Quello della Festa di tutti i Santi e della commemorazione dei Defunti è stato un WEEKEND DI DOLORE per la comunità di Trentinara. E’ venuto a mancare prematuramente Marino Domenico, che da circa due anni viveva in condizioni di salute precarie. Ancora giovane, aveva dimostrato di avere straordinarie capacità all’imprenditoria ed al commercio. Aveva dato vita ad un panificio in via roma, diventando punto di riferimento non solo di tutti i cittadini di Trentinara, ma anche di molti dei paesi vicini, ma forniva anche quasi tutti i ristoranti del territorio per la bontà del prodotto fornito. Coraggioso ed intraprendente dopo qualche decennio e più, chiuse il panificio e mise su una macelleria, che sistemò alla contrada Bivio, in un punto strategico, perché a margine di strada provinciale che da Capaccio penetrava verso l’interno verso Stio –Vallo della Lucania, da un lato e verso Laurino –Piaggine , dall’altro. Diventò così, anche punto di appuntamento e di incontro per una numerosa clientela. Gli affari andavano bene e poi… Circa tre anni fa una mattina di un giorno normale avvertì un malore, ebbe uno svenimento. Fu aiutato e sostenuto da parenti e tanti amici. Si sottopose a visita specialistica per tranquillizzarsi. E esami ed analisi e risonanze magnetiche consigliarono un intervento alla testa. Di qui iniziò una lunga Via Crucis durata circa tre anni. Venerdì scorso il paese si è svegliato con la notizia della fine prematura di un uomo intelligente, vivace, intraprendente, gran lavoratore, carico di simpatia ed è iniziata così la lunga processione alla Camera ardente, dutata, come capita in tutte le piccole comunità dei paesi cilentani, per due giorni fino alle esequie celebrate sabato festa dei Santi nel primo pomeriggio. Io sono rimasto turbato ed emozionato e commosso nel profondo e lo sono ancora. Domenico io lo accompagnai al fonte battesimale come padrino, “compare”, come si dice con termine più coinvolgente nel nostro dialetto. Il primo impulso è stato quello di raggiungere il paese e presenziare ai funerali, ma l’età avanzata e le precarie condizioni di salute e gli ordii tassativi del medico curante me lo hanno impedito. Però i potenti e sofisticati mezzi dell’informatica mi hanno consentito di seguire attraverso le immagini del telefonino passo per passo, minuto per minuto, tutte scene dei funerali. Ho seguito tutto con gli occhi pieni di lacrime ed il cuore straziato dal dolore. Ho pianto da solo. E sono andato con la memoria agli anni lontani della giovinezza, quando gli feci da “compare”, quando lo vidi crescere pieno di vita e di entusiasmo per il futuro ed ho pensato a suo padre “compa’ Stefano”, alla madre “comare Franca” alla moglie “comare Ida”, giovane e bella luminosa di grazia e di sorriso nel suo abito da sposa ed alla gioia che illuminò di sorriso la loro casa con l’arrivo del figlio Stefano. E allora ho pianto ancora e sempre di più. E piangendo vi ho abbracciato tutti.
Lasci un vuoto incolmabile nella tua famiglia, nella schiera dei tanti amici, nella comunità tutta di Trentinara.
Addio, mio caro compariello Domenico. Resterai nel profondo del mio cuore e prima o poi ti raggiungerò nell’aldilà. Conservami un posto a cavallo di una nuvola. Un abbraccio forte, e A PRESTO, compariello mio.
Un abbraccio alla tua cara madre, alla tua diletta sposa e a tuo figlio che si farà con onore nella vita e nelle sue attività seguendo il tuo esempio. Riposa in pace e che la terra ti sia lieve.
Compare Peppino Liuccio