Gli scritti illustrati di Giuffrida Farina sono racconti accompagnati da elaborazioni grafiche,che,a pieno titolo,rientrano nel filone della letteratura distopica. Alcuni temi trattati (all’incirca un trentennio fa): la riduzione del calcio a mero strumento finanziario, un neo modello sociale, la degenerazione sessuale ammantata di falsa spiritualità; palesanti grande attenzione e sensibilità verso i fenomeni sociali e culturali, seppure sotto un’ottica scientifica. Non va sottovalutata la formazione ingegneristica,consentente all’autore il ricorso ad espedienti e inventio attingenti a piene mani ai saperi caratterizzanti la su esplicata cultura. Un “riscontro visionario” lo si può cogliere nel linguaggio ricercato, ricco di aggettivi e talvolta di neologismi, la narrazione fluisce interessante e,mi si consenta il termine,”utile”, in quanto generante una riflessione a 360 gradi intorno all’odierno contesto storico-culturale-sociale. Elaborazioni narrative coese con il segno ed il colore,né leggere né distensive,generanti un’ ”ansia positiva” inducente a varie elucubrazioni e meditazioni,la più importante delle quali indirizzata al prender atto dei rischi in agguato nell’attuale particolare momento storico,con un atteggiamento di maggior matura consapevolezza. Vincenzo Vitolo (*) (*Docente di discipline umanistiche presso Licei ed Istituti;è stato Presidente dell’Associazione di Studi e ricerche storiche, sociali e pedagogiche E.T. STUDIUM). ”La realtà è”:Sicuramente non sono numerose le persone che,trent’anni fa,hanno raffigurato nel pensiero e narrativamente descritto vari modelli sociali che oggi perentoriamente si manifestano.Di seguito sintetizzo 3 racconti;in essi è agevolmente riscontrabile un’estesa sequenza di aspetti ed eventi (di natura calcistica,televisiva,religiosa) da me immaginati oltre un trentenio fa (è documentabile),che a distanza di decenni sono diventati realtà.
LA PRIMA VOLTA CHE NON VENNE PRONUNCIATA LA PAROLA “GOL” è il titolo di un racconto illustrato,risale al 1988;dimostrabile da comunicazioni intercorse:con il poeta e direttore di ‘Crisi e Letteratura’ Gaetano Salveti; inoltre,con gli scrittori: Franco Pastore; e Domenico Notari,il quale lesse e commentò,all’epoca (inizio anni ’90) una sequenza di miei racconti;a mia volta espressi considerazioni inerenti a suoi scritti. Notari mi presentò il cugino Ugo Marano (che si autodefiniva:“artista radical-concettuale-utopico”) raffinato creativo e realizzatore di stupende elaborazioni utilizzando il materiale che presenta le più alte caratteristiche di duttilità,la ceramica;insieme a Marano partecipai a mostre di beneficenza,che si svolsero: a Roma,indi presso la sede dell’Ordine degli ingegneri di Salerno,allora guidata dall’attuale Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI),Armando Zambrano. Di seguito alcune Giuffridiane visionarie ‘azzeccate previsioni’ (1988) che si sono verificate un trentennio dopo,relative al settore calcistico. Premessa: Borsa D’Italia e Azienda Oligarchica Norvegese sono le compagini Nazionali dei rispettivi Paesi. 1) La quaterna arbitrale. 4 arbitri che ammoniscono/espellono i calciatori con ‘cartellini giallo/rossi decurtanti l’ingaggio’;i 4 arbitri dirigono la partita stando disposti,ciascuno di essi,in corrispondenza delle 4 bandierine del “corner” (termine e posizione allusivi…);tali direttori di gara comunicano ed interagiscono tra loro attraverso un video-cellulare.2)L’urlo finanziario dei tifosi (non pronunciano la parola “gol” all’atto di una segnatura,bensì ‘Munchianamente’ esultano,gridando il Premio Partita del realizzatore della rete).3)I giocatori sono individuati,dai tifosi e dai giornalisti,non con il loro nome,ma sono identificati attraverso il loro ingaggio. Ingaggio stampato sulla maglietta.4)Due (credo felici) intuizioni.Il rettangolo entro cui si svolge la gara,non è “normale” terreno di gioco:è un “rettangolo di gioco a rischio di flop finanziario”.Le unità monetarie con le quali vengono retribuiti i calciatori Bors’Italiani e quelli della OligAzienda Norvegese: MLDEUR e MNFEUR; presagio di un’unica moneta europea?6)La “Prova Video” richiesta da uno dei 4 arbitri, in casi dubbi.7)Oggi, difficilmente si legge un quotidiano sportivo o si assiste ad una gara guardando la TV,senza che il giornalista o il commentatore televisivo non pongano in evidenza ingaggi,premi partita,quotazioni di mercato…Una trentina di anni fa,il calcio era sport non eccessivamente snaturato,assai più poetico e parecchio meno finanziario,dunque di ‘grado extra calcistico’ sensibilmente minore rispetto all’intensità attuale: giornalisti,cronisti TV, commentatori, scrivevano raccontando eventi e situazioni correlate alla naturale essenza del gioco.8)Due passi del racconto,il cui epilogo è una singolare ‘parolaccia’.Un calciatore dell’OligAzienda Norvegese,ad un certo punto della gara chiede lumi,al calciatore Bors’Italiano EcoFina,di natura economico-finanziaria;un gruppetto di ADVDP (Anonimi Disartisti Vogliosi Di Popolarità) tifosi Bors’Italiani,esultante filma col video-telefonino la “morte spettacolare” di un calciatore OligAziendale Norvegese collassato sul terreno di gioco.Altro testo illustrato (versi liberi ad andamento narrativo) è intitolato:”Il Sindacato SPPP,per la tutela dei sacrosanti diritti dei preti pater/pedofili”.Si tratta di un violento dileggio indirizzato ad una categoria di ‘uomini di Dio’ utilizzanti abiti (in teoria) sacri e che,personalmente, ritengo (ma forse è il loro stesso squallore a suggerire tale associazione) siano persone peggiori di consumati delinquenti.Al presente può capitare a chiunque di andare in televisione; per raccontare,davanti alle telecamere,vicende personali,fatti intimi,magari ‘prestazioni sessuali’ ed i propri debiti:intorno alla fine degli anni ’80,tali ‘esternazioni pubbliche’ non venivano manifestate:un altro brano narra di 2 personaggi (un creditore ed un debitore) che si esprimono, davanti alle telecamere,in ‘tripl’assonanza’,rispettivamente:semplice (creditore) e doppia (debitore).Ulteriore narrazione descrive una fittizia cenetta in “versione partenopea” (avviene in un ristorante di Napoli) alla quale partecipano gli ingegneri artisti:Luciano De Crescenzo,Carlo Emilio Gadda,Leonardo Sinisgalli ed infine,“quarto tra cotanto senno”, tale Giuffrida. Ovviamente la cenetta si chiude con una magnifica tazzina di crema di caffè,tra un circuito elettrico,un segnale elettronico e un grafico sugli assi cartesiani,magicamente danzanti nel luminoso cielo napoletano.
Giuffrida Farina