“Aver portato Padula tra le 28 candidate a Capitale Italiana della Cultura ha rappresentato un’esperienza di arricchimento non solo per la nostra comunità, ma per l’intero Vallo di Diano e per la provincia di Salerno. Grazie al gruppo di lavoro, alle Amministrazioni Comunali, alle Associazioni, agli Enti, alle Fondazioni, alle Università, alla Diocesi di Teggiano-Policastro, a tutti coloro che hanno supportato Padula per la stima e l’affetto dimostrato. Il percorso non si ferma, anzi inizia ora. L’impegno è quello di non disperdere l’unità creata e di continuare a lavorare alla creazione di un progetto culturale e turistico che abbia il suo centro nella Certosa e nelle bellezze di Padula, coinvolgendo tutti coloro che hanno aderito alla nostra proposta. Continueremo ad accogliere idee, ad elaborare progetti di promozione e valorizzazione con lo stesso entusiasmo e la stessa passione! Padula è la Capitale della Cultura per la sua storia, per la grandiosità e maestosità della Certosa, per l’orgoglio di avere tra i suoi figli un uomo coraggioso ed onesto come Joe Petrosino, per tutto ciò che il nostro centro storico racconta! Grazie ancora a tutti!”, questo è il post su Facebook a firma dell’assessore alla cultura del Comune di Padula Filomena Chiappardo sulla importante opportunità sfumata solo adesso. “Non siamo nella fase finale ma come ho avuto modo di scrivere nel post, innanzitutto ho voluto ringraziare tutte le amministrazioni, gli enti, le fondazioni, le università, i musei e tutti i cittadini che a vario titolo hanno sostenuto la candidatura di Padula – dice l’assessore – in effetti l’obiettivo era anche quello di risvegliare l’attenzione intorno alla Certosa e a Padula e, credo che in questo obiettivo, ci siamo riusciti. Ovviamente continuiamo a lavorare e ad elaborare proposte, progetti e a condividere idee per fare in modo che la centralità della Certosa come motore culturale del territorio e della Provincia continui ad avere questa funzione. Quindi, nonostante un primo momento di smarrimento, ci siamo subito rimessi in carreggiata e proseguiamo per la nostra strada. È un obiettivo quello della promozione che perseguo dall’inizio di questa mia esperienza amministrativa e poi sono una che non si lascia abbattere facilmente e, quindi andiamo avanti, perché ripeto il risultato della unità territoriale intorno la Certosa non va disperso. Quindi quella del dossier come Padula network continuerà insieme al gruppo di lavoro che mi ha affiancato, lo porteremo avanti. Torneremo a lavoro subito dopo il lockdown con l’idea di far conoscere il dossier a tutti, fino ad oggi era infatti secretato perché la giuria doveva valutarne i contenuti, ma oggi siamo liberi di divulgare quello scritto e, intorno questa rete che ci ha sostenuto, credo proprio che lo distribuiremo e condivideremo l’idea della promozione e valorizzazione tutti insieme”. Entusiasmo dell’assessore Filomena Chiappardo che non conosce sosta intorno l’attrattore culturale per eccellenza che è la Certosa di San Lorenzo anche sede di diverse attività di effettivo e sostanziale valore. “In questo periodo di zona rossa stiamo lavorando un po’ dietro le quinte, stiamo lavorando al miglioramento della segnaletica interna del Petrosino anche con delle traduzioni in Inglese perché ci siamo resi conto che il turismo straniero in questi anni era aumentato prima di queste chiusure e di queste difficoltà – continua – continuiamo così a tenere vivo come avevamo fatto già nel lockdown di marzo, tramite i Social, tramite le pagine Certosa di Padula e Padula sistema museo, stiamo lavorando anche a riprendere le attività relative alla valorizzazione del parco quindi all’arte contemporanea che è raccontata e presente nel parco, insieme all’associazione Faq – Totum, insieme a Gianpaolo Elia e Sigest Salerno e tutte quelle realtà che ci hanno supportato nella valorizzazione. Essere capitale della cultura è un fatto intrinseco, Padula ha delle caratteristiche che, già di per sé, la rendono la città della cultura, la Certosa patrimonio mondiale dell’umanità. Vogliamo abitare tutti insieme in Certosa e capire per il futuro cosa possiamo fare per il nostro territorio”.
Antonella Citro