A riguardo della relazione Donna-Ingegneria, indirizzo il pensiero che segue ad una strana categoria ancora pervasa da idee palesanti assurde differenze: la Donna studentessa non consegue la laurea in ‘SottoIngegneria IpoElettronica’ o ‘SottoIngegneria IpoEdile; similmente, l’Uomo studente non acquisisce il titolo di laureato in ‘IperIngegneria SuperElettronica’ o ‘IperIngegneria SuperEdile… Ma cosa c’entra il genere con le capacità, la dedizione, l’amore per la conoscenza? Relativamente al concetto di pari opportunità,trascurando l’ampio discorso intorno alla etica del rispetto della donna in tante zone del mondo,a titolo d’esempio in molte nazioni sudamericane è un evento sfortunato il nascere donna; le sono preclusi parecchi campi di attività, aziende ed industrie sbarrano perentoriamente il percorso femminile, non assumendo donzelle, insomma è attuato l’antico pregiudizio di carattere hitleriano palesante la presunta superiorità della ‘razza del machismo’… A proposito del valicare l’ostacolo sessista costituito dal tradizionalmente ed anche un tempo ‘ingegneristicamente eseguibile’ solo dagli uomini, segnalo un articolo in occasione della quarta edizione di ‘Ingenio al femminile’, apparso alcuni anni fa su L’Ingegnere Italiano, rivista il cui Direttore Responsabile è il Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, l’ingegnere salernitano Armando Zambrano. Statistiche, dal Centro studi CNI evidenziate nell’anno 2015, palesano che le donne rappresentano il 30% del totale dei laureati in ingegneria, valore proiettante l’Italia nelle prime posizioni della graduatoria europea, nell’anno 2000 il percento attingeva quota 16%; nel Regno Unito le donne laureate in ingegneria nel 2014 raggiungevano il 22% del totale, in Germania il 19%. Per quanto riguarda l’occupazione, a 5 anni dal conseguimento del titolo risulta occupato l’89,9% dei laureati e l’83,2% delle laureate. Oltrepassando le aride cifre inserite in varie statistiche, quali contenuti esse evidenziano? Li sintetizza Simona Bonafè, membro commissione Ambiente, Sanità pubblica e Sicurezza alimentare del Parlamento europeo: “In un paese come il nostro è difficile essere donna nelle professioni, la parità di genere è ancora lontana, per questo esperienze come ‘Ingenio al femminile’ valorizzano il ruolo della donna nella società”. A tal proposito, una singolare Bastian Contrarietà (la approfondirò prossimamente) è stata manifestata da un fisico italiano che collabora con il CERN (il Laboratorio Europeo di Fisica della particelle; il progetto WorldWideWeb nacque nel 1989 al CERN, nel 1993 fu annunciato il libero utilizzo di Internet): il ‘guest professor’ Alessandro Strumia, ricercatore e docente all’Università di Pisa, è stato sospeso dopo aver espresso l’idea che la disciplina scientifica è stata “inventata e fatta dagli uomini” e di considerare la Fisica scienza che, paradossalmente, “sta diventando sessista contro gli uomini”. Strumia ha esplicato tale pensiero con una sequenza di slides, nel contesto d’una conferenza al CERN, un workshop sulla Fisica e parità di genere, presso la sede di Ginevra; 1.600 scienziati hanno sottoscritto un documento online stigmatizzante le riflessioni del ricercatore. Indipendentemente da tale episodio (occorre analizzare approfonditamente le 26 diapositive, grafici e dati, per sancire matematicamente tale presunta misoginia scientifica; ed ascoltare anche il parere di chi eventualmente dissentisse dal comune pensiero o da talune valutazioni), vi è da chiedersi: il Diluvio discriminatorio, a base di raffiche di preconcetti maschisti, sceso a cateratte sulla Donna nel corso dei secoli, è scroscio violento destinato a convertirsi