Nel salernitano dopo il fermo nazionale del settore delle costruzioni causato dal Covid 19. Il settore riparte a rilento, dopo circa dieci giorni dal via libera alla riapertura dei cantieri dello scorso 4 maggio, si nota che non sono poche le imprese che continuano a attendere una definizione chiara della normativa prima di riavviare le attività lavorative. La tanto auspicata riapertura è stata concomitante all’emanazione di nuove regole per la sicurezza, che tengano conto delle eventuali possibilità di contagio anche da e verso i luoghi di lavoro. Regole ferree e stringenti che tuttavia a dire dagli operatori del settore non sono sempre di chiara e facile applicazione. Dopo il “lockdown” dell’8 marzo, l’Ance Aies Salerno per venire incontro alle imprese e ai lavoratori ha siglato con il C.P.T. Salerno un Protocollo per “Riaprire i cantieri in sicurezza”. L’obiettivo principale è rafforzare la formazione e l’acquisizione di competenze sulle tematiche finanziarie, innovazione e tecnologie. “Questi due mesi – afferma Russo, Presidente dell’Ance Aies Salenro – hanno consentito di mettere a punto le nuove strategie per il rilanciare, tutti insieme, il comparto”. Secondo Russo per rilanciare il settore bisognerà rivolgere l’attenzione alla burocrazia, al fine di ridurre i tempi di assegnazione degli appalti, ma soprattutto garantire un più rapido e concreto procedimento dei pagamenti. Ad oggi, sarebbero 6 i miliardi di euro che la P.A. dovrebbe liquidare a vario titolo alle imprese edili e ulteriori 2.2 miliardi di IVA che potrebbero essere corrisposti – omettendo lo split-payment – per generare liquidità e flussi nelle casse sempre più immobili dei costruttori. Nel salernitano, nonostante la drastica contrazione del settore che ha toccato punte del 50%, l’edilizia rappresenta il 13,7% del prodotto interno lordo. Numeri di tutto rispetto in un contesto di crisi. “Credo che se i nuovi incentivi promessi dal Governo per la ristrutturazione degli immobili saranno attivi, si potrà mettere a norma e valorizzare un patrimonio immobiliare inestimabile, garantendo occupazione e lavoro per i prossimi 20 anni”. Resta ancora una incognita l’edilizia pubblica dove è auspicabile un rapido intervento del Governo e della Regione, in particolare verso l’edilizia scolastica. Infatti, “nonostante gli sforzi già assunti dalla Regione, molte scuole sono vecchie – afferma Russo – e quindi devono essere adeguate”. La Filca Cisl salernitana appoggia in pieno con le parole del presidente del Ance Aies Sa. Quindi con la fase 2, riaprono i cantieri edili, con molte difficoltà e dubbi . Afferma Giuseppe Marchesano segretario Filca Cisl Salerno La ripartenza per il settore va a rilento per problemi legati sia alla paura di una ripresa dei contagi, sia per la mancanza di certezze economiche. Dopo più di un mese di fermo dei cantieri, le attività del settore edile nel riaprire le attività , sta trovando molte imprese impreparate alle nuove regole che impongono i protocolli di sicurezza Covid19, che si tramutano in costi che rischiano di far propendere le aziende alla chiusura o al licenziamento di una parte della mano d’opera. Continua Marchesano che le Organizzazioni sindacali, sono state le prime a chiedere la chiusura dei cantieri, ed oggi sono le prime a chiedere che si deve e si può riaprire i cantieri in sicurezza: è indispensabile il sostegno alle imprese ed ai lavoratori, Bene i primi strumenti messi in campo dal governo per sostenere imprese e lavoratori, male i tempi di erogazione, una condizione straordinaria doveva essere approcciata diversamente, i sostegni devono essere erogati in tempi celeri, anche pochi giorni, possono fare la differenza per famiglie in difficoltà ed aziende in crisi. Ad oggi ancora tanti non hanno avuto un solo euro di cassa integrazione.
LA Filca evidenzia che settore edile, può contare sul supporto degli enti paritetici, che possono supportare e guidare le imprese in questa fase molto difficile e delicata, considerando che si può contare su tecnici qualificati, che a loro volta possono formare ed aiutare imprese e lavoratori nell’affrontare questo “nemico” invisibile che ha bloccato l’Italia per mesi. Considerando che l’edilizia nella nostra provincia, era già in crisi prima del lockdown di marzo, spesso in passato abbiamo denunciato come la burocrazia rallentava la ripresa, spesso abbiamo parlato di opportunità enunciate e mai concretizzate, oggi l’unica certezza è evitare di ripartire dagli stessi errori. Marchesano conclude ribadendo la necessità di fare chiarezza sulla normativa, e di far ripartire il lavoro ,e nello stesso tempo di non rimanere inermi nei confronti della pandemia. Tutelare i lavoratori affinché possano lavorare in completa sicurezza anche e soprattutto nella fase di ripresa post Covid”.