Nasce anche a Capaccio Paestum il movimento delle “Sardine” anti-salvini che, a macchia d’olio, dopo il grandissimo successo avuto a Bologna e poi Modena, si sta espandendo in tutta la penisola. Creato dal giovane capaccese Giuseppe Arena,la pagina facebook “Sardine a Paestum” conta già 780 membri ed una partecipazione costante al gruppo.
Il grande merito del movimento a carattere nazionale è stato quello di dar voce ad una larga parte di elettorato che non si riconosce in alcun partito ma che sa bene che l’offerta politica e propagandistica di Salvini e della lega è assolutamente da contrastare. Come all’epoca dei “Girotondi” nel 2002, quando, spontaneamente, cittadini e intellettuali non allineati politicamente, scendevano in piazza contro il famigerato berlusconismo, mentre il centrosinistra in parlamento balbettava e inciuciava, così adesso, con forme diverse, le sardine contrastano la retorica xenofoba e populista della fu Lega Nord.
Ma dietro la vetrina retorica del sovranismo, del nazionalismo e delle frasi “operazione nostalgia” che richiamano ad un farlocco fascismo che varia dal Papetee al “io me ne frego”, si nascondono i rapporti oscuriche Salvini ha, per esempio, con l’oligarca russo Malofeev. Uomo legato a doppio filo a Putin che finanzia tutti i partiti di estrema destra in occidente fin negli USA, tramite un giro di fondazioni che fungono da vasi comunicanti in tutto il mondo. Alla domanda del giornalista su come Salvini conoscesse Malofeev e del perché lo avesse invitato alla sua prima elezione a segretario della Lega, risponde “Sto facendo i selfie, un attimo, abbi pazianza. Non mi sembra questo il momento, magari non in maglietta o in prato.”
Poi c’è il caso Savoini, indagato per corruzione internazionale per la presunta maxi tangente di 65mln di dollari (la più grande della storia repubblicana) chiesta ai colossi del settore petrolifero in Russia trattando una partita di petrolio di un miliardo e mezzo da vendere all’ENI passando prima in un circuito di società che trattenevano ognuna la propria percentuale. E proprio una di queste è legata a Savoini. Esiste una registrazione audio nella quale, secondo i giudici del Riesame di Milano, “testimonia chiaramente che parte dei soldi erano destinati alle Lega per le Europee”. A confermare che l’incontro c’è stato è anche lo stesso Malofeev nell’intervista rilasciata a Report. Savoini, che segue il leader della Lega fin da giovanissimo, era in Russia con la delegazione ufficiale del Ministro dell’Interno Salvini come lo stesso Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, conferma nell’informativa al Senato del 25 luglio. Salvini risponde sulla questione e la chiude così “Savoini? Non l’ho invitato io in Russia, non so perché fosse lì. Non posso conoscere tutti quelli che vanno in Russia”
Poi c’è il caso Arata, consulente per l’energia della Lega ed ex parlamentare di Forza Italia, arrestato con l’accusa di autoriciclaggio e intestazione fittizia di beni.Secondo gli inquirenti, avrebbe promesso una tangente da 30mila euro all’allora sottosegretario leghista, Armando Siri, in cambio di un decreto in favore dell’eolico per una determinata situazione di vincoli paesaggistici in Sicilia. Si scopre poi che Arata è, secondo gli inquirenti, socio occulto di Nicastri, famoso come “Re dell’elioco”, beneficiario di quel decreto, considerato molto vicino al super latitante di Cosa Nostra, Matteo Messina Denaro, e arrestato per aver finanziato la sua latitanza. Il decreto non passa per l’ostruzionismo dei 5s e ancora oggi gli inquirenti chiedono al senatore Siri di poter esaminare il suo PC; sempre che il Senato dia via libera. Salvini risponde alle accuse “Non commento le indagini. Arata è solo venuto a un convegno della Lega. Posso conoscere tutti quelli che incontro ai convegni? Siri? Chi aveva una marcata crescita degli investimenti in energia eolica nel programma elettorale, erano i 5 stelle ”
Queste sono solo alcune vicende che riportano il dibattito sui fatti e lontano dagli slogan o dalla risposta strappa applausi. I social hanno semplificato la discussione a tal punto che i contenuti e i retroscena fanno ormai parte dell’accademia intellettuale che si trova spesso impreparata alla valanga di parole prodotte a caso e all’interminabile propaganda che dirotta l’attenzione su altri problemi più o meno gravi.
Le Sardine sono pioniere di un messaggio che più che alla sinistra va alla destra dell’elettorato. Quello che crede sia questa la destra “nuova” e che quindi pur di non votare altrove si affidano a Salvini come unica risposta politica ad una sinistra che non c’è e che non ritornerà con tanta facilità. E la Lega si culla su questo pacchetto di voti, di una destra che rinuncia a rinnovarsi oltre Salvini e oltre tutta la bad company presente dietro le quinte che il leader della lega non fa mai vedere sui social e in TV. Le Sardine stanno mandando un messaggio, sarà compito dei cittadini comprenderlo ed elaborarlo.