Monaco 19.02.2020: F.ree, la fiera bavarese più importante della Germania del Sud, dedicata in questo 2020 al settore Viaggi e Tempo libero, si apre per noi di Cilento Incoming e Cilentomania all’insegna degli incontri di vicinato.
Varchiamo la soglia del padiglione A6, intitolato ai viaggi, e subito accenti e volti familiari, la bontà gastronomica dei salumi italiani e la disponibilità di un buon espresso corretto con una piacevole dose di meraviglia ci accolgono.
Tony, trent’anni e un’azienda agrituristica a conduzione familiare che ha la sua sede a San Giovanni a Piro, è felice di vederci, e non perché siamo vecchi amici separati dai chilometri di una storia d’emigrazione come tante se ne possono raccontare per quella fetta di Sud che abitiamo e rappresentiamo qui oggi, ma proprio perché ci siamo, perché siamo qui a promuovere il nostro territorio, invitando gli avventori ad incuriosirsene, sicuri che finiranno poi con l’innamorarsene. Non è certo la prima fiera estera per Cilento Incoming e Cilentomania, ma è la prima volta qui al F.ree, che ci include tra le altre aree geografiche d’Italia sapientemente rappresentate in sette regioni e numerose località specifiche. Siamo immediatamente a casa, e quando la radio si accende e ascoltiamo le voci di Albano e Romina diffondersi, la felicità si propaga insieme all’ilarità dovuta per quel luogo comune che in Germania, per fortuna, è di una “bella Italia” e non può dispiacere. La giornata scorre veloce. Lo stand prende piano piano la forma di un angolo di Cilento, in cui si trovino raccolte tutte le bellezze che conosciamo e che vorremmo far conoscere. L’affluenza è discreta, ma chiunque si ferma ha per sé le nostre cure. Offriamo un biscotto al miele, mostriamo la mappa del Parco. Qualcuno ci saluta con un “buongiorno” e si ferma per far pratica di lingua straniera. Ed è sufficiente a farci sentire nel posto giusto.
Il secondo giorno di Cilento Incoming e Cilentomania al F.ree si apre con un omaggio al senso dell’udito. Il vociare degli avventori all’ingresso si placa, tutti si mettono in ascolto perché, nell’attesa che le porte della fiera si aprano, la banda concertistica di Monaco gli regala il suo willkommen. I brani eseguiti sono classici della tradizione internazionale, nessuno può uscirne scontento.
La musica poi, da sempre compagna gradita nelle giornate di vacanza, qui interviene per accompagnare il racconto della voglia di conoscere nuovi luoghi, di sfiorare con lo sguardo un orizzonte diverso e sempre altro che fa di questi viaggiatori molto di più che semplici turisti.
Non a caso sono gli stessi musicisti a calcare per primi il tappeto rosso che passeggia tra gli stands. Li segue una frotta di curiosi, spesso già abbigliati come chi è pronto ad andare, con lo zaino in spalla da riempire di brochures.
Di compaesani oggi ne conosciamo altri, Davide, toscano, che occupa la postazione accanto alla nostra, di tanto in tanto viene a farci visita per un caffé e ci introduce ai fratelli Rocchi e alla loro deliziosa gastronomia. Di simpatia ce ne è da vendere ovunque. Che si tratti di professionalità e cortesia da lavoro a contatto con un pubblico acquirente o della nota indole da gente d’Italia, è certo che raccogliamo sorrisi a iosa e siamo ben contenti di donarne a chi, avvicinandosi alle immagini di Paestum, puntando il dito sulla mappa affissa alla parete, ricorda il proprio soggiorno in Cilento con meraviglia e nostalgia, ripromettendosi di tornare al più presto. E questo ci emoziona, poiché non solo ci restituisce il senso del nostro impegno ma anche perché capiamo che, dovunque queste persone siano state, con qualsivoglia operatore del settore si siano interfacciate, conservano di noi una memoria positiva, sedimentata nella terra della gioia. Molti così, si fermano per rievocare. Castellabate, Palinuro, Marina di Camerota, Ascea e Velia abitano i loro racconti colorandosi delle tinte costanti della tranquillità e di scenari pacificanti. É come vedere proiettata su uno schermo la scenografia della nostra esistenza, spiegata con i sottotitoli in più lingue. Wunderbar e sehr schon le parole che sentiamo ripetere con maggiore frequenza, a corredo di preziosi luccichii di sguardi.
Con il giorno numero tre la fiera entra nel vivo. Il venerdì anticipa il week end e gli avventori aumentano e cambiano. Meno viaggiatori e più viaggianti, molti già con un programma ben definito in tasca per visitare la nostra piccola grande terra. Pisciotta, Camerota e Castellabate le mete più prenotate, qualche arguta battuta di spirito sull’inglese biascicato di molti italiani, ma sempre tanto entusiasmo.
Da parte nostra, Cilento Incoming e Cilentomania continuano a presentarsi al mondo. Ci introduciamo agli stands dei tour operator tedeschi per l’outgoing in Italia, ci scambiamo i contatti, beviamo un caffè insieme o una birra, ognuno con la sua fetta di mondo in tasca, con la sua esperienza di viaggio e di ricerca, di visioni, sapori e suoni. Chi non conosce il Cilento si prende il proprio tempo per sbirciare tra le brochures, per domandare. Compare così il Salento e Napoli, la Costiera Amalfitana e Maratea, e noi stiamo lì nel mezzo, un parco nazionale che affascina per la sua dimensione a misura di camminante, per l’estensione e la varietà dei suoi paesaggi e le possibilità naturalistiche che offre.
Il quarto è ultimo giorno si raccolgono abbracci. É il momento dei saluti, lo stand si sveste e ritorna ad essere un luogo qualsiasi della terra, senza tutti i colori con cui abbiamo cercato di dipingerne le pareti. Padula e Pertosa, Paestum e Velia, Pollica, Acciaroli, il mare e le escursioni in barca, il monte Stella e il Cervati, ogni località col suo sestino è finita nelle borse gadget distribuite pressoché dappertutto. Accade così di trovarsi dentro un fondale di Ibiza, che la Certosa risplenda tra le onde del mar dei Caraibi e Velia si trovi sull’acropoli di Atene. L’immaginario di un viaggio lo consente. E quel giro del mondo che pure è offerto a chi può permetterselo diventa qui in parte realtà e il Cilento ne è una tappa.