Il Cilento è una terra permeata da miti e leggende, gìà dall’antichità Figure mitologiche, impavidi guerrieri e divinità popolano questo meraviglioso territorio. Tra i personaggi mitologici legati a Palinuro e al Cilento, si notano per fascino e mistero le sirene. Secondo il mito greco, Leucosia, Partenope e Ligea sono tre sirene che abitano sugli scogli della baia di Salerno. In origine le fanciulle appaiono come compagne di giochi di Persefone la sposa di Ade, quindi, dea minore degli inferi e regina dell’oltretomba. Quando Ade rapisce la moglie per portarla con sé nel regno dei morti, Leucosia, Partenope e Ligea sono con lei e Demetra la madre di Persefone, decide di trasformarle in sirene, come punizione per non aver cercato di impedire il ratto della figlia. Così Leucosia e le sue sorelle trovano riparo sugli scogli della costa tirrenica, e ben presto divengono un enorme pericolo per i marinai. Infatti la dolcezza del loro canto ammalia i naviganti, i quali perdono il controllo delle imbarcazioni, naufragano e spesso vengono divorati da enormi pesci degli abissi. Secondo la tradizione raccolta nelle Argonautiche orfiche, Partenope, Ligeia e Leucosia, vinte nel canto da Orfeo, per la disperazione si gettano in mare e sono trasformate in scogli. Nelle Argonautiche di Apollonio Rodio e nell’opera del poeta ellenistico Licofrone, invece, la loro morte è attribuita all’insensibilità di Odisseo, che, riuscito a resistere al loro canto, provoca in loro un grande dolore inducendole a gettarsi in mare precipitando da un’alta rupe. Partenope finisce alle foci del fiume Sebeto, dove poi i Cumani fonderanno Neapolis (l’odierna Napoli). Ligea, invece, arriva sino alle coste calabresi, precisamente a Terina (città della Magna Graecia). Infine, il corpo di Leucosia emerge dalle acque del golfo di Poseidonia (Paestum), dando il nome a un’isoletta presso quella città, Punta Licosa. A Santa Maria di Castellabate, dove Leucosia si arena, ogni anno si tengono i Concerti sull’acqua dedicati alla sirena. Le manifestazioni musicali si svolgono dinanzi all’isolotto di Licosa con la partecipazione di un complesso di musica sinfonica.
Lucrezia Romussi