Romano di nome e Gregorio di cognome ecco il sindaco che a Laurino non ha avuto difficoltà a farsi riconfermare nella carica di primo cittadino per la terza volta riaffermando una tendenza che si è instaurata nella nostra area: quella di dare l’opportunità ai sindaci in carica di portare a termine il loro progetto amministrativo.
Dopotutto, Gregorio ha potuto contare fin dall’inizio del suo sindacato sull’appoggio del suo predecessore, Gaetano Pacente anche lui rimasto in carica per due mandati.
Laurino è un paese che ha dalla sua arte una storia pluricentenaria nella quale è stato il fulcro dell’alta Valle del Calore. Infatti tutti i borghi del comprensorio sono nati come “fuochi” di pastori che gradualmente si sono ingranditi e assunto una dimensione amministrativa propria, come Piaggine, Sacco e Valle dell’Angelo, Campora e Felitto, e perdendola come Villa Littorio che tutt’ora è frazione di Laurino.
Il paese, per la verità ha perso molto del suo ruolo anche perché ha visti ridursi la popolazione in modo inesorabile dal secondo dopoguerra ad oggi.
Come tutti i borghi dell’area parco del Cilento Vallo di Diano e Alburni (P.C.V.D.A.), anche Laurino si trova a combattere la battaglia per la “resistenza” in vita. Infatti, nonostante il forte attaccamento della popolazione residente e di quella della diaspora, interi “vicinati” del centro storico sono svuotati di ogni forma di vita e decadenti sotto l’aspetto strutturale.
Eppure, a Laurino non sono mancati gli investimenti pubblici e la volontà di tanti cittadini di impegnare risorse per rallentare il declino: chiese ristrutturate, investimento nel turismo con il recupero del convento di Sant’Antonio e del palazzo Ducale, la realizzazione del Volo di Laurino e l’invenzione del rinomato festival jazz …
In tutto ciò non è mai mancato l’apporto e il sostegno dell’oggi sindaco, ma che fin dal primo vagito del P.C.V.D.A. ne è stato vice direttore.
Gregorio arrivò al P.C.V.D.A. già nella sede provvisoria di Futani e poi a Vallo della Lucania chiamato da Domenico Nicoletti “primus inter pari” dei suoi “ragazzi bois”, scegliendolo come vicedirettore, che andarono a formare la sua squadra per assistere il grande lavoro di avvio del cammino del parco immaginato dall’indimenticabile presidente Vincenzo La Valva.
Gregorio restò anche al fianco di Angelo De Vita che sostituì Nicoletti per circa 6 anni.
Quando si trattò di scegliere chi doveva prendere il posto di De Vita, in attesa della nomina da parte del ministero di un nuovo direttore, Tommaso Pellegrino “scartò” Gregorio in nome della discontinuità con il passato. Però, dopo una battaglia legale vinta dal vice direttore, fu nominato direttore pro tempore.
Anche il tempo diede ragione a Gregorio e, al momento della scelta della terna da inviare al ministero per la nomina a direttore, il consiglio con il benestare di Pellegrino, favorì proprio il sindaco di Laurino!
Evidentemente, le sue capacità professionali, l’esperienza accumulata in venti anni nel ruolo apicale all’ente e l’aver lavorato fianco a fianco con Pellegrino “riconoscendosi” a vicenda hanno avuto ragione sul sia pur legittimo desiderio di Pellegrino di “cambiare tutto” o quasi.
Ora che Pellegrino è stato eletto alla regione come consigliere, Gregorio vedrà crescere la sue responsabilità in seno all’ente che dirige nell’affiancare Cono De Lia che da vice presidente che assumerà una rilevanza maggiore nell’ordinaria amministrazione del P.C.V.D.A.
I due ruoli ricoperti da Gregorio, quello di Sindaco e di direttore del Parco, potrebbero essere fonte di iniziative forti per il territorio!
È urgente dare risposte a problematiche che sono ben presenti nell’agenda di chi il tre volte sindaco ha responsabilità sia politiche sia tecniche amministrative: si tratta del decadimento del patrimonio edilizio e del decremento demografico delle aree interne.
Ovviamente sono fenomeni strettamente collegati ma che, al di là dei soliti luoghi comuni legati alla questione della viabilità sulla quale pure si sta intervenendo, necessitano di idee ardite e di progetti innovativi per metterle in opera.
Ecco perché facciamo gli auguri a Gregorio Romano ed ai suoi colleghi sindaci eletti di saper essere all’altezza della sfida decisiva per l’esistenza in vita dei borghi delle aree interne.
Biesse