Cinquantesimo anniversario dell’ordinazione sacerdotale di Don Cosimo Cerullo, parroco della parrocchia della “Natività Beata Vergine Maria” e Don Luigi Quaglia, parroco presente sul territorio di Fonte di Roccadaspide, Scigliati e Tempa San Paolo. Per l’occasione la comunità ha deciso di organizzare un evento per celebrare questo traguardo.
Gabriele Iuliano, sindaco di Roccadaspide: “In occasione del 50° anniversario della ordinazione sacerdotale dei nostri due Parroci, Don Luigi Quaglia e Don Cosimo Cerullo, intendo esprimere loro, a nome mio personale, dell’Amministrazione comunale e dell’intera Comunità di Roccadaspide, il sentimento di gratitudine e di profonda riconoscenza per la loro viva testimonianza di fede.
Auguro davvero dal profondo del cuore ai nostri due Reverendi Padri di poter sempre più vivere la Chiesa nella gioia del Vangelo e di contemplare, trasferendola a tutti i fedeli, la bontà e la vera parola del Signore, che è quella dell’amore, della comprensione, della carità cristiana, della misericordia, della solidarietà dei popoli.
Oggi più che mai, in un mondo fatto sempre più di indifferenza e di superficialità, v’è bisogno e necessità di testimonianza di vita vera, di insegnamenti autentici, di gesti concreti più che di parole, per ridare speranza e fiducia nella misericordia di Dio.
Che il Signore possa sempre guidarvi, pur nella consapevolezza delle imperfezioni umane e della difficoltà del cammino, in questo gravoso impegno e nella missione di insegnamento della parola di Dio, oltre che di comprensione della sofferenza umana.
La preghiera di lode e di ringraziamento al Signore ci unisca in questo particolare momento, e possa guidare le azioni future di ognuno di noi.”
Sergio Carrozza e Maria Concetta Lombardi, componenti dell’azione cattolica negli anni 80:
Caro Don Cosimo,
la comunità tutta di Roccadaspide vuole esprimere il proprio affettuoso ringraziamento per quanto hai fatto per essa in questi primi cinquanta anni di sacerdozio. Sei un “figlio” di questa terra ed è forse per questo che sei riuscito ad entrare nei cuori di tutti i tuoi parrocchiani.
Vogliamo quindi ringraziarti e lo facciamo raccontandola tua storia a chi è giovane ed a chi non ha avuto modo di conoscerti bene come invece è accaduto a tanti di noi.
Chi è più attempato ci racconta della tua bella famiglia, composta da papà Gennaro, da mamma Carmela dai tuoi tre fratelli , da tua sorella e da te, ultimo tra i figli. Una famiglia di altri tempi, semplice ed unita in seno alla quale tu sei cresciuto alimentandoti di sani principi.
Hai frequentato la scuola elementare e la famosa “scuola dell’avviamento” nel nostro paese ed in quegli anni hai frequentato la bottega del sarto dove apprendesti anche l’arte di tagliare e cucire. Poi la vocazione, condivisa con Don Luigi e col compianto Don Alfonso. In quel momento vedesti realizzarsi il tuo sogno.
A quel punto lasciasti Rocca per frequentare il seminario, prima a Vallo della Lucania per quattro anni e poi a Salerno, per altri nove anni dove hai frequentato il liceo classico e la facoltà di Teologia. Hai gettato allora le fondamenta sulle quali hai poi costruito il tuo lungo e fruttuoso cammino di Sacerdote Ed il primo passo lo hai mosso proprio quel famoso 11 luglio del 1970, giorno a te assai caro, giorno in cui hai celebrato la tua prima messa e proprio nel tuo amato paese.
Da Rocca ti sei allontanato per pochi anni, ricoprendopresso il seminario di Vallo anche incarichi di una certa importanza, per poi farvi ritorno a novembre del 1974 come Parroco della Parrocchia di Santa Maria Assunta, quella del nostro magnifico centro storico.
La prematura dipartita dell’amato Don Nicola Messina fece sì che tu diventassi l’unico Parroco di Roccadaspide e che quindi anche la chiesa della Natività della Beata Vergine fosse da te seguita. Furono anni intensi di apostolato pieno, seguivi i tuoi fedeli nel centro cittadino ed anche in tutte le contrade, portando la parola di Dio a tutti i rocchesi,
La tua attività di apostolato tra le giovani generazioni, coadiuvata dalle Suore dell’ordinedi San Vincenzo de Paoli, fece nascere l’Associazione cattolica. Decine di giovani nel corso di tanti anni hanno avuto modo di formarsi nello spirito cristiano condividendo percorsi di formazione fatti di momenti ludici, di riflessione e di preghiera. Tanti giovani ti ringraziano per tutto quello che hai fatto e che ancora continui a fare per loro.
