I Comuni, nel frangente temporale caratterizzato dal Coronavirus, hanno rivestito un ruolo non di primo piano. Sindaci, amministratori e cittadini sono stati chiamati a recepire le decisioni ed i provvedimenti del Governo e delle Regioni.
E così è stato anche nel Vallo di Diano, comprensorio che ha visto 3 paesi su 15 (più i vicini Caggiano e Auletta) diventare “zona rossa”. Il territorio si è rivelato, così, l’area della provincia di Salerno con la più altra concentrazione percentuale di contagi.
Tutto ciò ha fatto si che, in particolare nel periodo più “caldo”, dubbi paure e tensioni avessero la meglio su fiducia, tranquillità e speranza, diventando, in alcuni frangenti, quasi ingestibili e rendendo non semplice l’attività di sindaci e amministrazioni comunali.
Restrizioni e timori, quindi, ma anche discussioni e polemiche. Come quelle innescate dal sindaco del non lontano centro di Piaggine che, attraverso un’ordinanza, ha vietato agli esercizi commerciale del comune di approvvigionarsi presso fornitori con sede nei comuni valdianesi finiti in quarantena. O come quelle legate all’utilizzo ed ai servizi degli ospedali di Polla e Sant’Arsenio.
La scelta piagginiese ha prodotto la piccata reazione di Raffaele Accetta, primo cittadino di Monte San Giacomo e presidente della Comunità Montana Vallo di Diano il quale ha scritto al Prefetto di Salerno per segnalare l’ordinanza da lui ritenuta illegittima.
Il periodo di lockdown e, in tono minore, quello successivo hanno visto l’attività mediatica e comunicativa dei sindaci della vallata materializzarsi principalmente attraverso le dirette facebook. Precisazioni, considerazioni e comunicazioni sono state diffuse, in particolare da Francesco Cavallone, Michele Di Candia, Tommaso Pellegrino, Giuseppe Rinaldi, Rocco Giuliano e Donato Pica, primi cittadini rispettivamente di Sala Consilina, Teggiano, Sassano, Montesano sulla Marcellana, Polla e Sant’Arsenio.
I sindaci del Vallo di Diano, in qualità di autorità di pubblica sicurezza, si sono posti come riferimento principale dei cittadini riguardo informazioni specifiche su contagi, spostamenti ed assistenza.
E superata la fase più critica, hanno cercato di agevolare e sostenere realtà produttive, attività commerciali e cittadini. In tale ottica, per quanto riguarda i paesi più grandi, a Sala C., centro capofila del Vallo, l’amministrazione comunale ha concesso agevolazioni tributarie alle attività commerciali e produttive del comune relative alla Tari, alla Tosap e ad un credito d’imposta per le spese. A Teggiano è stato concesso lo spazio all’aperto per bar e locali nel centro storico, mentre a Montesano S/M si sono prodotto agevolazioni per i cittadini, rinviando la scadenza di tributi e sospendendo i pagamenti dovuti, senza sanzioni ed è stato istituito un fondo agevolativo Tari.
Insomma, chi più chi meno, chi più mediatico chi meno, i sindaci del Vallo di Diano si sono attivati per contrastare al meglio la diffusione del Covid19, dovendo combattere da tempo anche con un altro virus: quello relativo all’impoverimento di infrastrutture e servizi.
Cono D’Elia