Con Francesco Spinelli assessore alla cultura del Comune di Sala Consilina parliamo dell’apertura della biblioteca salese al pubblico dopo il lockdown a causa del Covid19 e dei numeri incoraggianti che sembrano dare sempre più spazio alla cultura. “A seguito della chiusura e di tutto ciò che ne è scaturito a causa del coronavirus siamo stati costretti, ma come nel resto del Paese, a chiudere il nostro polo culturale – afferma – successivamente il 18 maggio il governo ha decretato la riapertura delle biblioteche e noi in realtà ci siamo presi qualche giorno in più per aprire la biblioteca l’8 giugno scorso. Questo perché a marzo siamo stati classificati come zona rossa e abbiamo avuto diversi casi positivi al Covid, 77 casi per la precisione, e poiché sapevamo che il governo il 3 giugno avrebbe riaperto i confini regionali, abbiamo deciso di essere più cauti e abbiamo deciso di riprendere quante più precauzioni possibili per evitare di avere problemi successivamente. La biblioteca ha riaperto e purtroppo siamo stati costretti ad adeguarci alla normativa vigente anticovid. Attualmente possono accedere alla struttura soltanto dieci persone e su prenotazione. Però devo dire che c’è stata una bella risposta da parte dei ragazzi, anche perché molti studenti che studiavano appunto fuori zona sono ritornati a Sala e spesso mi hanno contattato per chiedere un posto in cui studiare e, la biblioteca, si presta proprio a questo. Purtroppo non abbiamo aperto ancora al prestito dei libri perché la riteniamo una soluzione non ottimale per quanto i libri possono essere considerati anche beni di necessità dal punto di vista culturale, in questo caso, visto la non normalità del periodo, siamo stati costretti ad adottare delle regole un po’ più stringenti. Per quanto riguarda il polo culturale Cappuccini, in una veduta più ampia, ancora non abbiamo riaperto il teatro e se ne parlerà probabilmente in autunno anche perché non ci sono pervenute richieste di utilizzo e altro e quindi abbiamo deciso al momento di tenerlo ancora chiuso. Il 1 luglio, grazie alla Soprintendenza, abbiamo riaperto il museo archeologico: il Masc che ha registrato una battuta d’arresto per quanto riguarda le visite ma in questi primi dieci giorni i visitatori stanno tornando a trovarci. La cultura ha subito una decisa battuta d’arresto, non tutte le biblioteche hanno riaperto e non tutti i poli culturali hanno riaperto. Noi siamo stati tra i primi nonostante avessimo preso un po’ di tempo per adeguare il polo culturale a quella che è la normativa anticovid e l’auspicio e la speranza è che il periodo più buio sia alle nostre spalle e che in futuro prossimo non ci siano più tante criticità come quelle che abbiamo vissuto da marzo in poi”. Tutte le riaperture dei grandi e piccoli poli culturali, in questo momento, sono al centro dell’attenzione delle amministrazioni locali. “Certamente sì anche perché come ho detto prima, la cultura ha subito un ferreo stop e, adesso dopo questo periodo di stasi, occorre raccogliere le idee e ripartire nel rispetto delle norme anticovid – dice ancora Spinelli – perché in realtà ciò che rappresenta un ricordo è in sostanza qualcosa di concreto e perché il pericolo non è completamente scampato. I casi a livello mondiale e in Lombardia ce lo dimostrano ogni giorno quindi bisogna ripartire ma con cautela altrimenti il rischio è di una nuova chiusura. Cosa che non possiamo assolutamente permetterci”.
Antonella Citro