Il turismo nel Meridione d’Italia fatica a decollare… La natura è selvaggia e ancora incontaminata ma… le nostre zone non hanno nulla da invidiare ad altre turisticamente più sviluppate, anzi… Continuiamo a sentire tutto ciò sempre più spesso, sia in estate che in inverno, nei periodi invernali il problema è anche più grosso. Perché?… Mi è capitato (finalmente!) di potere tornare a fare una brevissima vacanza (2 giorni) sulla neve (dopo 9 anni!) e di scegliere una zona montana dell’Appennino Meridionale: “La Sila”. Tramite agenzia, per evitare gli errori del “Turismo fai da te”, abbiamo prenotato, dopo esserci informati se c’era neve per sciare e precisamente per fare “Sci da Fondo”. Alla risposta affermativa, ci siamo organizzati, tirando fuori i nostri vecchi “attrezzi”, e siamo partiti per la località sciistica consigliateci. Il tempo si preannunciava particolarmente mite, il dubbio che non si potesse sciare aumentava man mano che ci avvicinavamo alla meta. In base alle nostre conoscenze, sapevamo che le stazioni sciistiche in inverno funzionano anche se di neve naturale non ce n’è. In più avevamo negli occhi le immagini televisive degli Appennini, che quest’anno avevano “rubato” tutta la neve alle Alpi e ne erano stati addirittura travolti! Comunque, dopo 5 ore di viaggio, approdiamo in questo villaggio turistico montano “Palumbo Silla” e lo spettacolo che si presenta ai nostri occhi è semplicemente “sconvolgente”: 3 milioni di metri quadri di area cementata, centinai di case, molti i servizi, tante le multiproprietà, una serie di alberghi, delle strutture ricreative fatiscenti, centri commerciali, le piazze vuote, i parcheggi occupati da cumuli di neve, decine di piste da sci, da slittino, create sventrando un’intera montagna, tagliando in maniera indiscriminata alberi, distruggendo NATURA… Ci troviamo in una struttura mastodontica, creata per accogliere (forse) migliaia di persone che purtroppo non c’erano! Creata senza alcun rispetto per la “Nostra Madre Terra”, cercando, forse, di fare l’interesse dei turisti, di dare loro l’opportunità di fare vacanza in montagna, in inverno, per potere conoscere lo “sport invernale”, lo sci, questo sport che da sempre è stata una prerogativa dei paesi del nord, dei paesi freddi. E invece, in mezzo a tanta “complessità” quello che mancava era proprio “la gente”. Pochi i presenti, tantissime le case chiuse, i servizi fermi, le strutture ricreative abbandonate, gli alberghi vuoti e una sola seggiovia in funzione con quasi nessun cliente. Le piste, anche se la neve c’era ancora, erano disfatte!!
Che desolazione! Tutto quel lavoro fatto… E per chi? Per una popolazione inesistente, indifferente. Tanto cemento, tanto spreco ma senza cultura per la montagna, per la neve, per lo sci. Manca non la materia prima, perché quella c’è e non dobbiamo certo invidiarla alle Alpi, ma la materia seconda, l’Uomo, colui che anche in inverno vuole andare in vacanza. Forse non siamo nati per gli sport invernali, non abbiamo la cultura della neve, non ci interessa sciare… Ma allora, perché sventrare una montagna, distruggere la natura se tutto ciò non era nei nostri obiettivi? Negli obiettivi della gente?
Ah! Dimenticavo di aggiungere che noi siamo pronti a fare vacanza solo d’estate e soprattutto al mare… Naturalmente non per fare sport, cioè nuoto, ma solo per prendere il sole e bagnarsi un po’, in riva al mare… Ma questa è tutta un’altra storia!