che hanno motivato la richiesta per i tre comuni già ricordati unitamente al comune di Centola dello stato di emergenza per calamità naturali, ottenendo, nel frattempo, lo stanziamento da parte della regione Campania di circa un milione di euro per i primi interventi di sistemazione.
Per ciò che concerne l’ambito politico, le elezioni amministrative di settembre hanno interessato solo due comuni, Ispani e San Giovanni a Piro. Per quanto riguarda il primo, dopo anni in cui il comune ha visto la guida di Marilinda Martino, la comunità ha deciso per il cambiamento votando per la lista sfidante “SiAmo Ispani” capeggiata da Francesco Giudice. A San Giovanni a Piro, invece, è stato riconfermato il sindaco uscente Ferdinando Palazzo, forte soprattutto dei consensi ottenuti dal suo vice Pasquale Sorrentino che ha ottenuto ben 550 preferenze su 1.927 totalizzate dalla lista.
Per concludere, a inizio dicembre, a poche settimane dall’alluvione di metà novembre, una seconda ondata di maltempo ha nuovamente colpito i territori del Golfo di Policastro. Per contro, si è assistito ad un graduale calo dei casi di diffusione e contagio del virus.
Un anno, insomma, che a parte la piccola parentesi estiva dal doppio risvolto, si può riassumere in un unico concetto, un flagello.
Angela Cimino