“Dietro ogni impresa di successo c’è qualcuno che ha preso una decisione coraggiosa” (P.T.Drucker ).
Questa frase la dedico a lei, Mariagrazia Petraglia, titolare della “MGR Group”, che dal nulla, affrontando mille difficoltà, è riuscita a realizzare il suo sogno: fare impresa nella sua terra, il Cilento, e diventare, come si definisce lei, una “Filantropa Visionaria”.
Mariagrazia si racconta partendo dalle sue origini: Sacco, piccolo paese nel cuore del Cilento dove si diploma come segretaria di Amministrazione poi come tecnico Laboratorio Analisi. Questi suoi studi la porterebbero a cercare lavoro al nord, ma lei decide, per amore della sua terra, di rimane al sud, nel Cilento. Così, con un gruppo di amiche, avvia un’impresa di pulizie prima verso i privati poi, nel 1987, anche verso le aziende con la nascita della “Cooperativa di Servizi per le Pulizie”. Nel 1991, la cooperativa entra a far parte dell’indotto “Fiat” e grazie a questo si specializza in un altro settore: l’assemblaggio di componenti particolari. Dal ‘93 al ‘97 l’attività si amplia negli stabilimenti di Melfi, Cassino (dove arriva a contare 150 dipendenti) e Torino. Arriva l’anno 1998 e la cooperativa si trasforma in una vera e propria azienda, la “MGR SRL”, specializzandosi anche nel disegno, taglio e cucitura tessuti e nel settore della meccanica, realizzando banchi da lavoro per la movimentazione di semilavorati.
Purtroppo nel 2008 l’azienda subisce una battuta d’arresto causata sia dalla crisi di settore che dalla vendita del gruppo “Commerfin” ad una multinazionale. Così, negli anni a seguire, dopo la fine dei rapporti con Fiat, Mariagrazia cerca di risollevarsi dalla crisi specializzandosi nella tappezzeria per avio, nautica nonché arredo per privati e locali commerciali (bar, ristoranti, ecc…) investendo e rivoluzionando di continuo i layout aziendali per adattarli alle nuove produzioni. Da questa crisi capisce che la chiave per fare impresa e per essere al passo con le continue evoluzioni industriali è l’aggiornamento e la formazione costante, sia personale che di tutto il suo Team. Così intensifica sempre di più il laboratorio di ricerca e sviluppo anche in collaborazione con le università di Napoli e Salerno. Nei suoi 32 anni di attività ha avviato circa 1000 giovani al lavoro e crede fermamente nella loro formazione continua anche attraverso i suoi workshop. Oggi il suo team è composto da 20 persone, di cui 7 donne impiegate nel settore tessile che collaborano insieme a lei per portare avanti l’azienda come se fosse una vera e propria famiglia.
Così, dopo il suo racconto, le pongo alcune domande:
Come mai agli inizi della sua carriera sceglie proprio l’attività di pulizie?
Perché all’epoca era uno dei pochi lavori possibili nel mio paese e capii che era l’unico strumento per acquisire un’indipendenza economica e quindi la “libertà”.
Qual è stata la difficoltà maggiore dopo la crisi del 2008?
Sicuramente mi resi conto di non avere nessuna conoscenza del settore marketing e quindi ebbi difficoltà a trovare nuovi clienti e a far conoscere la mia azienda sul mercato.
Secondo lei, qual è la vera forza di un’azienda?
Il lavoro di squadra, dove non esistono gerarchie ma alleanze di cervelli che permettano di creare solidi team in grado non solo di creare e sviluppare prodotti ma anche di risolvere problemi e sostenere l’imprenditore.
Qual è il settore più forte oggi?
La tappezzeria industriale e artigiana, anche se cerco di essere come una “molla” sul mercato e differenziare la lavorazione per acquisire sempre più commesse da privati e aziende. Oggi siamo una delle poche aziende in Italia nella produzione di banchi da lavoro per la movimentazione di semilavorati.
Il settore tunning in cosa consiste?
La customizzazione è molto richiesta soprattutto dai giovani per rendere uniche le auto, le moto ed anche l’arredo. Uno dei nostri punti di forza è il restauro delle auto d’epoca: cerchiamo, con la nostra artigianalità, di ripristinarle fedelmente all’originale.
Da donna quali difficoltà ha incontrato a conciliare la vita privata con quella professionale?
Tantissime, ma ho fatto la scelta di mettere al primo posto la famiglia ed è anche per questo che l’azienda ha fatto tanti passi indietro. Ma non me ne pento e ancora oggi le mie figlie mi ringraziano.
Conosce altre donne, come lei, imprenditrici cilentane?
Sì, certo e questo mi da modo di confrontarmi, condividere e avere supporto e consigli che mi aiutano nel mio lavoro.
Se potesse descrivere brevemente questi anni cosa mi direbbe?
Ti direi che sono caduta tante volte ma tante altre volte mi sono rialzata e mi piace definirmi “resiliente” cioè capace di piegarmi ma non di spezzarmi.
Che consiglio darebbe ad una giovane donna che oggi vorrebbe diventare un’imprenditrice?
Consiglierei di rimanere sempre umile ed avere continuamente voglia di fare qualsiasi tipo di lavoro per iniziare a sognare di raggiungere il proprio obiettivo. Ma soprattutto consiglio di rimanere sempre allievi perché è questa la chiave del successo di ogni maestro.
Filomena Marino