Carmine Pacente, da giugno 2016 consigliere comunale di Milano e presidente Commissione Politiche europee, da giugno 2019 Presidente Dipartimento Europa di ANCI Lombardia e da febbraio 2020 Membro del Comitato europeo delle Regioni a Bruxelles, ha gentilmente risposto alle nostre domande.
- Qual’è la situazione di Milano, attualmente, sia economicamente che moralmente? Il Covid19 è stato sconfitto?
Prendo a prestito le parole del sindaco Sala. Milano è una città che stava volando molto in alto, primeggiando in Italia e in Europa. E’ chiaro che la caduta fa molto più male quando sei in alta quota. Credo però che i milanesi e i tanti non milanesi, adottati da questa meravigliosa metropoli aperta e accogliente, abbiano grande voglia di ripartire, coniugando responsabilità e prudenza. Anche i conti del comune sono in sofferenza nonostante una forte e riconosciuta solidità. Il Governo ha recentemente promesso un intervento, in un incontro tra il presidente del Consiglio e i sindaci delle città metropolitane, dobbiamo essere fiduciosi.
- In qualità di consigliere del comune di Milano, quali sono stati i tuoi contributi per fronteggiare questa terribile pandemia?
Sin dal mese di marzo mi sono concentrato sui temi con i quali ho maggiore familiarità e consuetudine: i fondi europei e gli aiuti da Bruxelles. Ho organizzato varie audizioni nella commissione consiliare politiche europee che presiedo, con alti dirigenti della Commissione europea, di ANCI e del comune. Abbiamo costruito delle proposte che ho presentato il 28 maggio a Bruxelles, al Comitato europeo delle Regioni di cui faccio parte, e infine il 3 giugno al consiglio comunale di Milano che le ha discusse e approvate all’unanimità. In sintesi:
1- Destinare subito 4 milioni di fondi europei all’emergenza, utilizzando la flessibilità concessa dalle nuove regole europee.
2- Prepararci sin d’ora ai fondi strutturali aggiuntivi del Recovery Plan. L’iniziativa si chiama React-EU.
3- Chiedere al Governo una diversa distribuzione di fondi europei per il periodo 2021-2027, destinando a città come Milano molto più dei 40 milioni che abbiamo oggi.
4- Sostenere la proposta di ANCI al Presidente della Regione Fontana sui fondi europei per l’emergenza e la ripartenza. Proposta che avevo elaborato in qualità di Presidente del Dipartimento Europa di ANCI Lombardia e che il 6 maggio, insieme al Presidente Mauro Guerra, avevamo inviato al Governatore.
- Che progetti hai per il futuro ?
Ho una grande fortuna, amo le cose che faccio. La mia passione, la mia professione e il mio temporaneo impegno istituzionale coincidono. Le politiche di sviluppo dell’Unione europea e i fondi europei rappresentano il mio orizzonte di riferimento. Voglio semplicemente continuare il percorso che ho intrapreso. Se guardo agli ultimi 4 anni mi ritengo soddisfatto: nel giugno 2016 sono stato eletto al comune di Milano e ho assunto la carica di Presidente della neonata Commissione Politiche Europee e Affari Internazionali. Nel maggio 2019 sono stato candidato alle elezioni europee e ho raccolto più di 10mila preferenze. Dal giugno dello stesso anno sono Presidente del Dipartimento Europa di ANCI e dal febbraio 2020 fino al 2025 Membro del Comitato europeo delle Regioni a Bruxelles, nella Commissione COTER – Coesione territoriale, bilancio europeo e fondi strutturali. Spero di continuare a occuparmi di questi temi con responsabilità crescenti.
- Sei un cilentano, che abita a Milano che consigli ti senti di dare al Sud, avendo vissuto la pandemia in prima linea?
Non essendo un medico o uno scienziato preferisco non dispensare consigli ai miei conterranei del Cilento, del Vallo di Diano e degli Alburni. Ci sono tanti sindaci e amministratori locali capaci da quelle parti e mi sembra che i nostri concittadini abbiano mostrato grande senso di responsabilità, in un periodo complicato per tutti. L’unica cosa che dico – anzitutto a me stesso – è di non dimenticare ciò che abbiamo vissuto nei mesi scorsi e di essere massimamente responsabile e prudente.
- Quanto è importante la prevenzione per evitare una seconda ricaduta?
Responsabilità, prudenza, senso civico e prevenzione sono decisivi a mio giudizio. Dobbiamo dar prova di essere una grande comunità, rispettosa gli uni degli altri, non soltanto per evitare una ricaduta ma anche per immaginare e costruire la rinascita. Torno un attimo sul tema dei fondi e degli aiuti da Bruxelles. Al di là di come finirà il negoziato sul Recovery Plan che ora si chiama Next Generation EU, non è in gioco se arriveranno queste risorse ma cosa ne faremo. Purtroppo è tutto da dimostrare e da verificare. Ecco che serviranno davvero responsabilità e senso civico, una grande prova di comunità. In caso contrario perderemo un’ennesima occasione, questa volta davvero grande e forse irripetibile per il nostro Paese.
Lucrezia Romussi