A Roccadaspide, un comune che ha parte del suo territorio le perimetro del Parco istituito con la legge 394 del 1991 è reso operativo con Decreto del Ministro dell’Ambiente 5 agosto 1993, c’è un’azienda, Il Fuco d’oro, di Maria e Modesto che si è data la missione di ricavare reddito grazie ai prodotti naturali che le api da millenni, ancora prima della comparsa dell’uomo sulla terra, garantiscono la loro sopravvivenza.
Il miele, la pappa reale, il propoli e polline questi sono i prodotti che le api ci mettono a disposizione e che “il Fuco d’oro” lavora biologicamente e confeziona per metterli sul mercato.
Un fattore fondamentale dell’apicoltura biologica è, ovviamente, la qualità dell’ambiente in cui vivono le api, e qui nel Parco Nazionale del Cilento, le api e i prodotti, sono un’autentica espressione di genuinità, buoni per il palato e la salute.
L’azienda “Il Fuco d’Oro” nasce biologica per dare un senso al fatto di ritrovarsi all’interno di un parco. Inoltre, è anche l’unica azienda produttrice di zafferano all’interno dell’are protetta cilentana. Maria e Modesto prestano la massima cura nel produrre le delizie proprio perché vogliono che i sapori dei loro prodotti raccontino questo territorio e la sua storia nobile: essi non scendono a compromessi quando si tratta di qualità e di difesa del nostro territorio.
“Se l’ape dovesse scomparire, all’umanità rimarrebbero solo pochi anni di vita”. Questa affermazione attribuita ad Albert Einstein, assume oggi un significato pressoché tragico ma anche profetico.
Bisogna assolutamente prendere coscienza del fatto che, grazie al suo ruolo d’impollinatrice, l’ape, che è apparsa sul nostro pianeta molto prima dell’uomo, ha contribuito in larghissima misura alla riproduzione ma anche all’arricchimento della biodiversità del mondo vegetale. Un mondo senza api sarebbe un mondo senza fiori e questo, come possiamo dedurre sarebbe estremamente triste.
Inoltre, un mondo senza fiori sarebbe una realtà nella quale le piante non potrebbero riprodursi e quindi numerosi alberi, arbusti e piante selvatiche scomparirebbero insieme a tutte le specie animali ad essi associate.
L’attività delle api non si limita all’impollinazione delle specie selvatiche, ma esse partecipano anche all’impollinazione di numerose specie coltivate:
Albicocchi, mandorli, ciliegi, peschi, peri, meli, pruni …
Pomodori, peperoni, zucchine, meloni, angurie …
Cavolfiori, ravanelli, rape …
Semi di ombrellifere: carote, sedano, prezzemolo …
Semi di liliacee: aglio, cipolle, porri …
Colza, girasole …
Erba medica e trifoglio
Caffè e cacao.
Pertanto, senza api non ci sarebbe più buona parte dei frutti e della verdura di cui ci nutriamo.
L’area protetta in cui ci troviamo a vivere, non è da sottovalutare perché la nostra terra è destinata a non scomparire mai con le varie bellezze naturali che ci ritroviamo ad avere, come ad esempio i Templi di Paestum, Velia, Certosa di Padula che sono opera dell’ingegno umano.
Fabiola Scorziello