Trasmesso in diretta su Radio Diffusione Calore date le restrizioni Covid-19 e con presenza del sindaco Gabriele Iuliano, moderato da Angela Quaglia e Francesca Mauro del Piano Sociale di Zona di Roccadaspide l’incontro si rileva importante sotto vari aspetti della violenza sulle donne, ma non solo anche di come durante il periodo della pandemia i dati siano aumentati e di tematiche inerenti a tali aspetti riportando anche le origini del problema.
Presentazione dell’autore.
Sono Danilo Salvatori, sono il presidente e responsabile tecnico dell’Accademia UDS di Salerno che si occupa di tematiche sociali, ovvero cercare di dare una sorta d’aiuto a quelle categorie sociali più in difficoltà che possono essere ad esempio negli adolescenti il problema del bullismo, per i commercianti il problema della micro criminalità e da tre anni abbiamo portato avanti un progetto per quando riguarda la violenza sulle donne.
Cosa l’ha spinta alla stesura di questo libro?
Sono stato un po’ invogliato dai miei collaboratori e dalle persone che si erano iscritte ai nostri corsi di formazione, dopo tanti anni trascorsi nel mondo della difesa urbana e appunto nel sociale ho raccolto le problematiche che soprattutto dal punto di vista femminile mi venivano raccontate di giorno in giorno e mi hanno detto di scrivere qualcosa inerente a questo tema; ecco che tre anni fa ho deciso di cimentarmi in questa opera che è una sorta di raccolta studi, ci sono voluti due anni per vedere ovviamente quello che era a 360 gradi il problema della violenza femminile e quindi è venuto fuori questo testo.
“Ordinaria Follia” cosa rappresenta questo titolo?
Rappresenta quello che è il problema oggi, ovvero la violenza sulle donne è diventata una follia.
La considero una follia ordinaria perché purtroppo è diventata così una cosa giornaliera che non ce ne rendiamo conto, cioè il problema è proprio questo la violenza sulle donne è diventato un problema così comune che sembra quasi che noi lo dovessimo accettare per forza e quindi ritengo che all’interno del libro ci sia proprio una spiegazione di quello che è la tematica, non vedere il problema, ma bai passarlo sempre e questo protrarsi che il problema invece di diminuire, va sempre di più come una scala ad aumentare e quindi il problema non solo persiste ma tende ad un grande innalzamento.
Quali sono i temi, i contenuti affrontati e se ci sono delle testimonianze.
I temi sono innanzitutto storici, cioè capire l’errore che si fa e pensare che la violenza alle donne nasca da un fenomeno improvviso, da una data, non è così.
Bisogna capire perché a livello proprio storico la donna ha iniziato a subire questa violenza nei confronti da parte degli uomini, cioè c’erano delle società, delle realtà che hanno sempre subito e hanno portato avanti questo problema o vi erano delle realtà sociali in cui la donna era quanto meno paritaria all’uomo?
Cerco proprio di andare ad indagare questo fenomeno e da lì poi si inizia a capire. Questo libro è una critica alle istituzioni che ad oggi non hanno fatto nulla per arginare questo problema; ci sono dei connotati in ordine psicologico perché è fondamentale, oggi ci sono le nuove neuroscienze che stanno spiegando in maniera dettagliata come il problema della violenza è un problema soprattutto di natura mentale non tanto fisica, se noi non diamo importanza all’aspetto psicologico, non possiamo ovviamente poi di rimando affrontare il problema dal punto di vista fisico; ci sono dei rimandi di natura sociologica perché è importante capire come la società sta accettando o non accettando questo fenomeno, ed in più poi ci sono dei contorni di natura tecnica, cioè cerco di dare dei consigli di natura lievi a coloro che leggono il libro e non possono partecipare a questi corsi quindi di come a livello giornaliero si può cercare di fare prevenzione perché noi quello che cerchiamo di dire è di come si può fare prevenzione personale e non professionale.
In più nella parte finale ho fatto un sondaggio con tutte le iscritte due anni fa, circa 300 donne, facendo scrivere in forma anonima quale era la paura di ognuno di loro e le prime dieci paure io le ho inserite nel libro su una sorta di classifica. Pensando ad un risultato dalla mia parte maschile è invece uscito tutt’altro , e quindi questo ci deve aprire anche ad un fenomeno che forse questo problema deve essere soprattutto in ambito femminile posto in una maniera diversa.
Il Comune di Roccadaspide, vi ha sostenuto fin da subito.Da dove è iniziato tutto?
Noi l’anno scorso abbiamo instaurato una richiesta di corsi di prevenzione, in due anni siamo passati ad una decina di comuni interessati a questo progetto e siamo arrivati in circa 40 territori interregionali non solo della Campania, questo dato per far capire come molti comuni siano sensibili al problema della prevenzione femminile, e devo dire che il Comune di Roccadaspide è stato uno dei primi l’anno scorso ad appoggiare questo progetto.
Da lì poi ovviamente il Sindaco e tutta l’amministrazione comunale quando ho comunicato l’idea di pubblicare questo libro hanno da subito accolto l’idea proponendomi una presentazione sul territorio in maniera tale che il libro più il corso che sta continuando, possano aprire un po’ le donne del territorio ed avvicinarsi ad affrontare questa tematica in maniera diretta e non con la paura che ce all’interno di queste problematiche.
Per chiunque fosse interessato a ricevere una copia, l’opera è disponibile presso il Piano di Zona S7 del Comune di Roccadaspide con referente Angela Quaglia.