Pubblichiamo l’appello congiunto di FenImprese Salerno e Caserta, coadiuvate rispettivamente da Carmen Mottola e dell’ing Ortensio Falco, alla regione Campania e al Governatore Vincenzo De Luca. Una lettera che esorta le autorità competenti ad organizzare un tavolo tecnico che disciplini in modo chiaro e fattibile l’attività d’impresa nel settore balneare per l’anno 2020. Con l’estate alle porte è essenziale individuare una strada che faccia convivere lo stato di emergenza sanitaria e il conseguente distanziamento sociale causati dal Covi-19 e la sopravvivenza economica, nella fattispecie, dell’impresa balneare.
Circoscrivere un perimetro chiaro dentro il quale tutti i balneari siano messi nella condizione di poter garantire anche quest’anno, nonostante tutti gli inconvenienti, il servizio turistico e di sorveglianza dell’arenile in concessione.
Per questo le due direzioni provinciali di FenImprese congiuntamente hanno ufficializzato le seguenti proposte:
1. L’istituzione di un tavolo tecnico per una pianificazione di modelli di gestione condivisi tra operatori pubblici e privati che in partnership dovranno delineare gli strumenti per una riorganizzazione dell’offerta al local turist. Fondamentale sarà l’inclusione di tutti i soggetti sul territorio che dovranno organizzarsi attraverso nuove proposte con l’obbiettivo di distinguersi per avere maggiori risorse. Dunque, le nuove proposte dovranno essere indirizzate sulle restrizioni al fine di creare una filiera economica per condividere ideali comuni. Il rilancio del settore dovrà adattarsi a questi standard e dovrà consolidarsi in processi condivisi di pianificazione e sicurezza al fine di conquistare una nuova fetta di mercato e diventare competitivi.
2. Sollevare gli imprenditori dal rischio di impresa per quanto possibile attraverso la sospensione per il 2020 del canone di concessione demaniale e della Tari.
3. Inoltre, gli imprenditori balneari rappresentano un elemento sfruttabile dai comuni costieri per sollevarsi dall’onere di chiudere o gestire le spiagge pubbliche. Concedendo un ampliamento della spiaggia agli imprenditori balneari permetterebbe da un lato a loro di continuare a mantenere il loro pacchetto di clienti; dall’altro il Comune risparmierebbe risorse altrimenti destinate alla chiusura del litorale riservandosi infine la possibilità di andare incontro alle esigenze di tutti i suoi cittadini, soprattutto di tipo economico, riservandosi in qualità di ente la gestione di una o due spiagge da lasciate al libero uso impiegando a sorveglianza delle stesse i recettori di reddito di cittadinanza presenti sul territorio.