Franco Alfieri, annuncia un’opera pubblica da realizzare tra Capaccio Paestum e Agropoli, precisamente in zona Linora: “Abbiamo già individuato uno spazio di circa 100 ettari tra Paestum ed Agropoli, in cui poter far sorgere un grande centro per il tempo libero, divertimento e per lo sport. Inizieremo dallo sport, faremo un grande campo al coperto dell’Atletica! Così, in costante sinergia, si potrà ambire ad eventi internazionali unendo le due strutture tra loro con la garanzia organizzativa ormai consolidata dell’Atletica Agropoli.”
Dopo l’accordo di programma tra Capaccio Paestum ed Agropoli sottoscritto da Adamo Coppola e Franco Alfieri, ecco che si staglia all’orizzonte la vera grande opera che potrebbe cambiare radicalmente l’assetto urbanistico dell’area a situata tra la foce del fiume Sele e la colline Cilentane. Non si conosce ancora l’entità dell’investimento, ma è evidente che si tratterà di importi elevati.
Un’area che comprende il comune di Capaccio Paestum e quello di Agropoli in primis e l’intera Chora Pestana a seguire influenzando realtà come Giungano, Trentinara, Roccadaspide ed Albanella, oltre all’area industriale situata a ridosso di Mattine nei comuni di Ogliastro, Cicerale e Prignano.
Non è la prima volta che l’amministrazione capaccese ha tentato di andare a riempire lo spazio lasciato vuoto tra i due comuni a ridosso del Solofronte. Ma i tentativi si sono sempre scontrati non tanto con problemi urbanistici quanto per paure legate a possibili appetiti malavitosi che avrebbero potuto mirare prima all’acquisizione dei terreni interessati e poi alla realizzazione dei lavori.
Dopotutto, l’allargamento della città dei templi verso Agropoli ebbe un forte impulso già con il piano di fabbricazione chevide crescere in modo esponenziale il numero dei vani in contrada Licinella a monte della strada provinciale 278. Abitazioni che, per la maggior parte sono utilizzate più come seconde case che per andare incontro ad esigenze residenziali permanenti.
Ora, il progetto che tenderebbe a dotare l’area vasta sopra descritta ha l’ambizione di provvedere a ridurre il divario infrastrutturale indispensabile per implementare le presenza turistiche legate a grandi eventi sportivi che esiste anche in considerazione del fatto che il turismo legato ad eventi sportivi è tendenzialmente in crescita costane ed oggi raggiunge circa il 30% di quello mondiale.
Come ogni forte accelerazione sul fronte urbanistico, il pericolo di sbandamento è sempre dietro l’angolo, per cui sarà necessario che tutti organismi di “controllo” istituzionali e territoriali, oltre a quelli di informazione, seguano con molta attenzione le varie fasi del progetto per accompagnarlo in ogni sua fase al fine di garantire trasparenza e soprattutto consapevolezza di quanto si andrà a realizzare.
Purtroppo, sul nostro territorio un progetto simile è già stato finanziato e realizzato! Si tratta del Centro Sportivo Meridionale di San Rufo. Si partì con le stesse idee ma oggi il Vallo di Diano e i comuni consorziati ancora fanno i conti con un fallimento che è sotto gli occhi di tutti.
Non basta realizzare gli impianti ci vogliono manager capaci di metterli a reddito, altrimenti il conto lo pagano le comunità alle quali rimangono gli scheletri che non possono nemmeno essere occultati negli armadi perché troppo ingombranti.