Agosto tempo di pause, vacanze e mare. Si, è stato sempre così e sempre così sarà, probabilmente.
Quest’anno, tuttavia, chi ha la fortuna di poter staccare la spina dal lavoro, difficilmente può staccarla da ciò che ha fatto del 2020 un anno indelebile.
Il Covid 19, infatti, continua non soltanto a trascinare la sua scia, ma a “fare capolino”, con il suo carico di preoccupazione, allarme e sospetto.
E si, perché le vacanze (per chi può prendersele) o la semplice giornata trascorsa al mare quest’anno rappresentano non soltanto il classico momento di svago e rilassamento, ma anche uno dei modi più netti e decisi per “prendere sempre più le distanze” da tutto quello che ha caratterizzato la primavera.
E il mare, simbolicamente, finisce per diventare, a seconda dei casi, una porta verso l’ottimismo o l’emblema della “leggerezza”.
Per quanto riguarda il Vallo di Diano, la più o meno generale rilassatezza del periodo post emergenza ha lasciato spazio ad un ritorno di base della preoccupazione, alla luce degli ultimi 3 casi di positività al Coronavirus registrati a Teggiano, frutto dell’arrivo in paese dall’estero di un ragazzo rumeno che, nel suo soggiorno nel Vallo, ha partecipato anche ad una cerimonia.
Non sono mancate le polemiche relative, in particolare, alla superficialità, da parte dello stesso giovane e non solo, con cui si è affrontata la situazione.
Il caso ha portato alla chiusura di un bar nel centro storico teggianese, di un negozio di barbiere e di un ristorante, nonché all’effettuazione di tamponi per gli impiegati e gli operai del Comune che hanno avuto contatti con le persone che hanno fanno parte della possibile catena del contagio.
Nel Vallo di Diano, così come più in generale in tutto il Paese, sono stati annullati praticamente tutti gli eventi, le manifestazioni storico-culturali e ricreative e le feste religiose che si tenevano tra giugno e settembre.
E in un contesto come quello valdianese ciò ha contribuito a generare un certo “disorientamento”, alla luce delle non numerose opzioni alternative quotidiane.
I nuovi contagi, inoltre, hanno fatto drizzare nuovamente le antenne dopo un periodo contraddistinto da una discreta tranquillità.
Il tutto tra chi ha voglia di non essere troppo legato a vincoli e protocolli e di sentirsi “libero”, chi distrattamente dimentica a casa la mascherina e chi, invece, ancora la indossa anche quando è da solo in macchina.
Un mondo variegato di interpretare e vivere l’emergenza e forse frutto, in parte, anche della confusione generata dalle considerazioni – anch’esse variegate – degli esperti e dei provvedimenti adottati a livello politico-istituzionale.
Ad agosto tutti al mare, quindi?
Stando ai primi dati ed alla sensazione diffusa, sembra che, per quel che riguarda il salernitano, la situazione non sia troppo diversa rispetto agli anni precedenti, in termini di spostamenti e soggiorni,
Anche se proprio una località di mare, per quanto riguarda la provincia di Salerno, è risultata essere quella con più positivi. Sono stati, infatti, più di 20 i casi accertati a Pisciotta.
Tutto fisiologico o alcune cose si potrebbero evitare? Non sta a noi dirlo.
Per tanti l’estate è il momento migliore per liberarsi, più facilmente, di tutto ciò che rappresenta un peso.
Ma vale anche quando il peso può essere, indistintamente sulle spalle di tutti?
Forse non del tutto, perché c’è chi si pensava potesse andare “in vacanza” e, invece, non c’è andato ancora.
Cono D’Elia