Caro Gino, compagno di scuola alle elementari, al lido delle sirene, al lido-dancing Cinzia, al lido delle cascate, alle tavernelle eri qualcuno, amico discreto, filosofo dell’estate, estroso nelle trovate, maschera mancina. Per me rappresenti l’infanzia e la gioventù fino all’alba, in notti bianche a inseguire le fate e le streghe e la fantasia di giorni senza data.
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