Quest’anno il Giffoni Film Festival, evento di rilevanza mondiale per il cinema dei ragazzi, pur nello stato emergenziale in cui tutti noi siamo ormai costretti a vivere da alcuni mesi, riuscirà a svolgersi nel massimo della sicurezza sanitaria per i partecipanti. Si dividerà in quattro momenti diversi, modulati in base al target di età dei jurors, ai quali, ancora di più, sarà garantito il massimo dell’attenzione. La prima tranche si svolgerà a Giffoni Valle Piana dal 18 al 22 agosto, la seconda dal 25 al 29 agosto, la terza tra settembre e novembre e la quarta dal 26 al 30 dicembre. Si parte con i Generator +16, +18 e i masterclassers Impact. A celebrare con loro questo evento ci saranno le massime cariche dello Stato. La sezione +16 sarà composta da 200 jurors, quella +18 da 105 giurati. I masterclassers Impact saranno 75. I film in concorso nella sezione Generator +16 approfondiranno le diverse tematiche legate al mondo dell’adolescenza, mentre Generator +18 affronterà con uno sguardo senza filtri il rapporto tra generazioni diverse. Masterclass Impact (prevista anche dal 25 al 29 agosto 2020) affronterà le sfide della contemporaneità e dell’innovazione. 1300 giovani facenti parte di hub italiani e internazionali prenderanno virtualmente parte alla prima tranche del festival. La seconda sezione, sarà formata dai Generator +13 con 305 jurors, divisi in due gruppi da 200 e 105. I masterclassers Cult saranno 60, quelli di Impact 75. La sezione Generator +13 vedrà protagonista la migliore produzione mondiale dedicata ai più giovani e ai temi che attraversano il passaggio verso l’età adulta. Masterclass Cult, format ormai consolidato e amato, mira all’approfondimento con maestri del cinema, della letteratura, dell’arte. Digital filmmaking, fotografia, sceneggiatura basic e seriale sono i lab proposti e realizzati con la collaborazione di professionisti di grande calibro ed esperti. 1100 giovani facenti parte di hub italiani e internazionali prenderanno virtualmente parte alla seconda tranche del festival. Da Settembre-ottobre-novembre, inizierà la terza fase che è riservata alle Università italiane, agli hub europei, alle nuove masterclass, al tour in Italia per il cinquantennale, alla produzione del film sui 50 anni di Giffoni, ai progetti di innovazione. Non mancheranno anche le Web Masterclass attraverso il confronto con artisti, uomini e donne di cultura, di legge, di medicina, delle Istituzioni, profili professionali diversi insomma ma anche associazioni, organizzazioni nazionali ed internazionali per mantenere quanto più aperto possibile l’orizzonte dei giffoners. Sono questi i mesi delle Creative Weeks, a cui prenderanno parte rettori, direttori di dipartimento e docenti delle principali università. Da settembre a novembre saranno 1500 i giovani coinvolti in presenza e 3000 quelli degli hub italiani e internazionali. Per sostenere il cinema, Giffoni Opportunity, tra ottobre e dicembre, metterà a disposizione dei giffoners, a proprie spese, 1000 ticket per entrare gratuitamente nelle sale della regione Campania e 1500 in Italia. Dicembre sarà infine l’occasione per riunirsi insieme ai più piccoli e alle loro famiglie: è la volta degli Elements + 6 e + 10. Ai bambini dai sei ai nove anni verrà proposta una selezione di lungometraggi e cortometraggi, sia animati che fiction, incentrati prevalentemente sul fantasy, mentre per gli Elements +10 i film selezionati mostreranno come ragazzi che vivono in paesi anche molto diversi tra loro abbiano in comune difficoltà, interessi e sentimenti. Il 2020 si chiude con Gex Doc e Parental Experience, che nasce con l’obiettivo di offrire ai genitori una serie di proiezioni ed incontri di approfondimento. Le opere proposte in concorso saranno organizzate in tre gruppi: documentari internazionali che pongono l’accento