definitivamente in alba radiosa? La mia rappresentazione del pregiudizio maschilista coinvolge 8 donne, ciascuna caratterizzata dalla presenza di una cagnolina (i sempliciotti zucconi antifemministi così la preferirebbero) in testa… Ben visibili sono i confini tra arte ed ingegneria, in fondo la scienza contiene caratteri di bellezza, di armonia; viceversa, l’arte è caratterizzata da aspetti di natura matematica e scientifica interpretanti realtà contemporanee ed accadimenti storici, anche se non immediatamente individuabili al primo sguardo fugace o impatto indagatore. La disciplina ingegneristica analizzante le sollecitazioni agenti sulle strutture con associati modelli matematici e fisici dunque studiante Statica e Cinematica di solidi deformabili, è la Scienza delle Costruzioni; elaborazioni artistiche realizzate con travi, telai, carichi agenti su essi, penso possano agevolmente illustrare eventi, miti, realtà; ne propongo 5, correlanti strutture modellate e modificate artisticamente, con: un Mito, unEvento storico e 3 realtà terrene. 1) Il Mito di Pan e Siringa. Ovidio narra che Pan, dio silvestre, riuscì a sedurre molte donne nonostante l’aspetto caprino; ma Siringa, una delle fanciulle di cui era perdutamente innamorato, non condivise il suo amore; difatti la ninfa, quando vide Pan, fuggì atterrita, inorridita dalla orribile figura caprina. Pan la inseguì, stava per acciuffarla nei pressi di una palude e Siringa, terrorizzata, vedendosi raggiunta pregò disperatamente il proprio padre, Ladone, affiché le mutasse sembianze in modo che Pan non potesse riconoscerla. Il genitore la trasformò in una canna palustre, invano Pan tentò di afferrarla, era ormai avvenuta la metamorfosi. Sconvolto, Pan abbrancò un fascio di canne, lo recise, poi lo riunì; il fascio fluttuava lievemente, mosso dal vento ondeggiava ed emanava un suono morbido: era il soffice suono della siringa, strumento musicale oggi noto come ‘flauto di Pan’. 2) L’Evento Crocefissione. Gesù crocifisso tra due malfattori: i due ladroni vennero condannati al supplizio per il reato di assassinio a scopo di rapina; i vangeli apocrifi, ovvero non canonici, diedero un nome ai due: Gestas e Dismas. La mia è una ‘rappresentazione tecnica’ dell’enorme spargimento di sangue, realisticamente descritto nel film La Passione di Cristo, colossal del 2004 diretto da Mel Gibson. 3) Un Felino-Telaio (ossia una serie di telai che ho modellato in modo da ottenere la forma di un felino) ‘fa la linguaccia’, mentre 2 gattini, Geo e Gea, osservano. 4) Una interpretazione di Memento, poesia di Tarchetti (dissacrante poeta tormentato da visioni di scheletri), l’ho tradotta con telai ovvero gli ‘scheletri portanti’ di edifici; inserita tra ogni coppia di versi vi è la struttura rigida di sostegno, lo scheletro, caratterizzante i vertebrati. Tarchetti ebbe una travagliata relazione; all’epoca, 1860, suscitò enorme scandalo tra benpensanti e bacchettoni conformisti il suo legame con tale Carolina, sofferente di tisi ed epilessia; l’anticonformista e ‘maledetto poeta Scapigliato’ morì, appena trentenne, assai prima della (tutt’altro che idealizzata o Dantescamente celebrata alla maniera del Dolce Stil Novo) compagna, la quale il 1° novembre d’ogni anno lo omaggiava d’un fiore deponendolo sulla sua tomba. Infine, una raffigurazione lieve, sono ‘strutture colte’ ossia ‘travi antropomorfizzate’ e dialoganti; sopracciglia, labbra guance, occhi… li ho realizzati con linee arcuate (sono neo configurazioni, deformate rispetto alle originarie): conversano di musica, letteratura, intorno al senso della vita, trattano temi di impossibile soluzione…
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