L’idea, anzi il filo sottile della cultura che tiene insieme sei comunità dell’area parco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, si dipana lungo la linea “pedemontana”dei paesi sospesi tra cielo e mare: Capaccio Capoluogo, Prignano, Rutino, Torchiara, Laureana e Cicerale. Il progetto di Angela Riccio è molto più ambizioso! Dovrebbe svilupparsi fino a Sapri … in un futuro non molto remoto.
L’idea portante dell’iniziativa è legata ad un progetto di espressione artistica tenuto insieme da un’idea di continuità espressiva che ha lo scopo di legare in un unicum molte realtà del territorio del parco nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni facendole diventare sedi di un’esposizione itinerante che accolga, sorprendendoli, i visitatori. Ma ha anche lo scopo di scuotere le anime che ancora vi risiedono e vivono.
StoryRiders 2019 comincia dai sei paesi Capaccio, Prignano, Torchiara, Rutino, Laureana e Cicerale dove la vita ha ancora ritmi lenti e capaci di cullare gli ospiti fino a portarli nella dimensione di un “ozio creativo”.
Gli artisti Stella Tundo, Giorgio Galli, Eleonora del Brocco,Tommaso Cascella, Gabriele Rothemann, selezionati e invitati da Elio Rumma e Angela Riccio sono stati già accompagnati , nei luoghi dove dovranno posizionare le loro opere e durante l’evento appositamente organizzato nella bellissima sala conferenze del palazzo Baronale di Torchiara hanno diffusamente parlato delle impressioni ricavate dall’incontro con le realtà che ospiteranno le loro opere.
La prima opera realizzata daRumma andrà ad arricchire proprio il Palazzo Baronale di Torchiara e si intitola le “Forze della natura”; la seconda di Rothemann si intitola la “cruna” e sarà istallata davanti al municipio di Torchiara. Gli altri artisti invieranno le loro idee al più presto …
La cruna di un ago a Torchiara, una sorta di rosa dei venti a Capaccio, il fico tradotto in tante lingue Prignano, uno specchio triangolare che riflette il cielo è lo porta sotto i nostri piedi a Laureana, la tradizione orale e due seggiole a Rutino, il lavatoio a Cicerale, ecco per sommi capi cosa avrà prodotto il progetto della Riccio titolare dell’omonimo “Borgo” che gestisce con grazia e oculatezza.
Nel corso della manifestazione sono stati consegnati anche dei riconoscimenti ad alcuni imprenditori locali che si sono distinti sia per l’operosità delle loro aziende sia per la qualità dei prodotti che sistematicamente immettono nei mercati italiani ed esteri: il caseificio l’Antica Giara, la macelleria Paragano, Alma di Mautone Vincenzo, l’azienda vitinicola di Alfonso Rotolo, l’oleificio Conti, l’azienda agricola Ferrante, il Birrificio artigianale FIEJ, la Gusto Piconee l’azienda vitinicola Barone e La Tenuta Vannulo.
La consegna dei premi è stata affidata a Lucio Alfieri, presidente della Bcc dei Comuni Cilentani e Buccino che, con i sindaci dei comuni interessati all’iniziativa ha accolto di buon grado il progetto.
Tommaso Pellegrino, presidente del Parco, non ha fatto mancare ilappoggio all’iniziativa. Ma anche i sindaci dei comuni coinvolti nella prima fase che si concluderà entro l’anno si sono detti onorati di ospitare le opere degli artisti che già nelle loro dichiarazioni hanno saputo cogliere particolari significativi delle realtà dove andranno ad operare.
Infine, è arrivato il momento di Padre Virgilio Colmegna, intervistato da Nunziante Mastrolia, che nei suoi interventi riesce sempre a rapire l’attenzione di chi ascolta trascinando i presenti nella dimensione umana che gli è propria: l’abbraccio verso l’altro e in particolare di chi soffre.
Padre Virgilio, che ha vissuto la sua esperienza pastorale sotto l’ombrello morale e pastorale del cardinale Carlo Maria Martini, ha vissuto la sua esistenza nella Milano che non fa notizia ma che ha molto da chiedere in termini materiali e tanto da restituire in umanità. Rispondendo al suo interlocutore ha parlato agli uomini del nostro tempo che vivono al di sopra della soglia del dolore, che hanno già risolto i problemi legati alla sopravvivenza materiale ma che necessitano di confrontarsi con chi soffre per potersi sentire vivi quando ci si guarda allo specchio.
In fondo sia Martini sia Colmegna appartengono a quella Chiesa militante che nel corso dei secoli ha sempre fatto da contraltare a quella della curia che dava del tu al potere sia esso legittimo sia usurpatore di democrazie.
Oggi che questa Chiesa è stata elevata al soglio Pontificio con la nomina di Bergoglio a Papa, ecco che le contraddizioni tra chi vive la fede come liturgia senza sostanza sono talmente evidenti che è diventato necessario “imbracciare” il rosario e la croce per “bastonare” chi si ostina ad “essere umano”… e purtroppo molto spesso ci riescono bene “facendo male”.