Ho accettato volentieri l’invito di Elena Salzano a festeggiare insieme a lei ed ai suoi collaboratori il 20° anniversario di INCOERENZE, la società di comunicazione e tanto altro che ha fondato e accompagnata fino all’età adulta.
Ed eccomi, in compagnia di Gina, in via Tenente Farina di Pellezzano nel piazzale di quella che una volta era una fabbrica di conserve oggi trasformata in altro. Tra questo altro c’è il “laboratorio” di idee che opera a pieno regime per soddisfare le esigenze di comunicare, creare, allestire, immaginare … chiamato Incoerenze.
Arriviamo quando l’evento è già in piena evoluzione in quanto lo spazio allestito all’esterno è presidiato da pochi fumatori e dal sassofonista che continua a far volteggiare le sue note nell’aria fresca della serata di fine estate, la più calda che si ricordi in base ai dati disponibili da 200 anni a questa parte.
Dal numero delle auto parcheggiate è facile immaginare la calca che troveremo nel piano superiore dove sono collocati gli uffici. Dopo esserci fatti riconoscere da una gentile signorina eccoci già nella festa …
Gli spazi sono stracolmi di gente che si chiama, si saluta, si presenta … o va in cerca di una “aggancio” a cui legare i primi passi in un mondo che più variegato non si può.
Nell’ampio salone è sistemata una band di giovani violoncelliste che suonano una musica che fa da sfondo a quanti si raccontano o, girovagando, cercano di capire come si articolerà l’evento.
I collaboratori di Elena sono tutti impegnati a fare da front office che accoglie e indirizza. Quando Elena entra in scena: saluta, abbraccia, bacia, intanto scruta la sala con gli occhi periscopici per incrociare gli sguardi di chi non è alla portata. Ha l’aria di chi conosce uno per uno i presenti e questo mette a proprio agio anche non ha la possibilità di raggiungerla e farle gli auguri da vicino.
Quando prende la parola la platea si apre a semicerchio e si pone in attesa di sentire, oltre alla parole, anche il pathos che in queste occasioni non può mancare. Dopo aver ringraziato tutti per aver accolto l’invito ad essere presenti alla festa che vede Incoerenze entrare nell’età adulta, inizia la “chiama” dei collaboratori vecchi e nuovi, della mamma, dei figli del consorte … senza dimenticare di ringraziare chi in quel momento sta lavorando per rendere gradevole la serata. Elena non può a fare a meno di “abbracciare” anche la squadra napoletana che l’ha accompagnata nella gestione della comunicazione dell’ultimo grande evento che ha gestito: le Universiadi di Napoli!
Dopo di che, “In Tavola”, la società addetta al catering, parte con la messa in scena del menù che ha un taglio ricercato che non trascura la qualità. In un angolo è situato il tavolo delle bevande e vini, al lato opposto, un barman prepara, a richiesta, cocktail alcolici e vegetariani.
Ogni piatto è passato, diciamo così, ai raggi X da una mini telecamera che proietta il tutto su uno schermo che attrae l’attenzione di numerosi presenti che scrutano in ogni dettaglio ciò che hanno mangiato o che si apprestano a farlo.
Anche noi incontriamo persone che abbiamo conosciuto in altre situazioni e questo rende meno “circospetta” la nostra presenza essendoci posizionati nei pressi di un tavolo dove possiamo gustare ogni piatto che gli abili camerieri riescono, miracolosamente, a far arrivare a destinazione facendo slalom tra un mugolo di gente impegnata ad incrociare sguardi e parole senza badare.
Il taglio della torta pone fine alla nostra serata sulla sponda destra del fiume Irno. Salutiamo Elena e le poche persone che conosciamo e prendiamo la via di Roccadaspide con la consapevolezza di aver impegnato bene la nostra serata fuori casa. Alla nostre spalle lasciamo una festa ancora giovane che darà tempo alla protagonista di non lasciare nessuno senza un saluto personalizzato …
Nonostante la “confusione” di gente nella quale siamo stati immersi quasi senza “bagnarci”, la sensazione che resta impressa è quella di aver assistito ad una festa nella quale donne e uomini del fare hanno tradotto la loro esperienza di lavoro in un momento gioioso senza “strafare” ma restando se stessi.
Ad Elena e ai suoi collaboratori l’augurio di essere “coerenti” con lo stile con cui sono riusciti ad arrivare fin dove sono oggi anche mondo che verrà.