La Valle Delle Orchidee, uno dei percorsi naturalistici più interessanti della Regione Campania, eccellenza del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, meta obbligata di quanti si interessano di natura. In mezzo a erbaneti, pascoli, praterie, pendii erbosi e boschi fioriscono ben 184 varietà di orchidee spontanee, tra specie, sottospecie, variabilità ed ibridi. Durante tutto l’anno, visite guidate, manifestazioni, convegni, appuntamenti gastronomici accolgono scuole, visitatori, appassionati, studiosi, cultori della materia e tutti coloro che scelgono la natura come protagonista essenziale per “la qualità del vivere“.
Lo scopritore e lo studioso, Nicola Di Novella, farmacista, professore di naturopatia nonché realizzatore dei “LUK-Fiori Lucani” – floriterapia di Bach-, ormai da anni dedica tempo e energie per conservare e migliorare la Valle, eccellenza cilentana che tutto il mondo conosce.
Com’è nata l’idea “la Valle delle Orchidee”?
Negli anni ’80, come collaboratore dell’Orto Botanico di Napoli e del Dipartimento di Biologia Vegetale dell’Università Federico II, insieme ad alcuni giovani ricercatori compii i primi studi riguardo la presenza nei nostri territori delle orchidee spontanee, nonostante in precedenza mi fossi solo occupato della ricerca di piante medicinali e fitoterapiche. Con determinazione e passione, furono da noi scoperte e segnalate per la prima volta nuove specie, prima, nella Comunità Montana Vallo di Diano e poi in tutto il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, insieme al prof. Vincenzo La Valva, docente di botanica sistematica della Federico II di Napoli e primo presidente del Parco.
Alla fine degli anni ‘90 al prof. Pasquale Persico, Direttore del Dipartimento di scienze economiche dell’Università di Salerno, fu dato l’incarico di elaborare il piano socio-economico del Parco e con lui ebbi modo di spiegare agli amministratori locali e del Parco anche le potenzialità economiche che la natura offriva. Quindi, la nostra Natura vera materia prima del nostro possibile sviluppo economico.
Grande amico del Direttore era l’artista Ugo Marano. Così, dopo anni di impegno e determinazione, la Valle delle Orchidee, venne conosciuta anche grazie all’organizzazione di convegni scientifici ed eventi artistici in Italia e all’estero.
Immagino che un’artista di tale importanza avrà dato un contributo essenziale al parco, vero?
Certo. Ugo, prima ideò l’opera utopica “ la Casa di Pitagora”, un luogo in cui studiosi, esperti, filosofi avrebbero avuto la possibilità di confrontarsi e discutere riguardo la biodiversità, poi donò una sua preziosa opera intitolata ‘’Il Tavolo del Paradiso’’, stupenda scultura tra metallo e terracotta, a croce greca, intorno alla quale secondo l’artista, tutti i sindaci e gli amministratori del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni si sarebbero seduti ed avrebbero avuto modo di dialogare in merito alla valorizzazione del sito naturalistico.
Quale altre iniziative ha sviluppato nel corso degli anni?
Numerose iniziative e tra queste una stabile: l’ECOMUSEO delle antiche coltivazioni (www.valledelleorchidee.it ) con tre sezioni, la prima, un ambiente al chiuso, attualmente in corso di riorganizzazione che conterrà l’archivio Di Novella degli studi di ricerca botanico-floristica del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni, un’ emeroteca delle orchidee spontanee, una germoteca delle specie vegetali spontanee e delle antiche coltivazioni di cereali, ortaggi e frutti dell’area parco ed un Herbarium di exiccata delle specie vegetali. La seconda è una collezione itinerante, che raccoglie i campioni di germoplasma della Biodiversità vegetale dell’Area Parco. L’ultima, quella “vivente” è rappresentata dalla natura dell’intero territorio comunale del Comune di Sassano di 47 chilometri quadrati della Valle delle Orchidee, che si sviluppa ad altitudini diverse tra 420 m e i 1271m/slm, dove prendono vita i “campi collezione” della Rete dei Coltivatori Custodi del Parco. Legata strettamente al lavoro mio e dei miei due figli Diego e Riccardo, professionisti in materia e che mi hanno seguito sempre in tutte le avventure naturalistiche, fu attuata un’altra iniziativa a Teggiano ‘’Il museo delle erbe’’, nato come luogo di sperimentazione, di confronto, di dibattito e di divulgazione scientifica, per il futuro della medicina naturale.
Il Museo delle Erbe rappresenta, oggi, un punto particolare di riferimento per professionisti, studenti, contadini, artigiani, massaie, ricercatori, studiosi, o semplici curiosi. Il museo si sviluppa in diverse sezioni, la parte intitolata Etnobotanica ovvero un’antica spezieria medievale, il comparto riservato alle Medicine naturali, preparazioni farmaceutiche ed erboristeria e, infine, lo spazio dedicato alle erbe.
Ci parla di questo fiore meraviglioso, l’orchidea, che popola “la sua” Valle?
Innanzitutto, la parola orchidea deriva dal greco orchis che significa testicolo, per via dei rizotuberi che sono elementi sotterranei appaiati e di forma arrotondata, presenti in quasi tutte le specie di orchidee spontanee. Il polline di questo particolare genere di piante è molto singolare perché è provvisto di una piccola ventosa che si attacca solo all’apparato boccale di un particolare insetto. Infatti, ogni pianta richiede un insetto specifico per l’impollinazione, addirittura, alcune specie assumono la forma dell’insetto femmina di quell’insetto, per attirare il maschio ed inoltre, a volte emettono nell’aria dei veri e propri ferormoni. Ricordo anche che le orchidee quotidianamente comprate dai fioristi sono riproduzioni coltivate di piante esotiche delle aree tropicali e subtropicali, che sono epifite cioè che crescono su altre piante e, quindi, molto diverse da quelle nostre spontanee.
Quando è visitabile la Valle delle Orchidee?
Si può venire sempre a Sassano, perché la Valle è aperta tutto l’anno, ed è possibile attraverso i 13 km dell’itinerario, osservare tutta la flora e la fauna delle aree collinari e montane dell’Appennino meridionale, oltre ai diversi aspetti orografici e geomorfologici, che sicuramente appassioneranno per la loro bellezza e unicità, il visitatore.
Per vedere in piena fioritura le orchidee spontanee, io consiglio di venire dal fine aprile alla metà di giugno.
William Shakespeare diceva: ‘’E questa nostra vita, via dalla folla, trova lingue negli alberi, libri nei ruscelli, prediche nelle pietre, e ovunque il bene.’’ Veramente grazie, quindi, a persone come il dott. Nicola Di Novella, la cui sensibilità e dedizione permettono a ciascuno di noi di conoscere e soffermarsi su alcune singolari bellezze che la nostra Madre Terra, ha messo a disposizione di tutti, ma che purtroppo spesso, senza l’aiuto di persone dedicate, per superficialità e pressapochismo, non siamo in grado di osservare.
Un modo creativo che permette a ogni persona di comprendere quanto sia meraviglioso abitare in un Pianeta straordinario come il nostro e nei luoghi del nostro vissuto di ogni giorno da tutelare e apprezzare in ogni azione quotidiana.
Lucrezia Romussi