Ipotizzando di personificare carenze e vuoti legislativi concernenti pericoli associati ad importanti realtà, probabilmente esse entità evidenzierebbero l’agevole possibilità di colmarli: non viene richiesto di bloccare il volo d’un gruppetto di pericolosi insetti utilizzando la Grande Muraglia cinese… Eppure, in Italia non esiste alcun censimento accertante l’entità quantizzata di sorgenti inquinanti; vi è inoltre un vuoto legislativo, una assenza normativa coinvolgente: sanzioni per gli impianti emissivi; per giunta, sono assenti leggi inerenti ai valori di soglia, dunque non oltrepassabili, del campo elettrico prodotto da cellulari. Questa triade di lacune (rilevazione statistica di focolai emissivi “velenosi”; sanzioni per flussi di energia trasmessi da insidiose sorgenti ;limite massimo di campo elettrico associato ad onde elettromagnetiche irradiati da –nel nostro tempo indispensabili- cellulari, campo elettrico da pensare come entità modificatrice dell’ambiente) poteva rappresentare ferita legislativa non insanabile. Nel devastante odierno periodo, è parecchio più complicato cicatrizzarla, assai più difficile curarla alla luce degli enormi, numerosi e e tremendi problemi attualmente imperversanti. Prendiamo in esame le forme energetiche: tutte le forme di energia (elettrica, termica, idrica..) devono essere trasportate in maniera sicura ed efficiente, dalla sorgente di generazione sino alla destinazione finale, attraverso l’utilizzo di canali di trasmissione. Nel caso elettrico, fluendo dalle centrali dove viene generata, sino alla destinazione finale costituita dalle utilizzazioni (utenze domestiche, industrie, ospedali, scuole…) l’energia elettrica compie un “bel viaggetto” percorrendo, all’interno dei conduttori disposti sui tralicci, anche centinaia di chilometri, raggiungendo la destinazione finale. Lungo il percorso, vi sono particolari componenti, i trasformatori, macchine elettriche “adattanti” progressivamente la tensione, riducendola da un valore inizialmente elevato, sino ai 220 volt e 380 volt finali, utilizzati, tali 2 livelli, dal “consumatore” di energia elettrica. Per far defluire la forma di energia elettrica, vengono eretti i sostegni, elevando le linee di trasmissione ad un’altezza sicura, ovviamente per evitare qualsiasi tipo di contatto diretto o a distanza (vengono definiti fenomeni di induzione) con le persone; questi torreggianti tralicci sono progettati affinché resistano alla forza di venti impetuosi, fronteggino violente tempeste e abbondanti temporali, e reggano alle oscillazioni provocate da terremoti di lieve intensità. Le linee elettriche sono classificabili in funzione della tensione di esercizio, i conduttori “si dedicano” al trasporto di energia elettrica su grandi distanze: l’energia elettrica viene prodotta nelle centrali dislocate sul territorio italiano e poi trasportata fino alle nostre case tramite la rete elettrica nazionale che è funzionante in corrente alternata; interagiscono una serie di stazioni elettriche di trasformazione e di linee (elettrodotti),queste ultime si distinguono in base alla tensione di esercizio. Altissima tensione: maggiore di 150 mila Volt (150 kV). Alta tensione: valore compreso tra 30kV e 150 kV. Media tensione: variazione da 1 a 30 kV. Bassa tensione: minore di 1 kV. Relativamente alle reti di trasmissione, i valori di tensione sono raggruppabili in 2 coppie: Rete di trasmissione ad altissima e alta tensione, poi Rete di distribuzione in media e bassa tensione. Il gestore della Rete di trasmissione a grande distanza (i livelli di tensione sono:380 kV-220 kV e 150 kV-132 kV, la lunghezza è intorno ai 63.000 km) è l’azienda Terna. La Rete si sviluppa sull’intero territorio nazionale ed è interconnessa con la Rete elettrica europea. Al termine del suo tortuoso percorso, l’energia elettrica in bassa tensione è fornita con 2 livelli:230 V nel caso di utenze monofasi domestiche (in passato 220 V) e 400 V nel caso di utenze trifasi (in passato 380 V).Alcuni principali distributori gestenti la “rete elettrica finale” :Areti, E-Distribuzione, Inrete, Ireti, Unareti. Le problematiche ruotanti intorno alla diffusione del campo elettromagnetico: l’utilizzo di elettrodotti implica il generarsi di un campo elettromagnetico la cui intensità è direttamente proporzionale alla tensione di linea, ovvero quanto più si sale con i livelli di tensione, tanto più elevato risulterà il valore del campo elettromagnetico generato dalla corrente elettrica viaggiante attraverso i conduttori. Associati alle fasi trasmissive, esistono vincoli correlati alla sicurezza e all’inquinamento, le procedure di sicurezza devono essere: tanto eseguite quanto seguite in modo rigoroso. L’angelo custode di noi tutti è il conoscere e rispettare alcune norme; tenendo presente che il