Raffaele Falcone, professore abilitato dal 1977 di Educazione Artistica, imprenditore di successo che gestisce l’azienda di famiglia “Fornace Falcone”, mecenate di alcuni tra i maggiori artisti contemporanei nonché collaboratore di critici, pittori, designer, scultori e ceramisti di fama mondiale.
Ha collaborato con vari artisti internazionali, ne cita alcuni?
Nella mia carriera artistica ho avuto l’onore di collaborare con i maggiori artisti contemporanei di fama internazionale, cooperare con persone così importanti al livello mondiale è stato per me un motivo di enorme gioia.
Ha realizzato molte mostre vero?
Ho iniziato da bambino a manipolare l’argilla e nel corso degli anni ho partecipato a diverse esposizioni collettive e private, come nel 2011 la “Mostra del centocinquantesimo anno della Repubblica Italiana” a Torino, evento questo di cui sono molto orgoglioso perché tra gli artisti erano stati convocati, solo 2 persone del mezzogiorno d’Italia. Ho anche esposto al Museo archeologico di Eboli, alla Mostra Natura a Maiori, al Pan di Napoli e anche partecipato alla prestigiosa fiera della scultura di Milano. ‘’La Scacchiera impossibile’’, è stata la più importante affermazione della mia carriera artistica. E’ stata, infatti, ospitata al MANN (Museo Archeologico Internazionale di Napoli), una tra le strutture museali più prestigiose d’Europa che generalmente non concede molta attenzione a rassegne d’arte contemporanea, specialmente se realizzate, da un ceramista.
Da cosa trae ispirazione per le sue opere?
Da sempre, anche se solo oggi è diventato di moda, traggo ispirazione dal simbolismo fallico, considerato come elemento di design propiziatorio, in quanto rappresentando l’essenza stessa della vita, protegge e porta fortuna. La Pompei antica è piena di questi segni, a testimonianza che già dall’antichità, il fallo, trasformato poi da un’evoluzione più commerciale in corno, rappresentava un simbolo al quale era riconosciuta estrema importanza, come evidenziato dai miei ultimi scacchi che fanno riferimento esplicito all’eros. Inoltre, mi ispiro spesso alla natura, dando contemporaneamente spazio a svariate forme, dettate dalla fantasia. Per le realtà ceramiche mi piace ricercare sempre nuovi materiale, perché intendendo la ceramica un misto tra chimica applicata e alchimia, è emozionante dar vita a un oggetto con una superficie cromatica inedita.
Che ruolo riveste l’arte nella sua vita?
Sostengo gli artisti perché li considero una risorsa dell’umanità, sono, infatti, coloro i quali ci indicano la via. La Fornace Falcone sostiene gli artisti con decine di mostre all’anno. In Italia purtroppo nonostante ci sia il 50% dei beni culturali presenti nel mondo, non si dà la giusta importanza all’arte. Noi dovremmo vivere d’arte, l’arte intesa come una fortuna e una risorsa, quindi anche il più piccolo artista andrebbe sostenuto, in virtù di un pensiero più ampio. Ognuno nel proprio piccolo potrebbe contribuire all’affermazione dell’arte, perché, in realtà, sono tanti minuscoli tasselli che danno vita a un significativo mosaico.
Quali sono i suoi progetti futuri?
La forza di adoperarsi, è il progetto principale. Sto, infatti, lavorando ad alcune formelle di ceramiche che riportano il simbolo del cinque, nell’antichità rappresentato da quattro linee verticali chiuse da un tratto orizzontale. Con il tempo avrò modo di vedere dove mi condurrà questo lavoro, che adesso è solo agli albori. Rivolgo anche particolare attenzione a corni apotropaici di grandi dimensioni e, recentemente ho realizzato, alcuni centro tavola di design con forme anomale che sono stati molto apprezzati.
Un sincero grazie a persone come Raffaele Falcone e suo figlio Valerio che, con passione e dedizione di occupano di attività artistiche, in un tempo in cui l’arte , non viene né tutelata né protetta perché nessuno più ricorda, come sosteneva Marcel Proust, che ‘’Il mondo non è stato creato una volta, ma tutte le volte che è sopravvenuto un artista originale’’.