Alla Sant’Anna all’Oliveto frazione di Cava De Tirreni si è svolta all’aperto una cerimonia di messa in opera di un Defibrillatore Automatico Esterno, un apparecchio salvavita in grado di rilevare le alterazioni del ritmo della frequenza cardiaca e di erogare una scarica elettrica al cuore qualora sia necessario. All’evento che si è tenuto ieri erano presenti Gerardo Trezza che ha voluto fortemente questa consegna, il parroco don Alessandro Buono, il presidente di Cuore Campania il dottor Cornelio Scialdone e, il cardiologo, il dottore Giuseppe Colangelo già dirigente medico presso l’ospedale di Polla che si è detto molto entusiasta di far parte integrante di eventi di così tale spessore per il territorio. Un contributo significativo il suo, unitamente a quello di tanti altri colleghi che, avvalora il senso di responsabilità, anche e soprattutto in questo momento di pandemia. Alla funzione vi erano anche tanti altri medici, paramedici, operatori del settore e la comunità locale. Nel corso della serata è stato spiegato che l’erogazione di uno shock elettrico serve ad azzerare il battito cardiaco e, successivamente, a ristabilirne il ritmo. Il defibrillatore è stato posizionato dov’è ubicata la Confraternita di Sant’Anna all’Oliveto per dare ampio respiro di utilizzo. Inoltre è stato anche annunciato che, nel corso dei prossimi giorni, sarà fruibile da tutti l’applicazione su cellulare IORIANIMO disponibile su Google Play e su App Store pronta per essere scaricata. L’applicazione è stata pensata e studiata dal Centro di alta formazione Cuore Campania & Data Sound. Si tratta di uno strumento molto semplice da utilizzare che può essere davvero utile in caso di necessità. A tal proposito, gli ideatori, si dicono molto soddisfatti di aver pensato a quest’applicazione che realmente può salvare vite perché attiva tutta una serie di contatti nel raggio di pochi chilometri dal segnale. E se vi è qualcuno tra i volontari nei paraggi che hanno seguito il corso Bls D e che risponde alla chiamata, può davvero avvantaggiare e accelerare le manovre di rianimazione del paziente. Insomma, si tratta di una innovazione che parte da un piccolo centro della Campania per diventare un modello assoluto anche per altre aree. Salvare vite infatti non conosce confini territoriali.
Antonella Citro