Nella società post-moderna in cui dominano le industrie (multinazionali e investimenti), informazioni (internet, TV, cellulari), individui (turisti o migranti), si sono avute in Italia autostrade e automobili. Di conseguenza si è avvertita la necessità di costruire parcheggi per le auto e non più piazze.
Nel secolo scorso (‘900) si pensava a costruire piazze per dar vita alla socializzazione tra le persone. Purtroppo, a Capaccio Paestum piazza santini si trova ai margini del centro abitato di Capaccio scalo, edificata dall’Ente Riforma come Centro di servizi.
Un esempio di piazza centrale nell’abitato si ha in Roscigno Vecchia con la piazza Nicotera in cui sfociano tutte le viuzze.
Piazza Tempone di Capaccio paese risulta centrale nell’abitato. Il terreno fu acquistato dal Comune con atto notarile il 14 settembre 1909 tra Longobardi Emilio fu Pasquale proprietario e Mollica avvocato Roberto fu Francesco nella qualità di Sindaco. (il terreno da un lato confinava con la casa dell’avvocato Francesco Grosso, ora vi abita il sottoscritto). I capaccesi intendono per piazza (chiazza) per antonomasia piazza Orologio, però dai primi decenni del ‘900 usano piazza Tempone. Oggi quando un abitante esce di casa dice “vado in piazza Tempone”. Ormai dopo un secolo, questa piazza rappresenta un luogo di incontro (un salotto) tra gli alberi (platani e lecci), con viali e aiuole (sempreverdi) e con panchine. Ecco un detto popolare che esprime la certezza di essere il centro della comunità in cui tutti si conoscono. “Chi passa pu lu Tumpone e non vene iuricato, vole rice che tene Sant’Antonio pe’ avvucato”. (Chi passa per piazza Tempone e su di lui o lei non si esprimono giudizi, (positivi o negativi), vuol dire che gode della protezione di Sant’ Antonio. Questo è indice che risulta presente la comunità-paese. Da questa piazza partirono i contadini alla conquista delle terre nell’ultimo dopo guerra. Qui si sono tenute e si tengono ancora manifestazioni di ogni tipo (feste patronali, serate musicali, incontri festivi, campagne elettorali e specie le chiusure di esse) per la presenza di bar, ristoranti e pizzerie. Nei mesi estivi e nelle belle giornate primaverili e autunnali, la piazza è animata da giocatori di carte napoletane (briscole e tressette). Anche i bambini si vedono per la piazza con palle e biciclette, accompagnati dalle mamme che socializzano tra loro discutendo su diverse problematiche legate ai figli. E’ anche il luogo preferito dai pensionati avendo la possibilità di parlare del proprio passato e delle notizie apprese dalla TV, diventando buoni canali di pubblicità.
Tempone deriva da tempa= altura con l’aggiunta del suffisso ONE che vuol dire grande altura. La piazza è stata costruita in diverse fasi
a) 1909 acquisto terreno, riempimento e muro di contenimento;
b) al di là del monumento ai caduti delle guerre, (proprietà di Berardino Chieffi farmacista), negli anni trenta del novecento fu lo stesso riempito di detriti (Gerardo Nicodemo trasportava con la carretta tirata da animale) e la piazza fu ingrandita;
c) Anni cinquanta del novecento (sindaco Salvatore Paolino) fu edificato il muretto con le colonnine e disegnate le aiuole. I viali erano in terra battuta, negli anni dal 1975 al 1980 furono asfaltati;
d) Come si presenta oggi anche con gli spazi per i portatori di handicap è stato realizzato dall’architetto Claudio Caraffa (sindaco Marino).
Oggi piazza Tempone è una terrazza che si affaccia sulla pianura pestana e la vista va dal promontorio di Agropoli a Capri e alla penisola amalfitana. La piazza Tempone è sentita con affetto da tutti gli abitanti del paese che osservandola come è mantenuta, esprimono giudizi sulle amministrazioni comunali. Non si riesce ad immaginare, anche con la più larga fantasia, Capaccio, il paese-comunità senza piazza Tempone.
Gaetano Puca