su aspetti particolarmente complessi della genitorialità contemporanea ma anche sulle condizioni dell’infanzia e dell’adolescenza nel mondo, il meglio dei film usciti in Italia che raccontino la famiglia e le sue relazioni e i cortometraggi sulle relazioni familiari, lo scontro generazionale, l’infanzia in difficoltà. Il direttore, Claudio Gubitosi così annuncia la notizia: «Lo faremo sicuramente e sarà una grande festa, il primo grande evento popolare internazionale dopo questi momenti terribili. Oggi sono orgoglioso di raccogliere ogni giorno migliaia di ragazzi da tutto il mondo attorno alle nostre iniziative. Li porterò, prima virtualmente e poi fisicamente, tutti qui, per mano, dal 18 agosto, quando daremo inizio alla cinquantesima sentitissima edizione della nostra manifestazione» e anticipa «Sarà un festival diverso che simboleggerà la rinascita in tutti i sensi, ma anche il raccoglierci attorno a noi stessi, magari con meno ospiti internazionali. Quest’anno a Giffoni voglio i nonni, così duramente colpiti dal virus, a ogni angolo del paese, e voglio anche tutti i ragazzi di Bergamo, la città che ha pagato il più alto tributo alla pandemia. Poi i medici, i paramedici, la protezione civile. Tutti quelli che hanno salvato l’Italia». Continua dicendo «Mi sento pieno di energie, soddisfatto e anche un po’ stupito da quanto abbiamo messo in campo in questo mese con le centinaia di migliaia di “giffoners” sparsi per il mondo. A partire dalla grande campagna video che invita a restare a casa. Ci colleghiamo con tutti loro, li tranquillizziamo e gli trasmettiamo entusiasmo, anche con piccoli gesti che li tengono impegnati, per esempio, insegnandogli a cucinare. Mi raccontano della loro giornata, delle loro letture, paure, speranze. Con loro abbiamo scelto il Valzer numero 2 di Shostakovich come nostro inno. A proposito: che bello vederli cantare e ballare insieme, collegati da tutto il mondo al flash mob che abbiamo messo su l’altro giorno per la Festa del papà. Li abbiamo aiutati a creare dei cineforum a casa, abbiamo stimolato i loro papà a scrivere delle lettere che leggeranno qui, a mandare video, storie, per creare novelle che teatralizzeremo. Insomma, di percorrere tutte le strade della creatività». Infine, preannuncia «Sarà il film di presentazione di Giffoni 50, l’occasione di raccontare e far vedere al mondo come abbiamo vissuto in questo periodo». Sempre che tutto finisca presto… «Ci dobbiamo credere, non vivo di sogni però penso che ce la faremo. Ma dobbiamo entrare per forza in una nuova dimensione stimolata da tutto ciò che è successo, capire quali siano i veri valori. E chi meglio dei ragazzi può farlo? Stiamo lavorando a qualcosa di diverso, perché già siamo e saremo diversi tutti noi e niente sarà più come prima. E bisognerà superarci per fare molto meglio di quanto facevamo prima e tornare alla famiglia e poi alle idee e ai talenti, anche quelli locali, non ancora conosciuti. Non mi importa se per un anno perderemo qualche giovane star internazionale. Quest’anno, come sempre, accompagnerò migliaia di ragazzi, 6000 già accettati come “jurors” e altrettanti in arrivo, rispettando tutte le leggi. Con la Regione abbiamo in mente di montare un’altra platea perché la richiesta è enorme e la grande sala ne contiene “soltanto” 6500. Proverranno da 53 nazioni, dal Brasile all’Argentina, dalla Russia, alla Macedonia al Qatar, nazioni che ci sono state molto vicine in questo momento. Infine, ho deciso di creare una rete dei festival (e ho chiamato gli amici della Mostra di Venezia, dei festival di Roma e di Torino, di Capri, Ischia, Benevento), che non c’era mai stata. Da ora in poi, dopo questo momento, dovremo stare uniti e magari darci una linea comune. Con uno spirito nuovo». Un grande in Bocca al Lupo da parte di tutti noi.
Lucrezia Romussi