Insieme a Luigi Mandia direttore sanitario del presidio ospedaliero di Polla abbiamo fatto il punto della situazione sull’aumento attuale dei contagi da Covid 19 che hanno fatto schizzare la Campania tra le regioni con la più alta incidenza se non la prima regione a registrare, per qualche giorno, il triste primato. Una situazione che allerta la Campania e anche il Vallo di Diano. “Questa circostanza ha ampiamente inciso già nella prima fase perché siamo stati zona rossa – riferisce il direttore sanitario Mandia – è chiaro che i livelli di attenzione restano alti. Nell’ambito della prima fase c’è stata una condizione emergenziale e abbiamo percorso strade di risposta a questa emergenza un po’ in maniera autonoma. Oggi non è così. C’è il coordinamento dell’Asl Salerno e c’è il coordinamento da parte di quelli che sono gli organi competenti della regione Campania. Che io sappia c’è stato un confronto con il direttore generale, i lavori a Salerno sono in itinere anche per l’attivazione del Da Procida, l’attenzione c’è e c’è attenzione anche in ambito di prevenzione. La raccomandazione è quella di stare attenti ai comportamenti individuali perché non è solo un problema di tipo sanitario ma anche sociale, del virus non ci libereremo presto, bisogna tenere comportamenti adeguati circa il distanziamento, igiene delle mani, l’uso delle mascherine, ormai lo sanno tutti, e ancora un po’ di pazienza”. Sulla eventualità che il Vallo di Diano si trovi di nuovo a fronteggiare l’onda d’urto di una seconda ondata da Covid 19, il direttore Mandia, risponde: “Allo stato attuale il presidio sanitario di Polla non è tra gli ospedali che dovrebbero occuparsi di ricoveri e dove dovrebbero aver luogo cure intensive per questi ammalati che dovrebbero essere mandati, invece, in strutture che si trovano a Salerno o a Scafati quindi è l’ambito provinciale, è l’Asl di Salerno che, sta coordinando in questo senso. La speranza è però che con comportamenti individuali si possa evitare di ritornare a vivere l’inverno prossimo ciò che abbiamo già vissuto lo scorso inverno. Noi in ogni caso siamo pronti a fare la nostra parte, la faremo sempre, secondo quelli che sono i dettami che ci verranno forniti”. Sull’apertura degli istituti scolastici e sulla ripresa delle attività didattiche, Mandia, riflette: “Sicuramente sarebbe stato meglio aprire le scuole e non le discoteche. Evitare in questa estate spiagge affollate, promiscuità e contatti perciò dicevo che il problema sono i comportamenti individuali. Bisogna vedere come evolve la situazione ma sicuramente ci saranno delle mini chiusure, mini lockdown, nel senso che l’attenzione sui bambini sarà massima e se ci dovesse essere qualche bimbo infetto saranno chiuse le classi e poi le scuole”.
Antonella Citro