Nella giornata di ieri, come in nottata c’è stato un andirivieni di ambulanze per condurvi pazienti provenienti dal Cilento e da altre aree della provincia salernitana. A testimonianza, se ce ne fosse ancora bisogno, della reale necessità di una struttura a sud di Salerno che potesse dare risposte al territorio, riuscendo nel contempo a dare respiro alle altre strutture già operanti. Sono ore di grande lavoro per l’équipe del reparto che vede quale direttore responsabile, per la terapia intensiva e sub intensiva, la dott.ssa Rosa Lampasona, cui spetta l’organizzazione del servizio e l’accettazione dei pazienti. E’ coadiuvata nell’importante e faticoso lavoro, dal dott. Gianfranco Glielmi, infettivologo, responsabile dell’area dedicata ai posti letto di bassa e media intensità, da anestesisti rianimatori provenienti dall’Azienda sanitaria locale, operativi con infettivologi, infermieri, alcuni dei quali della Protezione civile ed altri specialisti e operatori, a fornire ulteriore supporto per il buon funzionamento dell’intero reparto.
Attivi, a partire da ieri, ci sono: 6 posti letto di terapia intensiva e 2 di sub-intensiva; 4 posti letto a bassa e media intensità. Questi ultimi potranno essere implementati, in caso di necessità. Resta attivo, presso il presidio, anche il reparto di Medicina generale, con sale operatorie in week surgery e il punto di primo soccorso.
«Il reparto Covid di Agropoli – afferma il sindaco Adamo Coppola – aperto ieri, lavora già a pieno regime. Diamo risposte al Cilento e ad altre zone del territorio, costituendo la valvola di sfogo di altre strutture. La situazione che stiamo affrontando, legata all’emergenza Covid-19, ci fa vivere in un continuo work in progress e lo stesso reparto dedicato, presso il nostro presidio ospedaliero è in continua evoluzione, vista la costante richiesta di ricoveri proveniente dall’intera provincia. Un vivo ringraziamento va a medici, infermieri, OSS e a tutti coloro che sono impegnati in prima linea nella nostra struttura in questa battaglia contro il virus, i quali si prestano a turni massacranti e faticosi per dare risposte all’utenza in questo momento molto difficile per tutti noi».