Via Magna Graecia, a Capaccio Paestum, partono i lavori che valgono oltre 6 milioni di Euro e questa è già una buona notizia per la Città dei Templi. Lo è ancora di più, perché vuol dire che Franco Alfieri, il sindaco arrivato da “fuori”, ha risolto tutte le problematiche che il suo predecessore, Franco Palumbo, non era riuscito a chiarire e che lo costrinsero a fermare la macchina burocratica per l’assegnazione dell’appalto.
Furono molte le voci che circolavano nell’autunno del 2018 che individuarono proprio in quell’appalto i motivi che indussero una forte componente della sua maggioranza a rivoltarglisi contro ponendo le basi per le dimissioni della metà più uno dei consiglieri provocando la caduta.
L’ammodernamento della via Magna Graecia, che collega Capaccio Scalo all’area archeologica, è un’arteria troppo importante per il comune di Capaccio Paestum per tre motivi: qualificare in modo moderno il tracciato della vecchia SS 18 che negli ultimi 2 secoli è stata la porta d’ingresso dell’area archeologica, collegare in modo funzionale la città commerciale a quella turistica favorendone l’integrazione e integrare nel tessuto cittadino tutto quello che negli ultimi 50 anni è nato, in modo più o meno spontaneo, sotto l’aspetto commerciale, artigianale e residenziale dell’area che ha come baricentro la contrada di Borgo Nuovo – Cafasso.
Ma il progetto non dimentica l’altra metà della “via”: il tratto che dalla rotatoria del Cerro introduce uomini e mezzi nel centro abitato della città. Sarebbe strano se il progetto da un lato connette e dall’altro recide i legami.
L’intero piano triennale approvato nell’autunno scorso dal Consiglio comunale su proposta di Alfieri, sarebbe solo un elenco di cose da fare ma disconnesse dalla modernità se la riqualificazione di Via Magna Graecia dovesse rivelarsi un ennesimo tentativo di sanare il vecchio senza un portato di futuro nell’intera comunità capaccese.
Sono molte altre le opere che l’amministrazione Alfieri ha messo in cantiere per consegnare alla storia l’idea di città immaginata da Santini negli anni ’50 del secolo scorso.
Dare una nuova faccia a piazza Santini; ricostruzione dell’ex cinema Miriam, dopo che la vecchia struttura è già stata abbattuta e rifare la chiesa di Vito;
Delocalizzare il mercato Ortofrutticolo in contrada Cerro; Allargare della stazione di Capaccio Scalo con sistemazione dell’area alle spalle del Consorzio di Bonifica di Paestum, aprendola proprio alla Via Magna Graecia;
La nuova stazione non sarà più una barriera tra la contrada di Vannulo ma la porta dalla quale fare passare, oltre che fisicamente le persone, anche le idee che sono l’unico viatico per un’integrazione funzionale al progetto di città che ha in mente, almeno in teoria, l’amministrazione Alfieri.
Allo stesso tempo, anche viale della Repubblica, che collega la città moderna al mare della contrada Laura, avrebbe un buon motivo per essere destinataria di un’attenzione forte per rimarcare il ruolo che ha svolto finora con la sua pista ciclopedonale: consentire la pratica di attività all’aria aperta senza soluzione di continuità verso il mare che si potrebbe ben collegare alla pista ciclabile adiacente alla pineta e al “Lungomare” da realizzare, che pure è già nei piani dell’amministrazione.
Infine, a chiudere il cerchio si potrebbe adeguare la via Laghetto per creare un anello urbano ciclopedonale dove non pochi potrebbero vivere a pieno la loro voglia di attività fisica all’aperto.
Ma si potrebbe andare oltre! Sarebbe altrettanto opportuno considerare anche un collegamento via ferrovia con servizio una navetta tra le due stazioni situate nel comune di Capaccio Paestum (per la verità sarebbero tre con quella di Albanella situata a Ponte Barizzo) ed Agropoli.
Ferrovia, pista ciclopedonale, ed aree verdi restituirà alla comunità una città unita, finalmente, e capace di essere baricentro per le altre 20 e più contrade che, pur vivendo di vita propria, sarebbero fortemente attratte verso il baricentro forte che si è stati capaci di realizzare.
Anche il capoluogo, situato in collina, avrebbe tutto da guadagnare in termini di attrattività perché con la riapertura del passaggio a livello di Paestum, un’altra promessa fatta da Alfieri, non ci sarebbe soluzione di continuità tra area archeologica, città dei servizi e borgo medievale tutto da far rinascere a nuova vita.
Non sarà facile né si potrà realizzare tutto e subito! Ma un buon inizio con il rifacimento della via Magna Graecia, che più storica non si può, sarebbe un ottimo viatico per il futuro prossimo che ci aspetta.
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Bartolo Scandizzo