Il Comune di Sassano (SA), da anni, non ha avuto e, ahinoi, ancora non ha il Regolamento che avrebbe consentito ai cittadini di essere protagonisti dell’azione politica, pur essendo stato invitato il 18 ottobre 2018 dal Difensore Civico Regionale a dotarsi dell’obbligatorio regolamento. Il 30 luglio 2019, il Difensore civico della Regione Campania, dott. G. Fortunato, ha nominato il Commissario ad acta per provvedere all’ostinata inadempienza del governo sassanese.
Il “Regolamento” lasciato in eredità dal commissario è un esempio di come dovrebbero essere redatti i regolamenti e rappresenta una novità assoluta per il funzionamento degli istituti e degli organismi di partecipazione popolare.
All’indomani della nomina, il consiglio comunale pensa di rimediare approvando un regolamento che manca di molti provvedimenti importanti e che di fatto lo rendono uno strumento inutile.
Mi rendo conto che leggere e confrontare i due regolamenti sia abbastanza impegnativo ma, vi invito a farlo, perché è fondamentale per rendersi conto della netta differenza.
Il ricorso al TAR di Salerno produce una sentenza alquanto discutibile: non nega che il Comune di Sassano sia stato inadempiente, ma annulla il “Regolamento” perché sostiene che a nominare il commissario ad acta debba essere il Presidente della Regione Campania.
A questo punto non si può che accettare la sentenza del TAR, per il momento, e attendere fiduciosi, anche se della vicenda si è parlato di tutto tranne che dei contenuti.
Il sindaco Pellegrino, non contento ed in spregio alla posizione che occupa, non ha resistito al deplorevole ritornello di esternazioni vittimistiche ed offensive, dichiarando che la sentenza favorevole è una risposta a chi “ha fatto dell’odio, dell’invidia e della cattiveria la principale ragione di vita”.
Aggiungendo di aver subito una violenza gratuita e irrazionale.
Speriamo voglia chiarire il significato di queste esternazioni, tanto gravi quanto inaccettabili e vergognose, non degne di un uomo delle Istituzioni e che rischiano di attivare uno scontro che non ha nessun senso per il bene comune.
La vicenda presenta molti punti oscuri, che, forse, coloro che hanno approvato il regolamento all’indomani della nomina del commissario ad acta, dovrebbero sentirsi in dovere di chiarire.
Sono richieste quasi inutili, lo sappiamo, ma almeno mostrino dignità morale e formale, schierandosi a favore del Dissenso, linfa vitale per la Democrazia, e contro la sua criminalizzazione.
“Alle istituzioni e ai singoli cittadini compete prevenire e contrastare l’incitamento all’odio e alla violenza” (Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica Italiana).
Isidoro Feliciello