Le transazioni effettuate nel settore terziario sono aumentate nel periodo 2014/2013 dell’8,6%. Il
Lombardi: «Segnali di ripresa, ma in provincia di Salerno è molto grave la crisi
dell’imprenditoria commerciale».
I segnali di ripresa emersi dall’analisi del mercato immobiliare residenziale (elaborata la scorsa
settimana) ricevono ulteriore conferma dal monitoraggio che il Centro Studi Ance Salerno ha effettuato sulle
compravendite non residenziali in Campania e nelle cinque province della regione sulla base dei dati OMI
(Osservatorio del Mercato Immobiliare – Agenzia delle Entrate) diffusi il 5 marzo scorso.
In particolare va segnalato che in Campania le transazioni effettuate nel settore terziario sono
aumentate nel periodo 2014/2013 dell’8,6%. Le transazioni riferite al settore commerciale sono cresciute del
7,2% e le transazioni nel settore produttivo evidenziano un +11,4%.
Naturalmente, scendendo nel dettaglio dei singoli territori, emergono differenze anche significative,
ma, nel complesso, si può affermare – sostengono gli analisti del Centro Studi Ance Salerno – che siamo di
fronte ad una dinamica per la prima volta strutturalmente positiva dopo numerosi cicli in campo negativo.
Il settore terziario
L’inversione di tendenza nel caso di uffici e di istituti di credito è apparsa ben chiara nel IV trimestre
2014: rispetto al III trimestre la variazione è stata del +51,4% a livello regionale. Nel dettaglio delle province
il quadro pone in risalto solo il dato negativo di Salerno (-6,6%), a fronte di tutte le altre percentuali per
provincia con il segno più: Avellino, +0,7%; Benevento, +225% (ma in termini assoluti si è passati da 1 a 3
transazioni normalizzate); Caserta, +79,1%; Napoli, +68%.
Se si tiene conto soltanto del dato degli uffici transati, nel periodo 2014/2013 l’incremento è stato
dell’8,4%, nonostante Benevento (-37,1%) e Salerno (-11,3%) abbiano consolidato una tendenza che
nell’intero 2014 già si era palesata in termini recessivi. Va detto – sottolineano dal Centro Studi Ance
Salerno – che la media complessiva (uffici + istituti di credito della Campania) – +8,6% – è superiore di circa
12 punti percentuali alla media Italia (-4,6%).
Il settore commerciale
Le transazioni riferite a negozi, centri commerciali ed alberghi in Campania nel 2014 hanno
registrato un incremento del 7,2% rispetto al 2013. Una media percentuale più alta di circa due punti rispetto
alla media Italia. I dati delle singole province, però, sono abbastanza diversificati. Per esempio tre province –
Avellino, -19,6%; Benevento, -29,2%; Salerno, -3,2% – hanno chiuso il 2014 con una flessione per quanto
riguarda negozi e centri commerciali, mentre Napoli (+13,1%) e Caserta (+33,8%) hanno evidenziato il
segno più. Significative le percentuali in campo positivo in provincia di Napoli (+32,5%, 7 transazioni) e
Salerno (+571,3%, 7 transazioni) riferite alle strutture alberghiere.
Il settore produttivo (Capannoni ed industrie)
Anche in questo specifico ambito di riferimento il 2014 in Campania si è chiuso con un risultato
(+11,4%) nettamente superiore alla media Italia (+3,6%). Ma permane la differenziazione a livello dei vari
territori provinciali. Mentre Avellino (-21,3%) e Benevento (-17,2%) hanno accusato una flessione, Caserta
(+21,3%); Napoli (+17,9%); e Salerno (+23,9%) hanno espresso un trend molto significativo in campo
positivo.
In termini assoluti Caserta (98 transazioni), Napoli (126) e Salerno (70) hanno contribuito in maniera
determinante al risultato finale: 351 NTN. Si tratta di un dato che risente in maniera notevole (tranne nel
caso di Napoli) della dinamica con il segno più affiorata ne lV trimestre 2014. Basti pensare che Salerno ha
fatto segnare un +84% e Caserta si è attestata ad un +96,6%.
La provincia di Salerno
Nel caso della provincia di Salerno può essere utile mettere in fila i dati a consuntivo del 2014 riferiti
alle compravendite nel settore non residenziale. Gli uffici (-11,3%) e i negozi e i centri commerciali (-3,2%)
costituiscono la cartina di tornasole di una economia del terziario, intesa nel suo complesso, in difficoltà.
Mentre le 70 NTN (+23,9%) nell’ambito delle compravendite di capannoni ed industrie ribadiscono che
soprattutto nel IV trimestre 2014 (+84%) è apparso un embrione di ripresa (almeno dal punto di vista del
consolidamento della fiducia) nel comparto primario.
Il quadro nazionale
Nel contesto nazionale il settore terziario nel IV trimestre 2014 è tornato in campo positivo, anche se
con una crescita moderata (+0,3%), ma dopo dodici trimestri di perdite. Negli ultimi mesi del 2014 al Sud gli
scambi di uffici sono stati in forte recupero rispetto al pari periodo del 2013, al punto che su base annua il
2014 si è chiuso in positivo solo al Sud (+4%), superando per la prima volta dal 2004 quelli realizzati nella
macroarea del Centro.
Sempre in ambito nazionale nel settore commerciale negli ultimi tre mesi del 2014 le compravendite
hanno avuto un rialzo del 14,1% rispetto al pari periodo del 2013. Le compravendite sono cresciute in tutte le
aree territoriali, ma maggiormente al Nord (+15,6%) seguito dal Centro (+14,6%) e dal Sud (+11,2%). Su
base annua il 2014 si è chiuso in rialzo in tutte le macroaree e con una media nazionale del +5,7% rispetto
al 2013.
Nel segmento dei capannoni e delle industrie gli ultimi tre mesi del 2013 si sono rivelati in campo
positivo con il +3,1%. Ma il trend con il segno più ha riguardato solo la macroarea del Nord (+9,1%). In calo il
Centro (-15%) ed il Sud (-2,4%). Complessivamente su base annua il 2014 si è concluso con un +3,6%
“I dati che emergono dall’analisi dei flussi delle compravendite non residenziali – dichiara il
Presidente di Ance Salerno Antonio Lombardi – lasciano emergere un quadro complessivamente
positivo originato dal trend degli ultimi tre mesi del 2014 che ha segnato il consolidamento di quella che può
definirsi una timida ripartenza. Per quanto riguarda specificamente la provincia di Salerno, è del tutto chiara
la crisi del terziario e del commercio che trasmigra anche nelle transazioni relative ad uffici, negozi e centri
commerciali. Le percentuali in campo negativo sono il segnale di una situazione che stenta a trovare una via
d’uscita e che meriterebbe maggiore attenzione nelle politiche di sostegno al credito delle aziende
impegnate in questi segmenti produttivi”. “D’altro canto – continua Lombardi –non è solo nel terziario e nel
commercio che permane una condizione di grave impasse delle imprese che non avvertono alcun
cambiamento di clima nelle relazioni con il circuito del credito”. “Questo scenario – conclude Lombardi – si
ripercuote, ancora una volta in maniera negativa, sul settore edile, che non riesce, nonostante gli sforzi, a
captare i segnali di ripartenza che pure si susseguono soprattutto dal punto di vista degli indici di fiducia
manifestati dalle famiglie ed anche da un crescente numero di imprenditori”.