Nessuno entra e nessuno esce da Sala Consilina, Atena Lucana, Caggiano e Polla: i comuni i cui contagi sarebbero riconducibili ad un incontro religioso che si è tenuto in un noto albergo di Atena tra fine febbraio e inizi marzo. Cresce la paura nel Vallo di Diano dopo l’ultimo provvedimento restrittivo a firma del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca scattato su impulso dei sindaci dei municipi interessati dal contagio. Da domenica 15 marzo fino al 31 marzo, per l’aumento del numero dei casi di coronavirus, sono chiusi a doppia mandata i quattro comuni del comprensorio a sud della provincia di Salerno. Ciò dal quale tutto sarebbe partito è un calice mistico al quale tutti i presenti avrebbero attinto per sigillare come da prassi la solennità del momento. Un’azione però prontamente smentita dal vescovo della Diocesi di Teggiano Policastro che ha raccontato in questi giorni che i sacerdoti presenti avrebbero escluso questa ipotesi. Intanto mentre si cerca di fare chiarezza sull’accaduto il presidente della Campania promette dal suo profilo Facebook denunce penali per chiunque si sia unito a chi ha organizzato il meeting religioso. Un’ordinanza che vuole porre un freno al contagio e soprattutto vuole arrestare una escalation in un territorio che risente della mancanza di strutture sanitarie non in grado cioè di reggere la pressione che ne deriverebbe. I comuni, dunque, si chiudono e intanto la comunità impaurita si chiude ancora più in casa e non esce se non per motivi di lavoro, per fare la spesa e per acquistare medicinali. È in vigore allora il divieto di allontanamento dal territorio comunale da parte di tutti, il divieto di accesso nel territorio comunale e la sospensione delle attività degli uffici fatta salva la erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità. Dai Social pure arrivano messaggi pieni di comprensibili timori ma anche di speranza che si possono racchiudere nell’hashtag ormai virale #andràtuttobene oppure #celafaremo. Dai Social partono anche nel Vallo di Diano flashmob musicali che allietano per un po’ lo stare doverosamente a casa. Pure i nuclei locali di protezione civile stanno facendo la loro parte con il lavoro encomiabile svolto tutti i giorni dai volontari che prontamente e sempre con un sorriso rispondono alle tante esigenze di chi ha bisogno della semplice spesa quotidiana o del farmaco che abitualmente prende. Vicinanza e sostegno anche e soprattutto nei confronti di chi è in quarantena e non può lasciare la propria abitazione nemmeno per un attimo. Chiusa pure l’uscita autostradale dei quattro paesi interessati e rafforzati intanto i pattugliamenti delle forze dell’ordine su tutto il territorio per garantire maggiore sicurezza a tutti i cittadini. Dalle 7 alle 19 e dalle 19 alle 7 ogni angolo del paese può essere soggetto a controlli a tappeto. Così mentre si invoca la collaborazione di tutti, si lavora per far fronte comune all’emergenza sanitaria. L’aria si fa così rarefatta e inizia un nuovo giorno che speriamo annunci finalmente buone novelle.
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