Dopo 2 anni di attività chiude l’Ufficio Europa di Teggiano. La realtà, ubicata presso il locale Municipio, era stata inaugurata nel 2017 e voluta dall’amministrazione comunale con l’obiettivo, tra gli altri, di imprimere una spinta nuova ed una visione e di offrire concrete opportunità a giovani e meno giovani, in termini di confronto, progetti, imprenditorialità e reti.
L’Ufficio, frutto della partnership con la società QS&Partners di Vincenzo Quagliano, aveva rappresentato uno dei primi atti del gruppo amministrativo che si era presentato alle elezioni con la lista denominata ‘Teggiano Europea’.
Principale referente, nonché uno dei principali promotori dell’iniziativa è stato Cono Morello il quale, a qualche settimana di distanza dall’appuntamento elettorale del giugno 2016, era subentrato in qualità di consigliere, come primo dei non eletti, a Luigi Morello. E aveva ricevuto dal sindaco Michele Di Candia le deleghe, tra le altre, al bilancio, ai tributi ed allo sviluppo economico.
Deleghe a cui ha formalmente rinunciato, per motivi personali, nello scorso luglio. Potrebbe esserci un collegamento tra la remissione delle deleghe e la chiusura dell’Ufficio Europa? Non è detto, ma non si può neanche escludere.
Di certo Morello non l’ha presa benissimo. Tanto che qualche giorno dopo, sul proprio profilo facebook ha espresso la propria amarezza, scrivendo che “Quando si cancella un progetto pilastro del programma elettorale, di cui si ci è vantati e che tanto sta facendo per la collettività, si dimostra che la cosa pubblica è sempre in secondo piano dietro gelosie di palazzo, anche a costo di dimostrare incoerenza e pressapochismo”.
Spifferi di polemica o di crisi? No, stando a quanto sottolineato poi dal primo cittadino e dallo stesso Cono Morello.
Ma in cosa consisteva, nello specifico, l’attività dell’Ufficio Europa? Aperto il sabato mattina, offriva la possibilità di essere aggiornati e saperne di più in tema di bandi, misure ed opportunità, di confrontarsi in relazione a spunti ed idee e di presentare la propria bozza di progetto, ottenendo la relativa assistenza.
Volendo tracciare un veloce bilancio, bisogna dire che il destino di sportelli informativi, uffici e punti d’incontro e confronto operanti nel Vallo di Diano quasi mai è stata a lieto fine.
Si trattava e si tratta di strutture che non mettono d’accordo tutti. C’è chi ne mette in discussione l’effettiva utilità, in termini di ricadute territoriali e chi, invece, ne evidenzia l’importanza anche al fine di combattere l’isolamento.
Possiamo dire che si tratta di realtà che, quando non portano alla definizione e creazione di un progetto d’impresa, possono comunque rappresentare un punto di riferimento per giovani e meno giovani, in ottica lavoro, formazione e fermento. In ottica speranza, insomma.
Esigenza, queste, che diventano forti soprattutto in realtà territoriali non troppo aperte verso l’esterno e non adeguatamente collegate al contesto sovracomunale, come quella del Vallo di Diano.