nostro corpo è buon conduttore di energia elettrica, danneggiante particolarmente cuore e polmoni. Non bisogna toccare conduttori che presentino un rivestimento (ovvero la protezione isolante) parzialmente deteriorato o rovinato; è buona precauzione il non toccare apparecchiature elettriche con le mani bagnate o in qualunque evenienza che portasse ad un contatto diretto con l’acqua; non attuare l’insanissima idea di introdurre oggetti nella presa di corrente; qualunque lavoro (ad esempio la sostituzione di una lampadina) deve essere preceduto dal “click” dell’interruttore generale di casa ossia togliamo la corrente prima della sostituzione; non bisogna collegare diverse spine ad una singola presa. Uno degli effetti della corrente elettrica è il provocare ustioni; ne esistono 3 tipi: ustioni di primo grado, raggiungenti solo l’epidermide (lo strato più superficiale della pelle);di secondo grado, viene colpito il derma, lo strato sotto l’epidermide; di terzo grado, vengono coinvolti l’epidermide e tendini, nervi e ossa. Oltre alla scossa elettrica, esistono rischi aggiuntivi. Partiamo dall’arco elettrico, è un effetto nascente tra due corpi elettrizzati (elettrodi) o tra elettrodo e terra quando si verifica una diminuzione della resistenza dell’aria dunque viene a destarsi un flusso abnorme di corrente (scarica).L’arco elettrico sviluppa calore, questa energia termica può superare la –definiamola– “barriera di tolleranza della pelle” e causare ustioni di secondo o terzo grado, inoltre può bruciare vestiti e causare incendi, emettendo vapori di materiale ionizzato e raggi ultravioletti. Campi elettromagnetici: vengono generati quando la corrente elettrica alternata è viaggiante attraverso i supporti conduttivi. Riguardo ai lavoratori, effetti nocivi, del campo elettromagnetico su essi, si manifestano con le deleterie conseguenze sull’organismo derivanti dalla esposizione più o meno prolungata al campo. La radiazione elettromagnetica creata in prossimità di supporti con alti livelli di tensione e corrente elettrica può causare l’insorgenza di cancro, leucemia e tumore nel cervello. Per quanto riguarda gli effetti a breve termine, numerosi studi hanno dimostrato che esposizioni ad elevate intensità di campo elettrico e magnetico possono determinare nell’uomo alterate sensazioni visive ed indesiderati risultati sul sistema nervoso. Effetti a lungo termine studiati: è emersa l’insorgenza di disturbi neurologici e circolatori, disturbi del sonno, irritabilità. Possiamo citare una indagine condotta dal Dipartimento di Salute Pubblica degli Stati Uniti, analisi accertante un aumento dei casi di depressione e delle cefalee su 400 individui residenti in edifici vicini ad elettrodotti ed esposti ad un campo magnetico di,all’incirca,0,2 micro Tesla. Le maggiori preoccupazioni delle popolazioni riguardano l’esposizione “perenne” a campi elettromagnetici; pensiamo a chi risiede in prossimità di linee elettriche, esiste un consistente rischio concernente effetti a lungo termine, in particolare lo sviluppo di tumori. Nel 1994,il ricercatore francese Tériault ha condotto studi opportuni, rilevando un incrementato rischio di leucemie per i lavoratori di 3 società elettriche, esposti a livelli di induzione magnetica superiori a 0,2 micro Tesla. In linea generale, tutti gli studiosi sono concordi nell’affermare che gli effetti sulla salute vadano attribuiti alla componente magnetica del campo elettromagnetico, in quanto la componente elettrica del campo elettromagnetico può essere agevolmente schermata. In Italia, il Veneto e il Lazio hanno emanato una propria normativa; in particolare il Veneto, con una legge del 1993,”Prevenzione dei danni alla salute derivanti dai campi elettromagnetici generati da elettrodotti”, tenendo conto degli effetti sanitari a lungo termine, ha fissato le distanze di rispetto dalle abitazioni:150m per le linee a 380 KV ;mentre, per tensioni inferiori, la distanza di rispetto è ridotta in proporzione alla tensione, in maniera che il campo elettrico, a 1,5 m da terra, non superi il valore di 500 Volt/metro (in termini equivalenti, è come se nelle abitazioni non potessero essere disposte più di 2 prese tra esse distanti un metro) ed il campo magnetico non sia superiore a 0,2 micro Tesla (un micro Tesla è un milione di volte più piccolo dell’unità Tesla che rappresenta l’intensità dell’energia magnetica).Onde elettromagnetiche di elevata intensità energetica vengono prodotte dai fulmini temporaleschi; in termini assai esemplificati, i fulmini sono campi elettrici e campi magnetici che, subendo attrazione da parte delle cariche della Terra, sprigionano la ben nota deleteria (ed anche spettacolare) modalità di manifestazione. Un mio disegno stilizzato di essi e di tralicci chiude il presente scritto.
Giuffrida Farina