Ritiri spirituali, pellegrinaggi in Italia ed in Europa, dei quali sei stato sempre promotore, hanno consentito a tanti fedeli di Roccadaspide di poter godere di intensi momenti di comunione e di preghiera. Tanti ne hai organizzati e tanti ancora ne dovrai organizzare.
E pure la nostra amata chiesa aveva il suo ruolo fondamentale e tuttavia quel funesto terremoto del 1980 ti costrinse a chiuderla. E fu così che facesti restaurare la chiesa del Carmineprima e la Chiesa del Convento di “Sant’Antonio” poi affinché i rocchesi potessero continuare ad ascoltare la parola di Dio ed a ricevere tutti i sacramenti che con amore ed impegno hai sempre celebrato. E poi le infiltrazioni piovane nel 1986 fecero si che la nostra la chiesa crollasse,quasi per intero. Uno scoramento generale si abbatté sull’intera comunità e tu ne fosti immune. Però non ti desti per vinto: la tua caparbietà unita un impegno instancabile, grazie al supporto dell’allora vescovo Mons. Casale, fecero sì che “il nostro“tempio” risorgesse bello esattamente come prima. Era il 31 maggio del 1997, dopo diciassette anni dal terremoto, la cittadinanza di Roccadaspide si unì intorno a te per festeggiare la riaperturadella nostra bella Chiesa della Natività.
Cinquanta anni di sacerdozio: un traguardo di grande prestigio. Tantissimi cittadini di Roccadaspide sono stati da te tenuti a battesimo e tantissimi sposi hanno coronato il loro sogno ascoltandoti pronunciare le formule del giuramento.
Tanti, nel silenzio che evangelicamente hai saputo osservare, ti hanno visto al loro fianco in momenti di difficoltà economiche, senza clamori, senza riflettori, come si addice ad un “Buon Pastore” che sa fermarsi a soccorrere la pecorella che si era smarrita.
Hai girato tantissime volte nelle nostre case per benedirle e sempre sei stato accolto con benevolenza e rispetto.
Hai tenuto sempre viva la fede nei nostri Santi Patroni Sinforosa e Getulio e dei loro sette figli. Hai sempre organizzatocelebrazioni e processioni, come quella suggestiva della prima domenica di maggio che ricorda il miracolo delle cavallette, alle quali tanti fedeli hanno preso parte con fervente devozione. Non ultima la funzione del 18 luglio scorso in piazza che ha toccato sicuramente l’animo, sarà per il momento particolare che stiamo vivente, di tutti coloro che erano presenti. E non ti sei risparmiato neanche nella parte “civile” dei festeggiamenti. Per anni sei stato a capo di comitati feste che si sono sempre impegnati per organizzare feste che fossero degne della bellezza del nostro paese e, con tanti sacrifici, siete sempre riusciti nell’intento. Complimenti e grazie a tutti i comitati che si sono avvicendati in questi cinquanta anni al tuo fianco.
E che dire del tuo impegno civile, sei sempre stato in prima linea per difendere i diritti dei più deboli. Tutti ricordiamo la tua “presidenza” nel comitato pro ospedale quando questi sembrava non dovesse mai entrare in funzione. E proprio tu, insieme ad altri componenti di quel comitato testardi e coraggiosi, vi siete spesi affinché sulla questione fossero accese le giuste luci e si desse soluzione al problema.
Diceva sant’Agostino che «chi canta prega due volte». La musica e il canto sono da sempre legati alla preghiera. Nella Bibbia si invita spesso a cantare per ringraziare il Signore e si citano numerosi strumenti musicali (dal corno all’arpa, dal flauto al tamburo) che potevano servire ad accompagnare le celebrazioni. Ancora oggi la musica è una parte fondamentale delle celebrazioni della Chiesa, a cominciare dalla Messa. E questo è stato il concetto alla base che ti spinse a creare, col supporto dell’amicoOsvaldo, il Coro Polifonico Santa Sinforosa. Il lavoro instancabile del Maestro Sabina Martiello, di tanti organisti che si sono succeduti, cito tra tutti Alessandro Amendola e l’impegno di numerosi coristi, più di cento nel corso deitredici anni rappresentano il risultato di questa altra “tua creatura”. Ed il coro questa sera non poteva certamente mancare per avere il piacere di cantare e festeggiare con te il raggiungimento di questo magnifico traguardo.
