Pertosa è un paese che conta poco più di 600 abitanti. Si trova a 70 chilometri a sud di Salerno ed è conosciuta principalmente per le grotte dell’Angelo, anche dette grotte di Pertosa-Auletta: straordinarie cavità naturali nate in seguito a fenomeni carsici che risalgono a più di trentacinque milioni di anni fa. Situate nel massiccio dei Monti Alburni, le Grotte di Pertosa-Auletta sono uno dei geositi focali del Geoparco “Cilento” e presentano due unicità:
- sono le uniche grotte in Italia dove è possibile navigare un fiume sotterraneo, il Negro;
- ma sono anche le sole in Europa a conservare i resti di un villaggio palafitticolo risalente al II millennio a.C.
Grazie a guide esperte, la visita alle grotte turisticamente attrezzate (percorsi segnati e comodi) ed illuminate da un impianto di ultima generazione, si trasforma in una piacevole avventura. Il fiume offre un affascinante ed inconsueto viaggio in barca, immersi in un silenzio magico, interrotto soltanto dal fragore degli scrosci della cascata sotterranea. È possibile scegliere tra due percorsi di diversa durata (parziale e completo) che permettono di esplorare antri e cavità modellati dalla natura in migliaia di anni. Abitate fin dall’età della pietra, le grotte di Pertosa-Auletta si sviluppano per circa 3.000 metri con caverne e gallerie imponenti attraversate da corsi d’acqua navigabili tra stalattiti e stalagmiti: sicuramente uno dei luoghi più suggestivi del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.
Ma Pertosa – con i Comuni limitrofi di Auletta, Caggiano e Salvitelle – custodisce un altro unicum di biodiversità. In quest’area racchiusa nella Valle del Basso Tanagro, nella parte interna a sud della provincia di Salerno, si coltiva e si produce una varietà di carciofi fra le più insolite della penisola: il carciofo Bianco di Pertosa o del basso Tanagro che prende il nome dal fiume che attraversa tutta la zona di coltivazione, posta fra i 280 e i 700 metri sul livello del mare.
Il Carciofo Bianco di Pertosa, presidio Slow Food, è da considerarsi a tutti gli effetti un prodotto tipico, la cui esclusività è stata approfondita mediante studi comparativi con altre tipicità sia su basi morfologiche che genetiche.
Il Carciofo Bianco, si coltiva esclusivamente nei Comuni di Pertosa, Auletta, Caggiano e Salvitelle. Ad oggi pochi ettari sono destinati al carciofo Bianco, divisi fra contadini che coltivano perlopiù per il consumo familiare in piccoli appezzamenti ai bordi dei campi. Una realtà produttiva marginale quindi, eppure le potenzialità di questo prodotto sono straordinarie. Le rare qualità organolettiche, unite alla sua salubrità (la coltivazione, se pure priva di certificazione, è assolutamente naturale, non prevedendo né trattamenti, né concimi chimici), fanno del carciofo Bianco un possibile traino per tutta l’economia agricola della zona, un prodotto di nicchia e di qualità unico in Italia che fa parte dei Presìdi Slow Food.
L’obiettivo è di ritrovare un mercato per questo prodotto, coinvolgendo innanzitutto la ristorazione locale. Dato che questo carciofo è eccellente sott’olio, a Pertosa alcuni produttori hanno anche avviato la trasformazione dei carciofini in olio extravergine di oliva Dop Colline Salernitane.
I produttori, riuniti in un Consorzio, sono supportati dagli studi e dalla consulenza scientifica della dott.ssa Rosa Pepe, ricercatrice presso l’Istituto Sperimentale per l’Orticoltura di Pontecagnano, il cui direttore, il prof. Vitangelo Magnifico, è uno dei massimi esperti al mondo di carcioficoltura.
È un carciofo di colore chiarissimo, verde tenue, bianco argenteo. Le infiorescenze sono grandi, rotonde, globose, senza spine, con un caratteristico foro alla sommità. Le particolarità del carciofo Bianco di Pertosa sono numerose, ma su tutte vanno segnalate la resistenza alle basse temperature, la colorazione tenue (un verdolino chiaro, quasi bianco), la dolcezza e la straordinaria delicatezza delle brattee interne. Caratteristiche che lo rendono un ottimo carciofo da mangiare crudo, magari in pinzimonio con l’olio extravergine di oliva della zona. Ideale matrimonio gastronomico che unisce anche le due principali vocazioni agricole dell’area: i minuscoli campi di carciofi (quasi sempre di poche centinaia di metri quadri), infatti, tradizionalmente si alternano agli olivi.
Il Presidio Slow Food è sostenuto dal Comune di Pertosa e dal Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.
Elenco dei produttori:
Terre del Basso Tanagro
di Antonio Addesso
Auletta (Sa)
Contrada Pietragrossa
tel. 3290251512
[email protected]
Luigi Lupo
Pertosa (Sa)
via Santa Maria, 67
tel. 347 0562742
Giuseppantonio Morrone
Pertosa (Sa)
Via Santa Maria, 3
tel. 0975 397253 – 333 6008026
Olearia Aulettese
di Alessandro Pucciarelli
Auletta (Sa)
Contrada Vagni
tel. 0975 392254 – 3296918690
[email protected]
Alessandro Pucciarelli
Auletta (Sa)
Contrada Vagni
tel. 329 6918690
[email protected]
Sole di Cajani
Pasqualina Gambino
Caggiano (Sa)
Località Spinosiello, 16
tel. 0975 393585 – 335 5602712
[email protected]
Agricola Morrone
di Giuseppe Caggiano
Pertosa (SA)
Tel. 334 3369950-388 6564000
[email protected]
Az. agricola Stayagri
di Federica Cupo
Auletta (SA)
Tel. 3387830702
Onofrio D’elia
Pertosa (SA)
tel. 3398963405
Referente dei produttori del Presidio:
Alessandro Pucciarelli
tel. 329 6918690
[email protected]
Responsabile Slow Food del Presidio:
Franco D’Orilia
tel. 329 3176690