Team di uomini con particolari competenze, tutela, prevenzione e sicurezza. Questi gli obiettivi perseguiti dal capitano Francesco Cacace, alla direzione della capitaneria del porco di Agropoli da circa un anno. Ufficiale trentaquattrenne, con alle spalle molteplici esperienze e un curriculum di tutto rispetto. Esperienza e professionalità dunque, che durante quest’ultimo anno gli hanno consentito di raggiungere soddisfacenti risultati, operando sul vasto territorio di competenza, che da foce Sele arriva fino al confine sud di Ascea.
Comandante Cacace, durante quest’ultimo anno, quali sono state le azioni poste in atto per la tutela e la sicurezza della navigazione?
Prima di tutto, ho riorganizzato strutturalmente la macchina burocratica, sia dell’ufficio circondariale di Agropoli, che degli uffici dipendenti di Castellabate e Acciaroli. Ultimamente è stato anche istituito un sito Web: www.guardiacostiera.it. L’attenzione è stata poco rivolta verso l’esterno, dove sono state compiute numerose attività di polizia e tutela del demanio. Ultima delle quali “Cesoia marina”, con la quale sono stati restituiti alla libera fruizione circa 10.000 mq di demanio. Oltre che numerosi sequestri di attrezzi vari vietati per la pesca.
E per quanto riguarda l’attività di prevenzione?
Per la prima volta, al porto di Agropoli è stata effettuata una complessa operazione antincendio, con l’impiego degli uomini della Capitaneria, un’autobotte e un carro schiuma dei vigili del fuoco, intervenuti su una simulazione di un incidente a mare con feriti e ustionati, per soccorrere i quali hanno operato un’ambulanza della Croce Rossa e della Croce Azzurra.
Quali sono state invece le azioni a tutela dell’ambiente?
L’operazione di bonifica, che ha interessato l’area portuale ripulita grazie all’intervento del nucleo sommozzatori della guardia costiera, di un discreto quantitativo di materiale inquinante.
Ogni anno si verificano dei decessi per annegamento, quest’anno si sono già registrati sei tragedie in mare. Cosa ha determinato questo tragico bollettino di guerra?
In molti casi, incide il comportamento da parte dell’utenza e il non rispetto di alcune norme semplici, ma fondamentali. Come quella di recarsi in mare sempre in compagnia di qualcuno, che all’occorrenza può prestare aiuto; e il tempo è fondamentale: stare attenti agli sbalzi termici, evitare di farsi il bagno quando s’è troppo accaldati dal sole e di allontanarsi troppo quando il mare è agitato. Ma soprattutto la prudenza è l’unica cosa, che in assoluto può salvare una vita. Il comando di capitaneria di Agropoli ha posto in essere una severa attività di controllo e di prevenzione, che sino ad oggi ha portato al condono di numerosi stabilimenti balneari, elevando sanzioni per 20.000 euro per inosservanza di norme a tutela della sicurezza dei bagnanti.
Come continuerà l’attività di soccorso?
Fino a questo momento abbiamo realizzato numerosi interventi, senza i quali moltissimi diportisti avrebbero seriamente rischiato la vita. Grazie alle due motovedette dipendenti, vengono pattugliate le coste di competenza da Foce Sele fino a Torre del Telegrafo, confine sul del comune di Ascea. Un lavoro d’equipe, per il quale vorrei anche esprimere la mia soddisfazione per l’entusiasmo, la volontà e la professionalità dei miei uomini, che quotidianamente svolgono la propria attività con grande spirito di sacrificio e dedizione.
In ogni caso, per qualsiasi necessità ricordo sempre il numero gratuito 1530. Il porto di Agropoli è il più grande della Campania, dopo quello di Napoli. Quali sono le sue caratteristiche?
Il porto agropolese infatti è in grado di ospitare 1200 unità da diporto, è fornito di un distributore di carburante, il mese scorso è stato attivato il metrò del mare, e periodicamente vi approdano unità da crociera. Vi sono 12 pontili gestiti da privati e comune, due invece sono gestiti dal circolo canottieri e lega navale, i cui scopi sono a carattere sportivo. Comunque rappresenta un importante indotto per la cittadina.
Per quanto riguarda l’attività di pesca?
In realtà questo porto è prevalentemente turistico, quindi il ceto peschereccio è di modesta entità sebbene abbastanza attivo.
Quali sono gli obiettivi per i prossimi anni?
Sarà intensificata sempre di più l’attività di prevenzione degli illeciti compiuti ai danni del mare e del demanio, anche attraverso un’attività di informazione-formazione. Come quella svolta all’interno delle scuole, qualche tempo fa. Delle mini conferenze, che hanno avuto come tematica principale: la sensibilizzazione dei pericoli e il rispetto che il mare pretende. Il mare infatti è sicuramente denso di fascino e magia. Un mondo incantato, che come una bella sirena ammaliatrice ci sospinge a scoprirne i segreti. E, allora, lasciamoci incantare senza mai dimenticare e sottovalutare insidie, che si nascondono sotto quell’apparente e mesta tranquillità, come una nave che sospinta dai venti anela al mare eppure lo teme.