E poi l’impegno continuo a sostegno della chiesa,una,santa,cattolica e apostolica attraverso l’esempio e la condivisione che ha visto sua Eminenza il Vescovo Ciro Minieri nominarti responsabile vicario foraneo della forania Cervati – Calore. Una forania che vede raggruppati 25 parrocchie, con 15 Parroci per un totale di oltre trentamila abitanti, e tu sei lì a dare il tuo prezioso contributo.
Noi riteniamo che sua Eccellenza Il Vescovo Ti voglia molto bene e riteniamo altresì che tanti altri sacerdoti ti stimino e ti vogliano bene ed è il motivo per cui sono qui questa sera a festeggiare con te.
Un ringraziamento particolare va ovviamente al Tuo compagno di seminario, rocchese come te, Don Luigi Quaglia che questa sera festeggia con te il medesimo traguardo e pertanto abbiamo la gioia di averlo in mezzo a noi. Lodi e meriti anche a questo nostro amato Parroco di Roccadaspide che cura le Parrocchie di San Michele di Fonte e di San Paolo a Seude di Capaccio.
E concludiamo questa nostro ringraziamento chiedendo al Signore di preservarti ancora per molti e molti anni ancora con tutte le energie necessarie per continuare il tuo apostolato per tutti quei cittadini di Roccadaspide che fanno capo alla tua Parrocchia.
Credo, senza alcun dubbio, che tutti i cittadini di Roccadaspide ti vogliano un gran bene e te lo dimostrano questa sera qui con la loro presenza. Loro ed attraverso di loro anche tutti quelliche questa sera non sono potuti essere quiti rivolgono un calorosa applauso e ti ringraziano di tutto cuore. Viva Don Cosimo, viva la comunità di Roccadaspide.
Roberta Quaglia, nipote di Don Luigi Quaglia: “ per fare gli auguri ad uno zio speciale voglio prendere in prestito queste parole che esprimono al meglio quello che provo.
Che Dio ti dia per ogni tempesta :un arcobaleno, per ogni lacrima un sorriso , per ogni prova una benedizione , per ogni problema una soluzione, per ogni difficoltà una via d’uscita , per ogni dubbio una certezza , per ogni dolore una gioia è una risposta per ogni preghiera .
Giuseppina e Antonio Graziuso, amici di Don Luigi Quaglia:
Caro don Luigi, sia io (Giuseppina) che Antonio in questo giorno così importante per voi ringraziamo il Signore per i vostri 50 anni di sacerdozio. Siamo sicuri che anche altre persone che hanno ricevuto grazia e consolazione dal vostro Ministero oggi vi ringraziano per i vostri incoraggiamenti grazie ai quali hanno ritrovato fiducia nella vita. Con le vostre parole, avete liberato tante persone dal peso della colpa, avete consolato nelle malattie, li avete incoraggiati nel lavoro e le avete accompagnate nel momento della prova. Caro Padre,per tutti noi siete stato uno strumento prezioso nelle mani del Signore ,ringraziandovi per la vostra intensa attività pastorale durante la quale ci avete accompagnato e fatto visitare numerosi luoghi sacri sia vicini che lontani. Vogliamo concludere con gli auguri più sentiti ed un grazie di cuore a Gesù e la beata Maria Vergine per il dono speciale che voi rappresentate per noi .Buon proseguimento del cammino intrapreso ben 50 anni fa.
Una grande festa quella organizzata nella città di Roccadaspide, insieme ai parroci Don Luigi e Don Cosimo che ha visto presenti secondo le norme covid-19 più di cento cittadini rocchesi e non; numerosi anche i parroci proveniente da tutti i comuni limitrofi al territorio di Roccadaspide come Piaggine, Castel San Lorenzo e così via con i rispettivi sindaci. Durante la santa messa celebrata dal vescovo Ciro Miniero, molti hanno voluto esprimere il proprio pensiero per i 50 anni di sacerdozio, accompagnati da grandi plausi e il coro Polifonico presente da ani sul territorio.
Che il Signore benedica il vostro Ministero! Auguri
Redazione Unico il Settimanale.