Sta avendo risvolti clamorosi la storia dell’autovelox di Agropoli sulla strada statale n.18 in quanto, secondo l’avvocato Giuseppe Russo, presidente di “Noi consumatori di Castellabate”, il sindaco, Adamo Coppola sapeva che l’apparecchio era sprovvisto di autorizzazione dell’ANAS per essere acceso. Per questo, secondo l’avvocato, le oltre 27.000 contravvenzioni elevate agli automobilisti sarebbero illegittime e quindi destinate ad essere risarcite. Facendo una media al ribasso di 50 euro per multa si arriverebbe ad una cifra di 13,5 mln di euro che manderebbe il comune in default (senza contare le varie citazioni per danni da parte di chi ha avuto sanzioni amministrative accessorie come il ritiro della patente). E’ già successo al comune di Marcianise, dove una situazione analoga ha comportato il commissariamento dell’ente.
La storia
-Il 26 novembre del 2018 la Provincia di Salerno comunica al comune di Agropoli che da quel momento il proprietario della statale n.18 (dove è posizionato l’autovelox) è l’ANAS. Dunque il comune avrebbe dovuto contattare la società proprietaria della statale n.18 per far aprire un’istruttoria sull’autovelox e verificare se avesse i requisiti per l’attivazione.
-A marzo 2019 il comune di Agropoli, nonostante l’autovelox sia acceso e continui a produrre multe salatissime, invia all’ANAS una pec per riattivare l’apparecchio. Come se fosse spento. L’Anas, prendendo per vera la parola “riattivazione”, chiede al comune la documentazione necessaria per esaminarla in fase istruttoria e, in quella sede, decidere se autorizzare o meno la riattivazione.
-Il 25 ottobre 2019 l’Anas invia una nota, a firma del responsabile, all’associazione “Noi consumatori di Castellabate” comunicando di aver contattato il comune di Agropoli per sollecitarlo ad inviare la documentazione per l’autovelox. Ci sarebbe anche una pec personale al sindaco Adamo Coppola del 15 maggio 2019 nella quale l’Anas lo esorterebbe a inviare la documentazione non ancora pervenuta. Nonostante questo il sindaco dichiarerà al quotidiano La Città “Ribadiamo che non abbiamo bisogno di nessuna autorizzazione”.
Per 11 mesi, dunque, l’autovelox potrebbe aver comminato multe, come sostiene l’avvocato Russo “in una situazione di totale abusività”
-Soltanto il 4 dicembre 2019 il comune avrebbe recapitato la documentazione all’ANAS (ammattendo così che l’autorizzazione ci voleva eccome) che dunque entra in fase istruttoria. Documento sprovvisto di materiale fotografico per la messa in sicurezza del palo dove è posizionato l’apparecchio (che dovrebbe essere schermato da un guardrail di 3 metri di altezza secondo la normativa vigente).
Il 16 gennaio 2020 l’ANAS rigetta la richiesta e nega l’autorizzazione per l’attivazione dell’autovelox.
Il comune di Agropoli, anche se avesse ricevuto da subito l’ok da parte dell’ANAS, avrebbe dovuto dividere al 50%i proventi incassati dalle multe con la società medesima.
Se ciò fosse provato, si tratterebbe di un inganno gigantesco da parte di un’azione politica che avrebbe permesso di comminare multe illegittime truffando migliaia di automobilisti. Come conclude l’avvocato Giuseppe Russo nell’intervista alla Tv di Gwendalina “le persone la mattina vanno a lavorare e i soldi non li possono regalare al comune di Agropoli”.