Nella cittadina cilentana sorgerà una nuova opera d’arte. Un bando pubblico sul progetto ha fatto sorgere delle discussioni su un’idea che prevede una grande somma per la realizzazione, ben 125mila euro, e poca chiarezza su chi vi può partecipare e su quale giuria deciderà il vincitore. Ne parliamo con Giuseppe De Vietri, giovane legale e appassionato d’arte che ha evidenziato dubbi sul documento pubblico
Si dà il caso che l’amministrazione abbia deciso di erigere un’opera d’arte a Vallo della Lucania: ci sono lacune nel bando o è stato scritto correttamente?
A dire se il bando è corretto o meno non sarò io col mio opinabilissimo pensiero, ma l’inequivocabile punto di vista della legge. La normativa di riferimento trova al centro la legge 717 del 1949 la quale, oltre ad essere la norma di riferimento nella maggior parte dei procedimenti di realizzazione di opere pubbliche, è la fonte a cui bisogna comunque guardare per desumere i principi fondamentali. Ebbene confrontando la normativa con il bando del Comune ci sono delle gravissime divergenze che riguardano la composizione della Commissione che andrà a scegliere l’opera.
Perché sarebbero gravissime queste divergenze?
Perché il bando del Comune prevede una commissione priva di quei membri – “due artisti di chiara fama” – che la stessa legge definisce come quelli che “assicurano un apporto specialistico, altamente qualificato, nella selezione delle opere poste a concorso”. Ma c’è di più: la stessa legge dice che la presenza dei due artisti di chiara fama “oltre ad assicurare un apporto specialistico ai lavori della Commissione, sia intesa a garantire che vi sia un effettivo incremento del patrimonio artistico dello Stato”. Ed è grave la mancanza di queste figure esperte perché hanno anche un ruolo di garanzia. Non è un caso che la legge individua i “due artisti di chiara fama” in coloro che abbiano “la presenza di opere in importanti collezioni o Musei di livello nazionale o internazionale”; quindi l’eccellenza.
E questi “due artisti di chiara fama” non possono essere sostituiti da altre figure con competenze artistiche?
No. Nella maniera più assoluta. Il Mondo dell’arte, come del resto ogni ambito professionale, ha varie specificità caratterizzanti che determinano le settorializzazioni di competenza. Essere una figura del Mondo dell’arte non significa essere onnisciente e onnicompetente in tutto lo scibile artistico. Come del resto l’essere medico non comporta l’essere contemporaneamente competente di gessi, di protesi dentarie e di cataratte. Unicuique suum. A ciascuno il suo. E questo è frutto del buon senso, prima ancora che della legge.
Che tipo di opera viene prevista e quali i temi da trattare?
L’opera dovrà rappresentare preferibilmente il tema della fratellanza.
A chi è aperto il bando?
La partecipazione è aperta agli artisti, sia come singoli che in gruppo.
Da cosa è determinata la tua scelta di intervenire e sottolineare l’importanza di questo progetto?
Il progetto è importante per due ragioni: perché si interviene nel cuore del paese e perché si spendono 125.000 € di soldi pubblici. Come operatore giuridico e come appassionato d’arte ho avuto modo di interessarmi alle problematiche della Public art, e una di queste è proprio l’approccio approssimativo con cui spesso la committenza si pone. Perciò già da Aprile 2014 mi sono preoccupato di segnalare all’Amministrazione che la questione opera d’arte andava affrontata con cognizione di causa.
Quella prevista per l’opera d’arte è una somma non da poco per l’economia locale: è giusto che sia spesa in questa maniera per rivitalizzare la cittadinanza?
Investire in cultura è sempre una cosa importante ed anzi, negli interventi di trasformazione e di rigenerazione urbana, la public art svolge un ruolo strutturale e non di contorno, dove spesso l’arte si manifesta in forme lontane dall’idea che normalmente si ha di “arte”. Nelle politiche di trasformazione del territorio gli interventi artistici quindi sono momenti tecnici che purtroppo, per la mancanza di quella cognizione di causa di cui parlavamo prima, vengono trasformati in uno sterile momento di semplice decorazione, al più collegato ad un messaggio educativo. Ma l’arte in queste politiche di trasformazione del territorio svolge un ruolo importantissimo valutabile da due punti vista: il contributo in termini di motore economico e il contributo che dà per combattere l’esclusione sociale e per migliorare la qualità della vita.