Corto Maltese clandestinamente s’affaccia sulla prua della montagna, tra alberi di loti e di ciliegi. Il suo berretto a visiera è inzuppato di pioggia, cerca un rifugio segreto per la pensione, un provvisorio riparo per il temporale che incombe. E’ dato per disperso, di lui non si hanno più tracce. La storia non s’interesserà di lui, gli artisti non sanno chi è, gli abitanti della città antica e Polifemo ignorano la sua esistenza: nei disegni a fumetti non nega mai il suo aiuto a chi è in difficoltà, attraversa il mare e le balene come se nulla fosse, gli è immortale e non ha paura nella storia a strisce. Nella realtà ha invece inutilmente mendicato, sia pure con dignità e con orgoglio, uno spazio per rendere pubblica la propria raccolta di avventure della città dorica. Questo spazio gli è stato miseramente negato ed ora, capitano in disgrazia, vive come un eremita selvatico nei boschi, lupo di mare in montagna, in attesa di emigrare in altri lidi, in cerca di altre grane e poesia.
Il treno-nave cammina tra le onde della ferrovia, gli ultimi viaggiatori si buttano dal finestrino, la stazione si è perduta nel dorico deserto di pietra, ormai nessuno più controlla i controllori, i ferrovieri fuggono tra le schiume delle rotaie, si salvi chi può. Il capostazione è un fantasma d’argilla, pacchi postali, bot e macchine da scrivere volano dalle carrozze. Il treno veloce sempre una balena in agonia, allarme, c’è un uomo in mare, ora s’incaglia tra le rocce, s’arena tra le mura di porta Sirena. Non arrivano soccorsi per i marinai e le loro promesse che sguazzano nella palude, il treno senza vela e fuochisti ora si ferma, la locomotiva è distrutta, arrivano i pidocchi, è vietato attraversare i binari, ci scusiamo per il ritardo, la stazione chiude i battenti, il treno-balena è ormai uno scheletro di ferro, i binari un cimitero di carciofi, i macchinisti ritornano a casa con le provviste del giorno senza bretelle. Si apre un’inchiesta. Mare mosso, nessuno è colpevole, siamo tutti innocenti. Il treno non è una nave, la nave non è il treno, una balena non può essere una locomotiva e la stazione, senza capostazione, non può essere una stazione.